The Last Rifleman - Ritorno in Normandia, la recensione: Pierce Brosnan in una nostalgica commedia on the road

La recensione di The Last Rifleman - Ritorno in Normandia, film dove il popolare attore veste i panni di un veterano di guerra, che intraprende un lungo viaggio in occasione dell'anniversario del D-Day. Su Sky.

The Last Rifleman - Ritorno in Normandia, la recensione: Pierce Brosnan in una nostalgica commedia on the road

Il nord-irlandese Artie Crawford è un veterano di guerra, avendo militato durante il secondo conflitto mondiale tra le fila del corpo dei fucilieri britannici. Ora ha novantadue anni e vive in un ospizio, dove è ricoverata anche la sua amata moglie, compagna di una vita da ben sessantotto anni. Quando la donna, da tempo malata di Alzheimer, muore nel suo letto, Artie è distrutto dal dolore e dopo aver ritrovato delle vecchie lettere decide di tentare una missione disperata in occasione del settantacinquesimo anniversario dal D-Day, ovvero il giorno dello sbarco in Normandia, al quale lui stesso prese parte.

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The Last Rifleman: Pierce Brosnan in una scena

Come vi raccontiamo nella recensione di The Last Rifleman - Ritorno in Normandia, Artie intende rendere così omaggio al suo migliore amico, ucciso dai tedeschi, e al contempo chiudere finalmente i conti con quel tragico passato che ancora lo tormenta. Data la sua età gli viene negato il permesso di uscire dalla struttura e allora il protagonista si ritroverà a scappare di nascosto, imbarcandosi in un incredibile viaggio Oltremanica durante il quale avrà modo di incontrare persone di buon cuore che decideranno di aiutarlo nella sua folle impresa.

Storie da cinema

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The Last Rifleman: Pierce Brosnan in una scena del film

La sceneggiatura è liberamente ispirata alla storia vera di Bernard Jordan, curiosamente interpretato soltanto qualche mese prima da Michal Caine - alla sua ultima interpretazione prima dell'annunciato ritiro - nel maggiormente biografico The Great Escaper (2023). In questa occasione a vestire il ruolo è Pierce Brosnan, una scelta parzialmente straniante in quanto ha ben ventun anni in meno del personaggio al centro della vicenda. Trucco d'ordinanza e la solida interpretazione dell'ex James Bond riescono però a compensare con una certa nonchalance la differenza d'età, con la figura di Artie che risulta amabile e battagliera al punto giusto, per un film che non nasconde la sua anima prettamente malinconica, sfruttandola con una certa furbizia per far emotivamente presa sul pubblico.

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The Last Rifleman: Pierce Brosnan in un'immagine

Ecco così che il viaggio on the road si tinge di note dolce-amare, con il protagonista che ricorda quei tragici giorni vissuti sul fronte in una manciata di flashback / sogni-incubi mentre si appresta a chiudere una volta per tutti i conti con questioni irrisolte. Nel tragitto, tra madri single coraggiose, improvvisati autostoppisti e giornalisti ficcanaso, avrà modo di incrociare sulla sua strada non soltanto altri soldati che presero parte alla guerra tra le fila degli alleati, ma anche coloro che militavano nell'esercito nemico, in una sorta di riappacificazione denunciante la brutalità di tutti i conflitti. Il regista Terry Loane gestisce con sicurezza l'affiatato ed eterogeneo cast e se Brosnan come detto se la cava egregiamente nelle vesti di un alter-ego ben più anziano, significativi sono i cammei di "vecchi leoni" come Jürgen Prochnow e John Amos, senza dimenticare la sempre deliziosa Clémence Poésy.

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The Last Rifleman: Pierce Brosnan, Desmond Eastwood in una scena del film

Da citazioni a un grande classico su quell'evento storico come Salvate il soldato Ryan (1998) all'omaggio al nostro compianto Ennio Morricone in uno scambio di battute, The Last Rifleman - Ritorno in Normandia sembra voler recuperare un'idea di cinema classico e familiare, gradevole al punto giusto per un pubblico di famiglie che ha bisogno della classica dose di buoni sentimenti, ad uso e consumo di una serata all'insegna della spensieratezza. Tranne qualche passaggio potenzialmente più cupo e drammatico, l'anima dell'operazione è infatti puramente catartica, con quelle emozioni che sgorgano genuine e nelle quali tutti bene o male possono riconoscersi, frutto di uno sguardo universale pensato appositamente per abbracciare il target più vasto possibile. E questo non sempre è necessariamente un male.

Conclusioni

Veterano di guerra ultranovantenne, Artie è ormai ospite di un ospizio insieme alla moglie, affetta da demenza senile. Quando la donna muore, lui decide di mettersi in viaggio per far ritorno in Normandia in occasione dell'anniversario del D-Day, imbarcandosi in un'avventura on the road ricca di sorprese. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di The Last Rifleman - Ritorno in Normandia, questa gradevole commedia intrisa di malinconia e buoni sentimenti è ispirata a una storia vera, con Pierce Brosnan a vestire i panni del, ben più anziano, reale protagonista con l'ausilio del make-up. Una performance ad ogni modo credibile, in un cast di guest-star e comprimari che accompagnano il Nostro in questa missione personalissima, per chiudere i conti con un passato tragico all'insegna di una liberatoria catarsi.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Pierce Brosnan convincente in un cast eterogeneo.
  • Emozioni e buoni sentimenti, tra malinconia e leggerezza.

Cosa non va

  • La formula è alquanto prevedibile e scontata.