Un alieno di nome Fox Mulder

Fox Mulder, l'extraterrestre che va a caccia di omini grigi usando un distintivo dell'FBI nella serie X-Files.

David Duchovny nei panni dell'agente Fox Mulder di X-Files
David Duchovny nei panni dell'agente Fox Mulder di X-Files

Verso l'inizio degli anni '90 il piccolo schermo partorì una delle serie TV più amate dal pubblico: X-files. Un prodotto nuovo, scintillante, pieno di idee e grandi innovazioni, una sorta di secondo avvento dopo le inquietudini e gli incubi scatenati dalla torbida cittadina di Twin Peaks. Protagonista della serie è una coppia di agenti federali impegnati nelle indagini di casi anomali, bizzarri, talvolta completamente assurdi e privi di logica. Terreno fertile per Fox Mulder, alias Spooky (spettrale), un agente brillante, preparato e con un intuito eccezionale, che però è penalizzato da una pecca imperdonabile: la totale mancanza di ipocrisia e ambizione.
Inoltre Mulder ha la spiacevole tendenza a infrangere la regola non scritta di tutte le agenzie governative: mai e poi mai pensare con la propria testa. Come se ciò non bastasse, la sua ostinata perseveranza nella ricerca della verità è una vera e propria spina nel fianco del Bureau e di tutti quelli che incrociano il suo cammino. In realtà lo Spettrale ha dimostrato in più occasioni di essere profondamente disturbato, gettando alle ortiche i resti della sua reputazione, schiacciando con un rullo compressore i germogli della sua carriera e in generale ignorando beatamente tutto ciò che è fondamentale per ottenere riconoscimenti e soddisfazioni professionali. In una società dove l'indottrinamento al successo è l'unica forma di religione praticata con costanza, Mulder rifiuta con testardaggine tutti i compromessi che bisogna accettare per far parte del 'gruppo'; mentre i suoi colleghi pagano volentieri lo scotto per diventare 'qualcuno', il solo pensiero di vendere la sua integrità gli causa una crisi isterica. Insomma, in un ambiente costruito per forgiare droni sempre più perfetti, Fox è l'outsider, l'alieno che tutti additano con un misto di paura e derisione.

Ma ciò che veramente lo ha portato al di là di ogni possibile redenzione è la sua ferma convinzione che gli esseri umani non sono gli unici abitanti della galassia.
Il fatto è che dopo aver letto ogni singolo articolo, libro, pamphlet, volantino e manifesto sull'argomento e dopo aver collezionato ogni file esistente sul paranormale, Fox si è reso conto che l'enorme mole di dati esistente è la prova che probabilmente qualcosa di vero c'è. Ovviamente non bisogna trascurare il dettaglio relativo al rapimento di Samantha, la sua sorellina. Eh già, gli omini grigi gliel'hanno portata via sotto i suoi occhi impauriti e questo tipo di traumi è difficile da superare.

Ciononostante, Mulder ha fatto di necessità virtù e ha incanalato il suo dolore nell'incessante ricerca di informazioni per ritrovare la sua Samantha o quanto meno punire i responsabili dell'accaduto. Avrebbe potuto scegliere la via più semplice, la soluzione più sensata, elaborare il lutto e andare avanti con la sua vita, ma il suo innato senso della giustizia non gli ha dato molta scelta. Con premesse del genere il destino di Mulder rischiava di finire in maniera tragica e poco dignitosa, di fatto, gli alti papaveri dell'FBI lo relegano nel seminterrato dell'edificio, una soluzione intesa a denigrarlo, assicurando allo stesso tempo uno slogan chiaro e preciso per tutti i droni: "chi non esegue gli ordini viene esiliato".


Inoltre, per completare l'opera decidono di inviargli una spia per procurarsi le munizioni necessarie a sbatterlo fuori dall'FBI. Tuttavia, i dirigenti fedigrafi, hanno innescato le loro trappole senza studiare bene la vittima designata: Mulder trasforma il buco in cui è stato cacciato in un baluardo contro la cecità professata impeccabilmente dai suoi colleghi. Il minuscolo ufficio diventa il santuario della verità e della giustizia dalle cui pareti ammicca trionfante il poster di un UFO con la memorabile scritta: I WANT TO BELIEVE (eletta a titolo del secondo film derivato dalla serie, X-Files: Voglio crederci). Ed è proprio lì, nel 'sottoscala' che Fox accoglie la spia mandato a distruggerlo: Dana Scully, interpretata da Gillian Anderson. Nell'istante stesso in cui i loro sguardi s'incrociano, anche i sassi si accorgono che Mulder ha trovato la sua anima gemella, la partner perfetta per bilanciare la sua sete di verità, arsura che a volte prende il sopravvento, disidratando il suo raziocinio.

Leggi anche:

Fox, che ha il volto di David Duchovny, conquista la stima e la fiducia di Scully con la sua passione, trasformando la spia nella sua alleata più preziosa. La presenza costante di Dana rafforza la sua determinazione nella lotta contro il Sindacato Ombra, il consorzio segreto impegnato nell'occultamento sistematico delle prove che confermano la presenza di alieni sulla Terra. Purtroppo il loro legame diventa palese anche agli avversari che colgono l'occasione per sferrare un duro colpo alla volontà di ferro di Mulder. Scully diventa il bersaglio su cui si accaniscono per indebolire il suo spirito indomito e infatti l'incolumità della sua partner è il suo unico tallone d'Achille. Fox sente la terra tremare sotto i piedi quando la sua metà rischia la vita, ma fortunatamente per lui, Dana non è una donzella sprovveduta e spazza via i dubbi che angosciano il suo collega, ribadendo a gran voce che non intende darsi per vinta.

Insieme alla sua fedele partner, Mulder continua la sua crociata, cercando le prove inconfutabili dell'esistenza degli alieni e forse quando riuscirà a trovarli, gli chiederà un passaggio per ritornare sul suo pianeta d'origine. Rimane da chiedersi se Scully lo seguirà anche nello spazio.
Probabilmente sì.