Recensione ESP - Fenomeni paranormali (2010)

Un film girato totalmente in soggettiva, che accontenta l'insaziabile occhio del voyeur televisivo alla continua ricerca di gratificazioni visive; d'altronde chi di noi non ha mai desiderato che i protagonisti di un qualche reality rimanessero vittime delle proprie manie di protagonismo e della propria galoppante stupidità?

Reality d'oltretomba

Andare oltre, superare i confini della realtà per mostrare sempre qualcosa di nuovo e inedito in nome dell'audience e della notorietà. Questo si chiede oggi ai moderni programmi tv, soprattutto ai reality show di ultima generazione: una nuova dimensione dell'intrattenimento che sia sempre avanti, anche se significa spingersi oltre i limiti, mettersi in gioco anche quando non si conoscono tutte le regole. E' quello che si è promesso di fare la troupe di Grave Encounters, il reality a puntate sul mondo del paranormale, che per il sesto atteso episodio della serie promette al suo pubblico un'esperienza davvero da brividi. Per svelare i misteri che avvolgono ormai da decenni l'ex-ospedale psichiatrico di Collingwood, celebre tra gli esperti come uno dei luoghi d'America più infestati da fantasmi, il giovane conduttore Lance Preston decide, insieme al suo staff di cameramen itinerante, di farsi rinchiudere spontaneamente per una notte all'interno dell'edificio che negli anni '30 e '40 divenne tristemente famoso per esperimenti di neurochirurgia praticati sui pazienti. L'idea è quella di piazzare strategicamente dieci videocamere per riprendere ogni singolo movimento mentre tutto il gruppo intraprende una sorta di visita guidata con camera a mano e torce per i corridoi dell'edificio alla ricerca di 'fantomatici' incontri ravvicinati con l'oltretomba. E così, dopo aver costruito ad arte un clima di forte tensione, intervistando e assoldando personaggi inquietanti quanto inverosimili, il gruppetto di zelanti avventori del soprannaturale si prepara a vivere la sua lunghissima notte, in trappola tra corridoi oscuri e stanze degli orrori in compagnia di presenze che col passare delle ore dimostreranno non solo di esserci veramente ma di non aver alcuna intenzione di familiarizzare. Batterie che si scaricano, false indicazioni di uscita, cellulari che non prendono, sedie a rotelle che camminano da sole, voci che rimbombano mentre il tempo scorre, il giorno sembra non arrivare mai e la puntata finale del reality show che ha messo fine all'era dei reality show sta per diventare una scottante terribile testimonianza...


Ideato appositamente per essere girato a Riverview, una celebre location della British Columbia nei pressi di Vancouver che ospita un vero ex-ospedale psichiatrico molto noto sia tra gli appassionati del paranormale che tra le moderne produzioni televisive e cinematografiche, ESP - Fenomeni paranormali è il risultato di una contaminazione di generi che deriva tutto il suo potenziale thrilling dai 'fenomenali' capisaldi del low-budget orrorifico quali l'ormai celeberrimo The Blair Witch Project e il recente Paranormal Activity, uscito nelle sale proprio mentre i Vicious Brothers lavoravano alla sceneggiatura. Il 'principio attivo' è lo stesso, anche se l'effetto è reso più blando dal mancato effetto sorpresa, la somministrazione è a mo' di mockumentary, alla stregua dell'ottimo L'ultimo esorcismo, per poi aggiungere quel tocco di esoterico e di glamour televisivo che non guastano mai e qualche spruzzatina di fantascientifico, e completare il tutto con una vena parodistica che rende il tutto assai meno 'impegnativo'.

Presentato alla stregua dei suoi illustri precursori come filmato postumo, ritrovato alla fine dei 'giochi', ESP - Fenomeni paranormali non offre molte novità ma rappresenta una divertente e assai movimentata variazione sul tema nell'ambito del sotto-genere nato grazie alle manie di protagonistmo della famigerata Strega di Blair. Un piccolo film indipendente tutto giocato sul meccanismo della costruzione della paura e sulle conseguenze impreviste che esso può causare. Le emozioni sono assicurate, i colpi di scena non mancano, come non mancano i momenti impressionanti in cui non si può far a meno di mettersi le mani davanti agli occhi, ma tutto dipenderà dalla vostra predisposizione, perchè se appartenete alla categoria di spettatori alla continua ricerca di risposte plausibili allora forse non è il film che fa per voi. Se invece saprete lasciarvi catturare dalla situazione, senza farvi troppe domande o perdervi in analisi troppo filosofiche, allora riuscirete senza dubbio a goderne fino in fondo, fino a quando l'ultima angosciante e buia inquadratura inghiottirà il vostro sguardo. Non sarà di certo l'horror più originale visto negli ultimi anni, ma se consideriamo che è stato prodotto grazie a finanziatori indipendenti, compresi anche i due registi e la loro Digital Interference, e che è stato girato in soli tredici giorni, forse riusciremo meglio ad apprezzare l'ottimo lavoro dei due giovani registi, due fratelli poco più che ventenni, che hanno scritto, diretto, co-prodotto e post-prodotto il film nel confortevole salotto della loro casa.
Un film girato totalmente in soggettiva, che accontenta l'insaziabile occhio del voyeur televisivo alla continua ricerca di gratificazioni visive, d'altronde chi di noi non ha mai desiderato che i protagonisti di un qualche reality rimanessero vittime delle proprie manie di protagonismo e della propria galoppante stupidità? Sconsigliato per una serata a due, ESP è consigliato per una visione di gruppo, magari con amici burloni che non disdegnano gli scherzi paurosi e che non hanno paura di affrontare una full immersion nel buio pesto della sala. Una sola raccomandazione: evitate di mangiucchiare i pop-corn verso il finale del film, potreste pentirvene amaramente.

Movieplayer.it

3.0/5