Ruby Sparks: la parola ai registi Jonathan Dayton e Valerie Faris

Il nostro incontro con la simpatica coppia di registi responsabile dell'irresistibile commedia sentimentale.

Marito e moglie nella vita da tempo, tre figli, due film e una lunghissima esperienza nel mondo dei video musicali. Valerie Faris e Jonathan Dayton sono una delle coppie più belle dell'ambiente cinematografico californiano. I due cineasti si sono conosciuti alla UCLA alla fine degli anni '70 e da allora non si sono più lasciati. Dopo aver diretto video e documentari musicali per star come R.E.M., Oasis, Janet Jackson e Red Hot Chili Peppers, nel 2006 i due imprimono un'accelerazione all'azienda di famiglia lanciandosi nell'avventura del lungometraggio narrativo e confezionano l'incredibile Little Miss Sunshine, una delle più belle sorprese degli ultimi anni. Ci sono voluti altri sei anni per tornare a dirigere l'amico Paul Dano in un nuovo divertente lavoro, la surreale romcom Ruby Sparks, scritta e interpretata dalla fidanzata di Paul, la volitiva Zoe Kazan. Intervistare Faris e Dayton è una delle esperienze più divertenti che possano capitare. I due coniugi, abbigliati con colori sgargianti, sono in grado di mettere a suo agio qualsiasi interlocutore grazie alla loro irresistibile simpatia e si rubano la parola costantemente nel tentativo di rispondere alle domande nella maniera più esaustiva possibile. Noi li abbimo incontrati a Locarno in occasione dell'anteprima mondiale di Ruby Sparks e abbiamo colto la ghiotta occasione per parlare con loro del passato e del presente.

Una delle scene di Ruby Sparks che rimane più impressa è quella del prefinale in cui Calvin rivela a Ruby che lei è solo una sua creazione. E' una scena molto intensa, emotivamente coinvolgente e il pubblico resta colpito.
Jonathan Dayton: Noi siamo molto felici di poter presentare il film in Europa perché il pubblico americano non ama essere sconvolto o destabilizzato e non reagisce altrettanto bene a scene e film fuori da comune, mentre il pubblico europeo è più curioso e aperto alle novità.

Valerie Faris: In America spesso le cose più popolari sono anche quelle più facili.

Nel 2006 avete presentato nella Piazza Grande di Locarno il vostro esordio: Little Miss Sunshine. Il film è stato un grande successo, amatissimo dal pubblico. Come mai avete aspettato sei anni per fare un altro film?.
Valerie Faris: La verità è che non abbiamo aspettato.

Jonathan Dayton: Avremmo voluto fare un secondo film molto prima, ma fare un buon film è difficile. Devi trovare l'idea giusta, la sceneggiatura giusta, il denaro necessario. Noi abbiamo sempre voluto preservare la nostra indipendenza artistica per avere il controllo del final cut, perciò trovare i soldi per il film è più complicato.

Valerie Faris: Abbiamo dovuto trovare gli ingredienti giusti perché non volevamo fallire o realizzare un prodotto di scarsa qualità. Visto che lavoriamo in team dovevamo trovare qualcosa che appassionasse entrambi e che ci permettesse di esprimere la nostra sensibilità attraverso il mezzo cinematografico. Inoltre, essendo al secondo film, ora abbiamo un pubblico a cui rivolgerci e non volevamo deluderlo. Se fallisci dopo un successo ti fai più male così abbiamo cercato di essere prudenti. Abbiamo aspettato di fare qualcosa che ci piacesse davvero.

Poi è arrivata Zoe Kazan con la sua sceneggiatura.
Valerie Faris: Zoe è incredibile. Il suo lavoro era ottimo. Ce l'ha proposto e lo abbiamo sviluppato insieme per nove mesi. Abbiamo modificato le cose che secondo noi non funzionavano lavorando in perfetta sintonia con Zoe e facendo nostra la materia finché non siamo stati pronti a girare.

Voi non scrivete i vostri film.
Jonathan Dayton: No. Siamo molto coinvolti nel processo di scrittura, seguiamo le varie fasi e interveniamo per cambiare ciò che non ci piace. Amiamo collaborare con gli altri e amiamo la buona scrittura, ma lasciamo che siano gli sceneggiatori a occuparsi della storia. I nostri sono film che dipendono molto dalla scrittura perciò preferiamo che siano dei buoni professionisti a occuparsene. Ovviamente siamo sempre alla ricerca di buone sceneggiature.

Come scegliete il cast?
Jonathan Dayton: Seguendo il cuore e l'intuito.

Valerie Faris: In giro ci sono tantissimi grandi attori, ma non sempre sono adatti a interpretare qualsiasi ruolo. Noi partiamo dal personaggio e cerchiamo l'interprete più vicino a lui.

Jonathan Dayton: In Ruby Sparks abbiamo avuto la possibilità di lavorare con Antonio Banderas. Antonio è una star internazionale, può fare tutto e non pensavamo che avrebbe accettato un ruolo così piccolo, ma lui si è unito al cast con entusiasmo, ha mostrato un'incredibile verve comica e ha dato vita a un personaggio larger than life. Il suo Mort è irresistibile.

Valerie Faris: Un altro attore importantissimo per noi è stato Chris Messina, che interpreta il fratello di Calvin. E' un personaggio fondamentale perché è portatore di una forte componente comica, ma è anche colui che ha la funzione di fare da contraltare a Calvin mantenendo i piedi per terra. E' l'elemento più concreto della famiglia.

E poi avete un legame speciale con Paul Dano.
Jonathan Dayton: Sì, Paul è un attore straordinario oltre che un amico. Nessuno oltre a lui avrebbe potuto interpretare il ruolo di Calvin. Paul è molto sensibile, ha una vasta gamma interpretativa e gli siamo molto affezionati. Ma in generale amiamo lavorare con gli attori. E' molto divertente.

La musica è un elemento fondamentale dei vostri film. Voi avete alle spalle una lunga carriera come registi di video musicali. Questa attività vi ha influenzato anche ora che siete passati ai lungometraggi?
Jonathan Dayton: La musica per noi è importantissima. E' una delle prime cose a cui pensiamo e ci preccupiamo sempre di fonderla con le immagini nel modo giusto, lavorando con la musica sia in fase di ripresa che nel montaggio. Normalmente il film viene musicato alla fine, quando è quasi pronto, mentre noi concepiamo l'opera come un insieme di collaborazioni. Il nostro ruolo è cercare di dare ordine a tutto il resto.

Quando lavorate ai vostri film come procedete per creare questa perfetta compenetrazione tra commedia, dramma, vicenda sentimentale e riflessione intima?
Valerie Faris: Noi in realtà guardiamo più al dramma che alla commedia. Non iniziamo mai a girare un film pensando di stare per realizzare una commedia, ma quello che ci interessa è mettere in scena sentimenti forti. La vita è fatta di eventi drammatici mescolati a fatti comici e noi riproduciamo questo mix. A volte gli eventi drammatici presentano dei risvolti comici e a noi viene naturale raccontare le cose con il nostro humor. Tendiamo a vedere il lato divertente delle cose e quando non siamo noi è il nostro pubblico che lo fa. Alle premiere di Little Miss Sunshine abbiamo visto gli spettatori ridere a crepapelle e abbiamo scoperto lati del nostro lavoro di cui non eravamo consapevoli. E' affascinante vedere le reazioni del pubblico di fronte al proprio lavoro.