Recensione I Croods (2013)

A indiavolate gag fisiche si alternano buffi scontri verbali che brillano per arguzia, e non mancano scene visivamente suggestive che rendono il film un prodotto godibile anche per gli adulti.

L'amore è una cosa meravigliosa... anche tra sapiens e neanderthal!

La storia della Preistoria (mi si perdoni il gioco di parole) ci insegna che l'Uomo di Neanderthal, robusto ominide vissuto nel Paleolitico, si è estinto dopo la comparsa del parente evoluto Homo Sapiens, meno prestante, ma più intuitivo e capace di trovare soluzioni creative a cataclismi, terremoti ed eruzioni vulcaniche per sfangarla. Ma cosa accadrebbe se un Sapiens giovane e ingegnoso come MacGyver si innamorasse di una manesca neanderthaliana facendosi carico della di lei numerosa famiglia mentre è impegnato a sfuggire alla fine del mondo? I creativi della DreamWorks stavolta hanno superato se stessi. Lo studio, che negli ultimi anni ha faticato non poco a rispondere colpo su colpo all'originalità e alla maturità delle produzioni Pixar, ha intelligentemente deciso di smettere di misurarsi con loro nei campi in cui eccellono valorizzando invece i propri punti di forza. Il risultato è I Croods, spettacolare avventura preistorica che mescola action, colpi di scena, senso della famiglia, desiderio di ribellione, coraggio e spirito di sacrificio, il tutto accompagnato da un fiume di risate.


Prima di tutto I Croods è una commedia ben riuscita. Per una volta non ci troviamo di fronte alle solite gag infantili e ripetitive che pervadono i più popolari franchise animati. In questo senso la comicità del cartoon diretto Chris Sanders e Kirk De Micco è decisamente adulta e attinge al miglior repertorio slapstick valorizzando gli aspetti più caratteristici dell'ambientazione preistorica filtrati, però, attraverso uno sguardo moderno. Intendiamoci. Qui non troverete automibili/dinosauro e telefoni di pietra e conchiglia come ne I Flinstones. I neanderthaliani Croods vivono in una grotta, corrono a quattro zampe, si arrampicano sulle rocce e non conoscono né il fuoco né l'uso delle scarpe. Non si esprimono a grugniti, ma solo per sfruttare al meglio le performance del cast vocale che, come da tradizione, nella versione originale è composto da star hollywoodiane. Il ritmo narrativo è elevatissimo e la costruzione del plot decisamente accurata. A indiavolate gag fisiche si alternano buffi scontri verbali che brillano per arguzia e non mancano scene visivamente suggestive come l'uscita dei Croods dalla grotta in cerca di cibo (ormai la corsa dei Podracer di Star Wars ep. I - La minaccia fantasma ha fatto storia), l'incontro tra Eep e l'affascinante Sapiens Guy, la scoperta del meraviglioso universo naturalistico che si estende oltre la grotta e l'epica fuga finale oltre il mare di lava.

La DreamWorks, maestra nell'arte della citazione, non manca di inserire elementi che, a dirla tutta, ricorderebbero un po' troppo da vicino opere recenti della concorrenza. Se la nonnetta preistorica dei Croods presenta tratti in comune con la vecchia sdentata e avversa al sapone comparsa ne L'era glaciale 4: Continenti alla deriva, la similitudine che salta subito agli occhi è quella, inevitabile, con il premio Oscar Ribelle - The Brave. Merida e Eep hanno infatti più di un tratto in comune: entrambe hanno i capelli rossi e gli occhi verdi, entrambe lottano per conquistare la propria indipendenza contro i vincoli familiari (nel primo caso il rigido protocollo nobiliare imposto dalla madre regina, nel secondo la pericolosità del mondo preistorico che suscita i timori dell'apprensivo padre) ed entrambe sono fisicamente prestanti e capaci di combattere come e meglio degli uomini. Nel caso dell'esuberante Eep, ottimamente doppiata da Emma Stone che, col suo timbro roco, risulta una perfetta neanderthaliana, fonte di ilarità è il contrasto con lo spasimante Guy (in originale Ryan Reynolds), sapiens più evoluto, ma incapace di tenerle testa fisicamente. Un plauso a Nicolas Cage che, nel dar voce al capofamiglia Grug si produce in una delle sue migliori perfomance di sempre. Le major hollywoodiane dovrebbero tenerlo presente più spesso come doppiatore invece di continuare a offrirgli ruoli improbabili in pessimi horror/fantasy.
Notevoli anche le trovate visive. Se il 3D funziona molto bene - ma questa, soprattutto nel mondo dell'animazione, non è più una novità - sul piano visivo il film si caratterizza per la solidità dei personaggi umanoidi, per i meravigliosi e lussureggianti paesaggi e per l'originalità delle creature che li popolano. Tra bertucce pugili, tigri variopinte, tartarughe volanti, uccelli piranha e coccodrilli domestici i creativi si sono sbizzarriti a inventare le creature più strane e curiose per poi utilizzarle al meglio in esilaranti gag nel corso dell'avventurosa fuga dei Croods verso il futuro. In questa galleria strampalata il più irresistibile risulta Laccio, l'animaletto domestico di Guy con la propensione per la musica. La violenza fisica costante (forma di comunicazione privilegiata tra i rudi cavernicoli) potrà turbare i piccolissimi, ma come abbiamo già preannunciato il film mira a divertire anche un pubblico adulto. Niente paura! Emozioni e buoni sentimenti non scarseggiano di certo e il finale non potrà non strappare una lacrimuccia anche tra gli spettatori più imperturbabili.

Movieplayer.it

4.0/5