Tutti per Bruno, Bruno per tutti

L'intera miniserie è costruita su toni goliardici ed a tratti simpaticamente demenziali, questo grazie alla recitazione brillante e sbarazzina di Amendola e dei suoi colleghi, che in un modo originale e decisamente innovativo danno vita ad una squadra di poliziotti poco ortodossi ma dal grande appeal e dalla straordinaria simpatia.

Dopo La Squadra, Distretto di Polizia, RIS - Delitti Imperfetti, Il bene e il male, Squadra antimafia e tante altre ancora in preparazione, ecco in arrivo la prima serie poliziesca tutta da ridere della televisione di casa nostra. Si tratta di Tutti per Bruno, la nuova fiction di Canale 5 interpretata da Claudio Amendola in onda da venerdì 8 gennaio in prima serata.
Il successo de I Cesaroni, sicuramente inarrivabile per qualunque altra serie-tv, porta dunque i suoi frutti e ci regala un Amendola comicamente nuovo, che giova di questa ventata d'aria fresca e torna, dopo tanti poliziotti seri e carismatici interpretati nella sua lunghissima e variegata carriera televisiva, a vestire la divisa ma stavolta in una fiction decisamente fuori dai canoni, nei panni dell'ispettore Bruno Miranda, il tipico pasticcione che una ne fa e mille ne pensa e quell'unica che fa non la fa neanche tanto bene.
Insieme a Luca (Gabriele Mainetti) e Giuliano (Antonio Catania), i 'suoi' uomini, la coppia di scoppiati che insieme a lui compongono la bizzarra squadra, Bruno si renderà partecipe di avventure rocambolesche durante lo svolgimento della loro professione che coinvolgeranno spesso anche la sua pittoresca famiglia.
Bruno, succube della madre Enza (Valeria Fabrizi), è infatti sposato con Rosy (Lorenza Indovina), una casalinga abbastanza disperata che non sopporta il ruolo di moglie a tempo pieno e manifesta spesso l'esigenza di sentirsi indipendente. Bruno e Rosy hanno una splendida figlia sedicenne, Sara (Nadir Caselli), innamorata follemente di Luca, l'aitante e premuroso collega di papà Bruno, un uomo corteggiatissimo che la ragazza riempie di avances non troppo velate anche sotto gli occhi del gelosissimo papà.
Ad affiancare Bruno ci sono poi altri tre poliziotti sui generis, forse ancor meno brillanti di loro, si tratta di Gian Maria (Carlo De Ruggieri), il capro espiatorio del commissariato, Serpico (Antonio Manzini), uno che pensa più a bighellonare in giro e a fare scherzi che non a fare il poliziotto, e infine Rita (Elisa Di Eusanio), che si innamorerà di Gian Maria.

La storia dei tre amici e colleghi viene introdotta dalla voce fuori campo di Bruno e si apre durante una mattinata d'estate come tante che però si rivelerà per loro una specie di giorno X. Entrati per un semplice prelievo in contanti in una banca, Bruno, Luca e Guliano non si accorgono che i dipendenti ed i clienti all'interno sono sotto minaccia di un gruppo di rapinatori che sotto il loro naso fuggono con il bottino pieno. Qual è il particolare strano che i tre notano in tutto il trambusto? Che il furgone rosso parcheggiato col motore acceso di fronte alla filiale è in divieto di sosta sulle strisce pedonali.
Non appena messi al corrente via radio dalla centrale i tre provano ad inseguire i rapinatori ma ormai è troppo tardi, le loro tracce si sono perse. La figuraccia è enorme, i tre sono sulla bocca di tutti i colleghi e sono diventati lo zimbello del commissariato diretto dal Commissario Pirone (Stefano Santospago), furibondo e deciso a infliggere ai tre maldestri suoi sottoposti una punizione esemplare. Il verdetto viene presto emesso: stipendio ridotto, trasferimento al commissariato di Ostia con effetto immediato e il tassativo ordine di scoprire dove si nasconde il resto della banda di malviventi.
Nessuno dei suoi familiari prende di buon grado questi cambiamenti, specialmente Rosy che quando viene a sapere della cosa tira fuori il suo orgoglio e tutto il suo dialetto siciliano decidendo di cercarsi immediatamente un lavoretto. Su consiglio di Giuliano, visti i brillanti trascorsi lavorativi della sua amata ex-moglie Ines (Maria Cristina Heller) con una società di assistenza telefonica, prende contatti e viene immediatamente assunta come collaboratrice non sapendo che Hot Voice è in realtà un servizio di telefonate erotiche a pagamento...
Per fortuna a salvare capra e cavoli arriverà presto l'esuberante Katia (Tosca D'Aquino), vecchia amica di Rosy, che gestisce una tavola calda proprio a due passi dalla nuova casa di Bruno e che ha tanto bisogno di una mano.
Come se non fosse abbastanza a complicare le cose ci si metterà d'impegno anche Silvia (Chiara Ricci), ex-moglie di Luca nonchè cognata di Bruno, che inizia a collaborare con il commissariato in qualità di supervisore dei tre nuovi arrivati interferendo, ovviamente, anche nelle questioni private dell'ex marito dal quale si separò proprio a causa degli sguardi ammiccanti della giovane Sara.
Mentre Enza e Rosy prendono confidenza con la nuova casa di Ostia in cui si sono dovute per forza trasferire per seguire Bruno nel suo nuovo incarico nella ridente località di mare, i tre sono alle prese con l'interrogatorio di uno dei rapinatori catturato a Marsiglia. Il problema è che in un momento di distrazione dei tre l'indiziato si sente male e muore. In una rocambolesca avventura in stile Week-end con il morto, tra intercettazioni telefoniche, inseguimenti, appostamenti con telecamere e maldestri occultamenti di cadavere, Bruno & Co. troveranno grazie a un colpo di fortuna anche il resto della banda e riscatteranno con grande sorpresa di tutti la figuraccia rimediata.
L'intera miniserie è costruita su toni goliardici ed a tratti simpaticamente demenziali, questo grazie alla recitazione brillante e sbarazzina di Amendola e dei suoi colleghi, che in un modo originale e decisamente innovativo danno vita ad una squadra di poliziotti poco ortodossi ma dal grande appeal e dalla straordinaria simpatia. Il nuovo simpatico terzetto della fiction italiana se la vedrà con testimoni chiave, pedinamenti sbagliati, indagini risolte per caso e grazie alla loro profonda amicizia, al buonumore e ad una buona dose di fortuna che nonostante tutto li accompagnerà in ogni avventura. Dinamiche poliziesche mixate in maniera briosa e leggera con quelle familiari in stile Cesaroni e a quelle sentimentali che non mancano mai e che contribuiscono a dare alle storie quel sapore frizzantino in più.
Pensata per tutta la famiglia, Tutti per Bruno è una serie che sovverte i luoghi comuni dei polizieschi classici per regalare al pubblico italiano una sorta di moderna Scuola di Polizia destinata ad esagerare divertendo e a fare proprio degli stereotipi del genere il suo punto di forza.