Report su Rai 3 le inchieste di stasera: Il mistero delle Brigate Rosse, il caso Sgarbi e l'oro del Ghana

Oggi, 7 gennaio Rai 3 proporrà una nuova puntata di Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci in onda la domenica sera alle 20:55, ecco un'anteprima delle tematiche affrontate nella puntata.

Report su Rai 3 le inchieste di stasera: Il mistero delle Brigate Rosse, il caso Sgarbi e l'oro del Ghana

Questa sera, 7 gennaio, Rai 3 proporrà in prima serata, a partire dalle 20:55, una nuova puntata, di Report. Sigfrido Ranucci e il suo team ci guideranno attraverso tre inchieste: dai misteri delle brigate rosse al quadro posseduto da Vittorio Sgarbi, simile ad un'opera rubata anni fa.

Report: Le inchieste del 7 gennaio

Stasera Report ritorna con tre inchieste, la principale è incentrata sulle Brigate Rosse e il caso Moro. Si passa poi allo sfruttamento dei giacimenti auriferi del Ghana e infine, il programma ritorna sul dipinto di proprietà di Vittorio Sgarbi, simile ad un'opera trafugata anni fa.

Il mistero delle Brigate Rosse di Paolo Mondani con la collaborazione Goffredo De Pascale, Federico Marconi e Roberto Persia

Sui misteri irrisolti, quelli che persistono senza risposte concrete, la storia della nostra nazione continua a essere ridefinita. Nonostante ciò, il più tragico degli eventi, l'agguato di via Fani e l'assassinio di Aldo Moro, ha a lungo riposato su una narrazione confortante e universalmente accettata, quella tracciata nel memoriale Morucci - Faranda.

Riconsiderando la verità espressa e le contraddizioni presenti in quelle pagine, emerge nuovamente il fantasma di Moro: dall'atto del rapimento ai 55 giorni di prigionia fino alla sua tragica morte.

Le interrogazioni politiche che pesavano sull'azione della Brigata Rossa 46 anni fa oggi si presentano sotto forma di risposte, all'interno di un panorama geopolitico liberato dalla cortina di ferro ma ancora pesantemente influenzato da decisioni che risalgono a tempi lontani.

La costa d'oro di Valerio Cataldi e Alessandro Spinnato

Il Ghana, in passato colonizzato sia dai portoghesi che dagli inglesi, era conosciuto come la Costa d'Oro a causa della ricchezza dei suoi giacimenti auriferi. Ancora oggi, il paese è il principale esportatore africano di oro, che raggiunge anche l'Italia.

La foresta Atewa, al centro dell'inchiesta, è uno dei polmoni verdi più cruciali dell'Africa occidentale. Quest'area è circondata da miniere d'oro, spesso gestite illegalmente, con conseguenze devastanti.

Questi scavi non solo sottraggono terre agricole attraverso spesso violente espropriazioni, distruggendo l'economia locale e lasciando centinaia di contadini senza terra e lavoro, ma provocano anche una catastrofe ambientale a causa dell'inquinamento da mercurio.

Il mercurio, essenziale per il processo di estrazione e raffinazione dell'oro, avvelena la terra e in particolare le acque e i fiumi del Ghana, che si trovano tra i più inquinati al mondo.

In questo contesto, un pugno di esperti, attivisti e giornalisti è impegnato ogni giorno in programmi di informazione ed educazione per aiutare i ghanesi a proteggersi. E proprio la radio è l'architrave del racconto che non può non partire dagli sguardi e dalle voci dei minatori illegali.

Il valzer della candela di Manuele Bonaccorsi con la collaborazione di Thomas Mackinson

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è al centro di un'inchiesta riguardante la presunta proprietà di un'opera d'arte risalente al Seicento, simile a quella rubata dal castello di Buriasco (Torino) nel 2013.

Nonostante le smentite da parte del politico e critico d'arte, un'inchiesta condotta da Report ha ottenuto la scansione ad alta risoluzione dell'opera di Sgarbi, eseguita dalla GLab di Correggio (Reggio Emilia).

L'analisi della scansione a 16k avrebbe portato a prove difficilmente confutabili: sembrerebbe che l'opera di Sgarbi, esposta a Lucca nel dicembre 2021, e quella rubata dal castello di Buriasco, consegnata al restauratore Gianfranco Mingardi nel 2013, siano la stessa.

Un frammento ritrovato al castello di Buriasco, incastrato nella cornice dopo il furto, sarebbe ulteriore prova della coincidenza tra l'opera rubata e quella restaurata.

Tuttavia, un dettaglio differenzia le due opere: la presenza di una fiaccola in alto a sinistra nell'opera di Sgarbi, assente in quella rubata. Secondo l'analisi degli esperti, questa fiaccola sarebbe stata aggiunta successivamente, poiché l'area non presenta le tipiche crepe di un dipinto antico.

La questione ora è nelle mani dei Carabinieri del Nucleo di Tutela, che stanno indagando sulla vicenda e dovranno trovare e visionare l'opera per stabilire con certezza se il sottosegretario alla Cultura possieda effettivamente un'opera d'arte rubata.