L'ora nera: Mission to Moscow!

E' in arrivo nelle sale la pellicola che rappresenta una singolare ed elettrizzante coproduzione tra (ex) superpotenze. Abbiamo visitato per voi il set moscovita de L'ora nera...

Dalla Russia con terrore. Terrore alieno, volendo essere precisi. Questo è quanto ci si aspetta da L'ora nera, l'attesissima pellicola di fantascienza frutto di una singolare co-produzione russo-americana. Tra l'altro, il film si prepara a sbarcare in sala in un periodo favorevole alle invasioni aliene. Già, perché a livello cinematografico il 2011 è iniziato in Italia con la distribuzione di Skyline, il lungometraggio dei fratelli Colin e Greg Strause che a distanza di qualche anno dal film di Steven Spielberg doveva rinverdire i fasti de La guerra dei mondi. Ma non è andata esattamente così. Anzi, l'operazione tentata dagli Strause, oltre a convincere poco i critici e gli appassionati del genere, da noi è stata piuttosto fallimentare anche al botteghino. Con L'ora nera siamo pronti a scommettere che le cose andranno diversamente. A suggerircelo non è soltanto l'intuito, ma la forte impressione destata in noi da un'esperienza straordinaria e quanto mai avvincente, ovvero la visita organizzata dalla Fox sul set di questa imponente produzione, a Mosca, nell'autunno del 2010. Vale senz'altro la pena di ripercorrere le tappe salienti di tale esperienza, almeno per dare l'idea.

Mosca
Mosca
Sbarcare nella capitale russa a settembre inoltrato è già fonte di grandi emozioni: la metropoli dell'Europa Orientale si svela agli occhi del visitatore in tutto il suo fascino austero, solenne, concedendosi in un clima tutto sommato gradevole ma che in parte anticipa, col fresco un po' pungente della sera, il rigore dei mesi successivi. Proprio in una di queste serate, il 17 settembre del 2010, è avvenuto l'arrivo nostro e di altri rappresentanti della stampa al Radisson Royal Hotel, il lussuosissimo albergo precedentemente noto come Hotel Ukraina, che la produzione di L'ora nera ha scelto quale quartier generale. Gli interni dell'immenso palazzo sono stati rimodernati di recente, ma si tratta in realtà di una delle cosiddette Seven Sisters, i famosi grattacieli moscoviti voluti da Stalin in persona per celebrare la grandezza dell'impero sovietico offrendo appartamenti ed uffici di prestigio tanto ai notabili del partito, che alle personalità più in vista sul piano culturale, sportivo, scientifico, artistico. Dalla terrazza in cima al grattacielo, dove ora si trova un ristorante italiano molto chic, si gode un panorama mozzafiato della città. Ed è lì che il giorno successivo, nel corso di un intenso pranzo di lavoro, abbiamo fatto la conoscenza dei due produttori: l'americano Tom Jacobson e l'autoctono Timur Bekmambetov, cineasta russo di origini kazake con una notevole esperienza nel campo della computer grafica e del cinema fantastico. Molti ricorderanno che Bekmambetov, prima di farsi notare a Hollywood con l'adrenalinico Wanted - Scegli il tuo destino interpretato da Angelina Jolie, Morgan Freeman e James McAvoy, aveva dato un salutare scossone al panorama del cinema russo girando I guardiani della notte, primo step di una trilogia fantasy molto amata in patria e non adeguatamente considerata, a nostro avviso, in mercati come quello italiano.
Ebbene, un Timur Bekmambetov sempre molto cordiale e disponibile con noi giornalisti ci ha subito indicato, approfittando della magnifica veduta offerta dall'ex Hotel Ucraina, alcuni edifici storici o comunque significativi del centro di Mosca e delle sterminate periferie; senza nascondere poi un certo orgoglio, al momento di dichiarare che alcuni di questi spazi, tra cui popolari monumenti e altri luoghi simbolo della città, avrebbero fatto da sfondo alle fantascientifiche avventure della pellicola in preparazione. La curiosità dei presenti è parsa aumentare. Ed il co-produttore americano Tom Jacobson, col suo fare sornione, ha colto l'attimo tirando fuori un provvidenziale PC, così da mostrarci sul monitor la resa parziale di una sequenza girata nei giorni precedenti. Molto suggestiva ed originale l'atmosfera. Della trama, invece, ci è stato riferito l'estremo indispensabile, chiedendoci poi di rivelare ancora meno; ad ogni modo sembrerebbe che pure qui l'attacco degli alieni alla Terra si manifesti in modo particolarmente violento, raggelante, brutale, con una suspence spessissima introdotta da misteriosi e letali fasci di luce. Tanto vale allora fermarsi qui con le indiscrezioni sul film, aggiungendo però che molto presto in quel di Mosca verrà organizzata una disperata resistenza ad oltranza, cui saranno soprattutto i giovani, sia russi che occidentali, a dare vita.
Olivia Thirlby
Olivia Thirlby
Questo breve excursus sui personaggi ci offre il pretesto per dire che, accanto ad alcuni attori emergenti e già piuttosto lanciati della scena cinematografica russa, la natura stessa della co-produzione ha fatto sì che nella pattuglia giovanile anglosassone venissero arruolati interpreti come Max Minghella, Olivia Thirlby e, udite udite, Emile Hirsch. Proprio il protagonista di Into the Wild, insieme a Max Minghella e allo scandinavo Joel Kinnaman, si è rivelato nel weekend in questione uno dei più desiderosi di scambiare qualche parola coi rappresentanti della stampa invitati sul set, rivelando di fronte ad essi doti apprezzabilissime come semplicità e simpatia. Gli incontri col cast si sono svolti in giro per la città, alternandosi a piacevoli visite culturali organizzate, con una certa munificenza, dallo staff della Fox: memorabili la gita in battello sulla Moscova e la visita della Piazza Rossa, oltre all'immancabile discesa nelle efficientissime e persino sfarzose (in quanto arredate artisticamente, secondo i principi estetici del realismo socialista) stazioni della metropolitana. L'ultimo saluto alla troupe ha coinciso con un sopralluogo al Palazzo dell'Accademia Russa delle Scienze, evocativa location dove si stava girando un'impegnativa scena d'azione. L'impatto emotivo di questo blitz sul set di L'ora nera è stato così forte, anche per quanto si è scoperto sull'utilizzo del 3D, che riteniamo opportuno riferirne a parte nel prossimo articolo di questa serie. Restate sintonizzati!