Recensione Un giorno speciale (2012)

Un giorno speciale è un film leggero, che cerca di raccontare le ore trascorse insieme dai due protagonisti con ritmo e costruita spontaneità.

Un giorno, per caso

Una città che si sveglia. La macchina da presa osserva dall'esterno, scruta le finestre chiuse, dietro le quali il mondo fa capolino attraverso le TV accese. E' una giornata particolare per Gina, che la madre aiuta a vestire di tutto punto: deve andare ad un incontro con un importante politico che potrà mettere quella buona parola per dare il via alla sua carriera d'attrice. La sua non è una famiglia ricca, vivono in periferia di Roma, oltre la cornice del raccordo anulare. E' lì che l'auto blu arriva a prenderla per condurla all'appuntamento.
Il suo autista è Marco, al suo primo giorno di lavoro, felice ed entusiasta per questa opportunità, tanto da inondare Gina con le sue chiacchiere. Lui la spinta l'ha già avuta, da parte di un prete a cui la madre rammendava gli abiti, per trovare quel lavoro che spera possa essere la sua grande opportunità. La prima, l'unica.
Ma l'Onorevole è impegnato in riunione, l'incontro va rimandato ed i ragazzi iniziano a vagare per le strade di Roma, in attesa della chiamata che annuncerà il momento in cui l'uomo politico sarà disponibile per ricevere la ragazza.


Dal centro commerciale al bowling, fino al centro della città, in una giornata, il giorno speciale del titolo, in cui i due ragazzi si sciolgono poco a poco, passando dalla fredda diffidenza iniziale alla complicità che si viene a creare, una giornata che rappresenta l'anticamera della loro vita da adulti.
Ultima pellicola presentata in concorso alla 69ma Mostra del Cinema di Venezia, Un giorno speciale è un film leggero, che cerca di raccontare le ore trascorse insieme dai due ragazzi con ritmo e costruita spontaneità, lavorando sulle inquadrature ed i punti di vista, con una ricerca di soluzioni visive non banali.
I primi scambi formali, l'apertura di Marco che poco a poco mette a suo agio Gina facendola aprire, le prime tappe del loro viaggio funzionano, pur con qualche banalità nei dialoghi, e riescono a riprodurre l'atmosfera che si instaura tra i due. I temi sono suggeriti: il sogno di realizzazione, come attrice o in un lavoro in cui puoi far carriera, se ti muovi bene; la necessità della raccomandazione e la difficoltà e precarietà del mondo del lavoro; la superficialità della società in cui viviamo.

Temi che vengono fuori dai dialoghi, senza invadere la narrazione, senza distogliere dal ritmo e dalla leggerezza che Francesca Comencini cerca di dare al suo film, e soprattutto senza sporcare l'intesa che si viene a creare tra i due protagonisti, all'alchimia che Giulia Valentini e Filippo Scicchitano (lei esordiente, lui alle prime esperienze) riescono ad imbastire, svelando gradualmente i loro personaggi.
Ma la storia di Un giorno speciale, tratta dal romanzo Il cielo con un dito di Claudio Bigagli, non sorprende man mano che procede lungo i binari che ci si aspetta, piuttosto muta nel tono, diventa sopra le righe seguendo gli impulsi di Gina che travolgono la pacatezza di Marco, per poi farsi meno solari quando il fantomatico incontro torna ad incombere sui ragazzi, strappandoli alla bolla di realtà che avevano creato insieme.
E' qui che i temi a cui abbiamo accennato tornano in superfice e si fanno più espliciti, laddove si sarebbe potuta mantenere maggiore ambiguità. Una scelta che inevitabilmente cambia il tono del film, aggiungendo un alone di cupezza che mal si sposa con la ricerca di semplicità e leggerezza che l'autrice aveva in mente.

Movieplayer.it

3.0/5