Berlino 2011, The Forgiveness of Blood e Unknown chiudono il Festival

Il bel dramma di Joshua Marston chiude la sezione competitiva. Il cast albanese del film, insieme al regista, arriva a Berlino insieme alla bella Diane Kruger, che invece è la protagonista del thriller Unknown, presentato fuori concorso.

Il concorso della 61esima Berlinale si chiude con una drammatica faida familiare, quella al centro dell'ultimo film di Joshua Marston, The Forgiveness of Blood, che sarà distribuito a breve anche nelle sale italiane. Un dramma asciutto e realistico, per l'autore di Maria Full of Grace, che è arrivato a Berlino con il produttore Domenico Procacci e il cast albanese del suo film, composto dall'incantevole Sindi Laçej, il simpatico Tristan Halilaj e il suo insegnante di recitazione, l'attore Refet Abazi, che nel film interpreta suo padre. Il film esplora le dinamiche che si sviluppano all'interno di una famiglia della società rurale albanese, quando resta coinvolta in una faida con un altro nucleo familiare - che può protrarsi anche per decenni - e ne svela efficacemente i risvolti psicologici e sociali.

A chiudere questa penultima giornata di Festival, oltre al film di Marston, c'è anche Unknown - Senza identità, interpretato da Liam Neeson e dalla splendida Diane Kruger, approdata al Berlinale Palast per la presentazione alla stampa. Diretto dal regista di Orphans, Jaume Collet-Serra, Unknown è un thriller decisamente cool, con qualche ingenuità nei dialoghi, ma ben girato, che è ambientato proprio a Berlino, e vede Neeson nei panni di un uomo che in seguito a un incidente d'auto scopre che sua moglie non lo riconosce, e che un altro uomo ha preso il suo posto.

Con la nona giornata di Festival si chiude ufficialmente il cartellone della 61esima edizione. Di film, sui grandi schermi del Berlinale Palast e nelle vicine sale della zona festivaliera ne sono passati tanti, e adesso tocca alle giurie esprimere il loro verdetto. Domani sera ci sarà l'assegnazione dei premi e si attende con trapidazione di sapere se la giuria guidata da Isabella Rossellini (e della quale fa parte anche Guy Maddin) deciderà di premiare i lavori più sperimentali e fuori dal comune, o quelle che hanno incontrato il favore del pubblico e della critica.