Mask Girl, la recensione: quando il pericolo è sotto la maschera

La recensione di Mask Girl, il nuovo K-drama disponibile su Netflix su una ragazza considerata brutta dalla società che si rifugia dietro una maschera... ma la situazione le sfuggirà irrimediabilmente di mano.

Mask Girl, la recensione: quando il pericolo è sotto la maschera

Che i K-drama siano un successo oramai consolidato come vera e propria categoria a parte, anche quando raccontano storie diverse al proprio interno, quasi fossero essi stessi un genere televisivo, Netflix l'ha capito. Così continua a rimpolpare il proprio catalogo in tal senso, come spiegheremo nella recensione di Mask Girl, in streaming sulla piattaforma dal 18 agosto. Un K-drama che cambia più volte faccia come la sua protagonista, ma che proprio per questo propone un'escalation non sempre equilibrata e che eccede un po' troppo nel lato drammatico della vicenda raccontata.

Dietro la maschera

Maskgirl Unit 102 15 46
Mask Girl: una scena

Il primo episodio di Mask Girl ci presenta quella che sembra una sorta di commedia romantica un po' spinta e un po' sui generis. Presto però il tono della serie cambierà, inizialmente per gradi poi più drasticamente, per raccontarci come la vergogna per se stessi possa portare a conseguenze pericolose. La protagonista che presenta se stessa in prima persona attraverso la propria voce narrante, si descrive come ritenuta "brutta" (secondo i canoni della società) fin da bambina, nonostante il suo sogno fosse finire sotto i riflettori, prima quelli del palco scolastico e un giorno magari quelli della TV. Ciò non è stato possibile - è la madre la prima bulla della ragazza, dicendole costantemente quanto non sia desiderabile e un bello spettacolo da vedere - ed è diventata un'impiegata, che viene scansata dai colleghi maschi sessisti in favore delle ragazze più avvenenti dell'ufficio. Ben presto scopriamo però che, come molti giovani che hanno bisogno di arrotondare i guadagni per vivere in città, la protagonista ha un doppio lavoro ma il secondo è in incognito. Forte di ciò che le è sempre stato inculcato fin da piccola, di notte indossa una maschera ed è sostanzialmente una cam girl che fa soft porn con parrucche e lenti a contatto in modo che nessuno possa risalire al suo vero aspetto. Ma questo forse sta per cambiare.

Oltre la maschera

Maskgirl Unit 102 7 135
Mask Girl: un'immagine della serie

L'ossessione per l'aspetto fisico e il bullismo ad esso legato sono i temi centrali affrontati da Mask Girl, diretta da Kim Yong-hoon e basata sul webtoon omonimo di Mae-mi, pubblicato tra il 2015 e il 2018. Per interpretare la protagonista Kim Mo-mi in questa storia che attraversa svariati anni - dagli anni '90 fino al 2023 - sono state scelte tre diverse attrici, Ko Hyun-jung, Nana e un'esordiente mantenuta top secret fino al rilascio degli episodi. Sarà virtuale il palco in cui la giovane donna ha davvero successo e come cam girl diverrà molto celebre finché un evento non cambierà per sempre la sua vita, facendola virare in qualcosa di decisamente sinistro e sanguinolento. La serie parla anche di emarginazione e di ciò che una persona costantemente bullizzata, se non ha gli strumenti e la forza per superare quel costante senso di inferiorità che la società le mette addosso, può arrivare a fare pur di sfogare tutta la propria frustrazione. Lo show parla anche di sessismo, come accennato, nella vita personale come sul posto di lavoro, e dei pregiudizi delle persone su un certo tipo di lavoro di esibizioni online. La spirale discendente in cui Kim Mo-mi finisce la vedrà arrivare nei punti più bassi del sistema giudiziario sudcoreano, tanto da mostrarne il marcio e la corruzione. A completare il cast un collega della protagonista (Ahn Jae-hong), che potrebbe essere il primo a carpirne la doppia identità, e una madre decisa a ritrovare il proprio figlio (Yeom Hye-ran).

Netflix e K-Drama: quali serie coreane ci attendono nel 2023?

La vita è una maschera

Maskgirl Unit 104 22 96
Mask Girl: una foto di scena

Il K-drama affronta il tema del doppio, delle personalità che convivono in noi e che non sempre riescono ad emergere nel modo più salutare, alla base del profiling di molti serial killer. Allo stesso tempo affronta anche la delicata questione del DNA criminale, ovvero se la predisposizione per un certo tipo di comportamento si tramandi geneticamente o meno. E ancora il tema delle maschere, fisiche e metaforiche, che indossiamo ogni giorno per affrontare il mondo che ci circonda e che fin da Pirandello ha fatto scuola. La forza del serial risiede però nelle tre attrici protagoniste in momenti diversi della vita del personaggio principale, che cambia letteralmente quel volto che per tanto tempo ha tenuto nascosto. Nonostante questi molteplici strati da scovare, Mask Girl risulta purtroppo sbilanciata tra i vari generi e toni del racconto, e in alcune svolte narrative eccessive anche se rispecchiano la categoria a cui appartiene e di cui parlavamo all'inizio. Ci sono varie influenze - occidentali e orientali - nella narrazione ma il risultato non è una buona somma delle sue parti.

Conclusioni

Abbiamo parlato di doppio, di maschere, di frustrazione e di bullismo nella recensione di Mask Girl perché questi sono i temi principali affrontati dal nuovo K-drama Netflix. Una serie sbilanciata e sfilacciata che non ha sempre tutto sotto controllo, proprio come la protagonista la cui spirale distruttiva peggiora di puntata in puntata, ricordandoci però come non sia vittima solamente di se stessa ma soprattutto della società. Un esperimento seriale non totalmente riuscito.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Le tre attrici protagoniste e le diverse fasi della vita che raccontano.
  • La denuncia sociale dietro la maschera del racconto.

Cosa non va

  • Troppi generi e toni mescolati in modo non omogeneo.
  • Per quanto sia un K-drama, la virata drammatica è decisamente eccessiva.