The Walking Dead - Stagione 1, episodio 3: Bentornato papà

E' un episodio essenzialmente dedicato agli affetti, familiari e non, questo terzo di The Walking Dead: un segmento di storia che offre poco horror e molta attenzione alle dinamiche interpersonali esistenti tra i vari personaggi.

Avevamo lasciato Rick Grimes e i suoi nuovi compagni in fuga da un supermercato preso d'assalto dai morti viventi, con un Glenn a bordo di un automobile di lusso che spadroneggiava (letteralmente) per le vie deserte che portano fuori Atlanta. Avevamo lasciato, soprattutto, un Merle Dixon ammanettato al tetto dello stabile, impotente, separato solo da una porta chiusa da un lucchetto dagli esseri destinati a divorarlo. Ora, è proprio dall'instabile e terrorizzato Merle che parte il terzo episodio di The Walking Dead, con l'approssimarsi degli zombi verso il luogo in cui è immobilizzato, le sue preghiere presto trasformatesi in imprecazioni, la sua decisione di non rassegnarsi al suo destino. Capiamo presto (ma in fondo era intuibile anche dall'episodio precedente) che questo personaggio sarà tutt'altro che secondario nell'economia della serie, e che il suo destino non sarà finire divorato lì, sul tetto: anzi, andando avanti nell'episodio scopriremo come la sua sorte diventerà argomento di confronto e di scontro all'interno del gruppo costituitosi sulle montagne fuori città.

E' un episodio essenzialmente dedicato agli affetti, familiari e non, questo terzo della serie creata da Frank Darabont: un segmento di storia che offre poco horror e molta attenzione alle dinamiche interpersonali, ma soprattutto affettive, esistenti tra i vari personaggi; concentrato sugli sviluppi creatisi dopo che l'agente Rick Grimes riesce finalmente a ricongiungersi con moglie e figlio, che lo credevano morto in ospedale, e dopo che il cacciatore Daryl Dixon apprende che suo fratello è stato abbandonato al suo destino dagli altri membri del gruppo. Notiamo subito due cose, rispetto a questi due spezzoni di storia, sicuramente importanti per gli sviluppi successivi della serie: il disagio provato da Shane, che quasi oscura la gioia di rivedere l'amico vivo, alla ricomparsa di Rick, e la furia cieca di Daryl alla notizia che suo fratello è stato lasciato indietro, con la determinazione, poi soffocata con la forza, a farsi giustizia da solo. Da una parte intuiamo quindi che la storia tra Shane e Lori, di cui avevamo appreso nell'episodio precedente, non solo si è sviluppata nella convinzione da parte della donna che il marito fosse morto, ma che l'amico potrebbe aver deliberatamente mentito alla donna a riguardo (supposizione poi confermata nel finale dell'episodio); dall'altra, vediamo l'atteggiamento di Daryl pericolosamente analogo a quello di suo fratello, e capiamo che la successiva, sofferta decisione di andare a soccorrerlo non sarà che una tregua in una situazione potenzialmente esplosiva.
Sono effettivamente Shane e Daryl i personaggi che risaltano maggiormente nell'episodio, quelli intorno a cui ruota l'intera narrazione: l'amico di Rick vede in un attimo distruggersi lo spazio che si era conquistato negli affetti di Lori e di suo figlio Carl, con la donna infuriata (e anche lei alle prese con i suoi sensi di colpa) che gli intima di non avvicinarsi più alla sua famiglia; il fratello di Merle si rivela invece potenzialmente instabile e violento quasi quanto quest'ultimo (lo vediamo chiaramente dal sadismo mostrato verso lo zombi che li aveva raggiunti nel bosco) ed è evidente che la sua decisione di accettare la missione di salvataggio organizzata da Rick non è che il rinvio di uno scontro inevitabile. Ed è il senso di colpa un altro elemento centrale dell'intero episodio, quello di Lori a cui abbiamo già accennato, quello conseguente di Shane (sfogato con violenza alla fine) ma anche quello di Rick verso Merle, risultato del suo rifiuto a regredire a uno stato selvaggio e violento (come pure gli eventi spingerebbero a fare) ma anche della sua "candidatura", sempre più evidente, a diventare leader dell'intero gruppo. E un altro, sgradevole personaggio che viene alla ribalta nel finale è quello del rozzo Ed, arrogante e violento verso sua moglie, solo temporaneamente domato dalla violenza, altrettanto cieca e incontrollata, di Shane.
Come naturale contraltare al tema degli affetti a cui è dedicato l'episodio, è dunque ancora una volta la violenza ad essere messa in risalto: una dinamica a cui l'essere umano non sembra in grado di rinunciare. Anche quando il suo mondo va, letteralmente, in pezzi davanti ai suoi occhi.

Movieplayer.it

4.0/5