Dario Argento a Courmayeur: 'Dopo Dracula? Mai più senza 3D'

Il maestro dell'horror all'italiana, ospite del Courmayeur Noir In Festival, ha presentato in anteprima venticinque minuti dell'atteso Dracula 3D. Noi lo abbiamo incontrato per una lunga chiacchierata in cui si è concesso con generosità svelandoci i segreti della lavorazione del film che arriverà in sala a marzo.

Il fascino di Dracula resiste al tempo, alla moderna razionalità e anche alla tecnologia stereoscopica. Il Conte 3D irrompe sugli schermi del Noir In Festival insieme al suo autore, il mago dell'orrore Dario Argento che, dopo lo stop seguito ai problemi produttivi dello sfortunato thriller Giallo/Argento, è tornato dietro la macchina da presa con un progetto decisamente ambizioso. Come ci spiega lo stesso regista, il suo Dracula 3D recupera l'essenza originaria del vampiro nato dalla penna di Bram Stoker, ma ad essa unisce l'avangardia delle tecniche di ripresa tridimensionale. Il Courmayeur Noir In Festival ci ha permesso di assistere in anteprima a un assaggio di circa venticinque minuti del film, che arriverà al cinema a marzo o aprile 2012, e nonostante gli effetti speciali ancora in fase abbozzata, dobbiamo ammettere che la prima impressione è decisamente positiva. I primi minuti di Dracula 3D denunciano una fedeltà impressionante all'opera letteraria.

Nonostante una certa cupezza, dovuta allo stadio di work in progress delle immagini, le scene, immerse in gran parte nel folto della foresta, ripropongono atmosfere orrorifiche classiche che ricordano da vicino le pellicole horror inglesi degli anni '60. La figura del Conte, tanto affascinante quanto mortifera, si sdoppia in una serie di continue metamorfosi bestiali mentre persevera nell'opera di seduzione e uccisione delle sue affascinanti prede. Il tutto è incastonato in un'ambientazione cupa e retrò in cui si nota un'attenzione maniacale nei dettagli. Non mancano i momenti puramente splatter né la presenza di effetti orrorifici proiettivi che, una volta completata la fase di post-produzione, faranno sobbalzare il pubblico in più di una occasione. A un primo sguardo, però, effetti speciali e sangue che scorre a volontà sono fotografati senza mai perdere di vista l'eleganza della messa in scena. Non entriamo nel dettaglio per non rovinare la sorpresa agli appassionati del cinema di Dario Argento, ma possiamo anticipare che lupi, insetti e altre creature demoniache faranno buona compagnia ai protagonisti "umani" della vicenda. Nel cast di Dracula 3D troviamo il grande Rutger Hauer nei panni di Van Helsing, Thomas Kretschmann in quelli di Dracula, Asia Argento nel ruolo di Lucy e la rivelazione Marta Gastini in quello della fragile Mina Harker. Per affrontare questa complessa sfida, Argento si è, inoltre, avvalso della collaborazione di alcuni esperti del genere: il direttore della fotografia Luciano Tovoli, col quale aveva già collaborato in passato, lo sceneggiatore di Lucio Fulci Antonio Tentori, il mago del make up Sergio Stivaletti e il suo storico compositore Claudio Simonetti.

Dario, tempo fa hai dichiarato: "Una volta che hai girato in 3D non vuoi più tornare indietro". Ora che Dracula 3D sta per arrivare in sala ci confermi questa tua intenzione? Dario Argento: Si, per ora confermo.

Quali sono le ragioni che ti hanno spinto ad approdare alla tecnologia stereoscopica?
Il 3D è la mia passione fin da piccolo. Sono sempre stato un entusiasta del tridimensionale perché le immagini prodotte sono così belle. Ora la tecnologia ha fatto dei passi avanti incredibili rispetto al passato e ho deciso che era giunto il momento di dedicarmi io stesso al 3D. Per girare Dracula 3D ho usato un sistema nuovo di zecca, la stessa tecnologia di Hugo Cabret 3D di Scorsese. Ormai siamo talmente avanti a livello tecnico che lo stesso Avatar è sorpassato. Girando in 3D ho realizzato il mio sogno di quando ero piccolo.

Non solo sei approdato a una tecnologia nuova, ma hai scelto di applicarla all'archetipo dell'orrore per eccellenza. Hai affrontato l'adattamento di un classico come Dracula di Bram Stoker. Il mito del vampiro e di Nosferatu è una delle tradizioni più antiche di cinema e letteratura. Perché proprio questa scelta? Eri spaventato all'idea di affrontare un tema così popolare?
Più che spaventato ero eccitato. Sono stato felice di potermi avvicinare a un classico per modificarlo a mio piacimento. Avevo letto il romanzo di Stoker e avevo visto molti adattamenti, ma all'inizio non avevo il desiderio di farne una mia versione. L'idea è nata di recente. Mi affascinava molto la bellezza mortifera del binomio amore/morte, ma sono passato attraverso molte elaborazioni della sceneggiatura prima di capire che il mio interesse primario erano le trasformazioni di Dracula, le sue metamorfosi in animali, insetti, creature bestiali. Per me è un aspetto importante della storia perciò ho puntato molto sulle mutazioni a livello visivo.

Per il film ti sei avvalso dell'opera di alcuni tuoi collaboratori storici. Come direttore della fotografia hai chiamato Luciano Tovoli, con cui avevi già collaborato per Suspiria e Tenebre.
Dovendo affrontare un territorio per me nuovo come il 3D ho pensato di ritornare a collaborare con una persona come Tovoli con cui avevo lavorato così bene in passato. Il 3D era una sfida da affrontare insieme a qualcuno che possedesse le competenze necessarie. Il 3D del passato, se si esclude Il delitto perfetto di Hitchcock, che era già incredibilmente efficace, era spesso rozzo. Oggi le tecnologie ci permettono di creare meraviglie tridimensionali. Mi ricordo che, quando ho visto una prova di 3D in movimento in cui un personaggio veniva verso di me, mi sono detto: "Mamma mia, quanto è bello!".

Dove è stato girato Dracula 3D? Quanto è costato?
Il film è stato girato a Ricetto di Candelo, nei presso di Biella, e in un castello nei dintorni di Ivrea, luoghi che prima d'ora non erano mai apparsi al cinema. Il budget ammonta a 7 milioni di euro. Abbiamo girato in inglese per puntare a un pubblico internazionale, ma non solo. In realtà il target principale è proprio il pubblico italiano.

E' vero che in un primo tempo pensavate di girare nei luoghi del romanzo?
Si, è vero, ma dopo i sopralluoghi abbiamo deciso di rinunciare perché la Transilvania non era soddisfacente. I castelli della regione sono mezzi diroccati, oppure sono stati trasformati in bed & breakfast per turisti. Alcuni sembrano usciti da Disneyland. In paesi come l'Ungheria non c'è attenzione alla memoria storica e alla preservazione dell'arte e della cultura del passato. Dall'Ungheria, però, proviene l'addestratore dei lupi che abbiamo usato nel film.

Nelle prime immagini che ci hai mostrato i lupi sono una presenza fondamentale per il loro legame con il Conte Dracula.
Esatto, la presenza dei lupi sul set era piuttosto numerosa ed è stato affascinante vedere come l'addestratore lavorava con questi animali. Per farli correre da una parte all'altra del set posizionava delle gabbie aperte nel luogo in cui solitamente mangiano e loro automaticamente si mettevano a correre passando da una gabbia all'altra. Ponendo un sasso in terra, il lupo alfa vi saliva subito mettendosi nella posizione ideale per la ripresa. Noi però stavamo alla larga dai lupi e seguivamo l'azione da lontano perché sono animali pericolosi e selvaggi che ti osservano con uno sguardo incredibilmente freddo. C'è stato, però, anche un incontro ravvicinato. Il nostro addestratore era un gradasso e si vantava spesso delle sue capacità. La prima volta che lo abbiamo incontrato ci ha invitato a entrare nella gabbia dei lupi pensando che noi non lo avremmo mai fatto. Il cast si è rifiutato, ma io e il mio produttore Giovanni Paolucci siamo entrati. I lupi si sono subito avvicinati, ci hanno circondato e ci annusavano. Gli attori ci guardavo con terrore e anche l'addestratore era un po' preoccupato, ma io non gli ho dato la soddisfazione di mostrarmi impaurito.

Il 3D ti ha costretto a cambiare stile registico?
Si, in effetti il 3D costringe inevitabilmente a cambiare un po' stile, a preoccuparsi della luce e del colore in modo diverso. Per esempio ho girato molte scene nella foresta, uno dei luoghi in cui la profondità è incredibile a causa della presenza degli alberi. Sono stato molto attento al posizionamento degli attori, ai movimenti nello spazio. Il mio interesse principale non era il 3D proiettivo che è una cosa tipica dei cartoni animati, ma la profondità. Poi, essendo un horror, ovviamente sfrutteremo anche la dimensione proiettiva.

Che tipo di telecamere avete utilizzato?.
Abbiamo usato le Alexa, telecamere di ultima generazione dell'Arriflex. Il 3D richiede una tecnologia molto pesante e ingombrante. Nel processo stereografico siamo stati seguiti da sette tecnici bravissimi. Anche il lavoro sugli effetti speciali è stato massiccio. Considera che abbiamo ben 85 shot lunghi di effetti speciali. Quelli che avete visto qui a Courmayeur sono solo dei test per il movimento appena accennati. Sul set c'era lo staff degli effetti visivi che seguiva la lavorazione passo passo e spiegava agli attori come comportarsi immaginando effetti speciali digitali che verranno aggiunti in post-produzione.

Guardando le prime scene mostrate qui al Noir In festival, Dracula 3D denuncia un legame visivo con i Dracula della Hammer. E' un'impressione corretta? Avevi dei modelli visivi precisi in mente mentre giravi?.
In realtà quando lavoro non sono in grado di decidere a priori di basarmi su un modello. Io giro il mio film e solo verso la fine comincio a riguardarlo con occhio diverso, notando somiglianze con altri lavori. Si, sicuramente ci sono dei richiami all'atmosfera degli horror degli anni '60 e '70.

E del Dracula di Bram Stoker di Coppola cosa pensi?.
No, il film di Coppola non mi è piaciuto. E' un mezzo western, è un film che vuole essere troppe cose diverse tutte insieme.

In America la polemica sul 3D è viva. Ci sono personaggi come Jeffrey Katzenberg che ne hanno già decretato la morte a causa dei problemi legati ai costi maggiori, al fastidio degli occhialini e alle altre difficoltà.
Gli americani ragionano sempre in termini di soldi. E' vero che il 3D richiede uno sforzo economico maggiore, tempi di lavorazione più lunghi, e comporta delle difficoltà, ma è una tecnologia perfetta per l'horror. In realtà è perfetta per tutto. Mi sembra di essere tornato ai tempi dell'arrivo del colore. In un primo tempo molti sostenevano che il colore fosse adatto unicamente a pellicole di intrattenimento o a film ambientati in grandi spazi, come il western e il musical. Erano molti a pensare che sarebbe durato poco, invece ora tutti i film si fanno a colori, anche le opere drammatiche.

Quale dei tuoi film rigireresti in 3D?.
Suspiria che già, per come è girato, sembra un po' in 3D.

Parliamo del cast di Dracula 3D. Rutger Hauer è stato la prima scelta per Van Helsing?
Si, Rutger era la prima scelta. Nel romanzo originale Van Helsing è olandese, proprio come lui. E' stata una scelta giusta, forse la più giusta di tutti i Dracula perché rispecchia le idee di Stoker. Mina è interpretata da Marta Gastini, un'attrice di una delicatezza e di una grazia notevoli. Marta è stata una scoperta. Poi c'è Asia, mia figlia, che è anche la mia compagna di viaggio. E' stato un casting difficile, ma pieno di soddisfazione.

A interpretare Dracula hai chiamato il tedesco Thomas Kretschmann. Il tuo conte è molto dandy. Più che una tradizione, evoca un'immagine ben precisa, ha un fascino tutto europeo.
Il mio Dracula è un uomo bello, affascinante, a suo modo romantico, non è Christopher Lee cupo e tenebroso. E' anche vero che passa attraverso molte trasformazioni e muta continuamente personalità e aspetto.

Tu e tua figlia Asia avete un rapporto molto stretto non solo sul piano affettivo, ma anche su quello lavorativo.
E' vero. E' stato molto bello ritrovarsi anche questa volta sul set. Io e mia figlia siamo molto legati. Io non vado a cena mai con gli attori perché non voglio inquinare i rapporti di lavoro. L'unica persona con cui vado a cena è Asia e anche se è mia figlia mentre giriamo un film parliamo di lavoro. Lei sa consigliarmi e io ho fiducia nelle sue capacità. Ho anche prodotto un suo film da regista.

Dai tuoi racconti deduciamo che i lupi non ti fanno paura. Di cosa ha paura Dario Argento?
Degli animali non ho paura. I fantasmi, gli spettri e i vampiri mi piacciono. La cosa che mi inquieta di più sono i fantasmi del mio inconscio. Sono emozioni e sensazioni che emergono in momenti strani della mia vita. Per comprenderli ho studiato a lungo la psicanalisi e vi ho dedicato un film, La sindrome di Stendhal. Quando mi reco a Vienna vado sempre in pellegrinaggio alla casa di Freud perché penso che abbia cambiato il nostro modo di vivere e di percepire la realtà.

E il momento storico che stiamo vivendo non ti fa paura?
Un po' di timore ce l'ho. Molti dicono che abbiamo attraversato altri momenti difficili e ne siamo usciti, ma certo non è una situazione che si risolverà nei giro di pochi anni. La crisi italiana si fa sentire, ma io che viaggio spesso posso confermare che è così ovunque. Gli Stati Uniti sono in crisi, la Francia e la Spagna pure. La Costa del Sol, che è lunghissima, è piena di case abbandonate. La colpa di questa situazione è dei politici che si sono posti obiettivi assurdi facendo pagare il loro fallimento ai cittadini.

Questa crisi si riflette anche nel cinema italiano.
Il cinema italiano è in crisi da molto tempo. Si investe con molta difficoltà. Gli unici film a incassare sono le pellicole comiche che, al di là del cachet degli attori, costano pochissimo perché vengono girate in maniera elementare.

L'horror è un genere che risente molto, a livello di mercato, delle mode. Negli anni '70 dominava il thriller italiano, poi è stata la volta dell'horror orientale, di quello spagnolo e ora, sulla scia del successo di certi romanzi, stanno arrivando i thriller scandinavi. Tu come spettatore segui queste mode?.
Io sono uno spettatore attento e guardo molti film. L'ondata scandinava si è già esaurita, però ho una grande passione per il cinema orientale. Amo molto i film coreani e giapponesi e molti registi orientali sono appassionati del mio cinema. Qualche tempo fa Banana Yoshimoto mi ha confessato che Suspiria le ha salvato la vita. Attraversava un momento di depressione e dopo aver visto il mio film è stata meglio. Ora siamo diventati amici.

Da tempo si parla dei remake di Profondo Rosso e Suspiria? Sei informato sull'evoluzione di questi progetti?.
Il remake di Profondo rosso era stato proposto a Romero, ma non si farà. Ho incontrato George a Trieste pochi mesi fa per consegnargli un premio e lui mi ha confermato di aver rifiutato il lavoro molto tempo fa. Per quanto riguarda Suspiria, so che c'è una difficoltà. La Fox ha respinto la sceneggiatura più volte perché la trova debole rispetto all'originale perciò sono tre anni che il film è bloccato. La Fox ha acquistato i diritti delle musiche e anche la possibilità di riprodurre alcune mie inquadrature particolari, ma per il momento non ha intenzione di approvare il progetto. Tra l'altro il film avrebbe dovuto essere interpretato da Natalie Portman, ma lei ha scelto di fare Il cigno nero perciò non penso che deciderà di recitare in un film per certi versi simile.