The Good Wife: commento alla premiere della quinta stagione

Il legal drama con protagonista la splendida Julianna Margulies inaugura la quinta stagione con importanti sviluppi e coraggiose novità.

Il plot
Con Everything is Ending, The Good Wife riparte esattamente da dove si era conclusa la precedente stagione, con Cary Agos che, nel cuore della notte, bussa alla porta di una Alicia Florrick appena diventata First Lady dell'Illinois per proporle nuovamente di diventare sua socia nella creazione di un nuovo studio legale,e questa volta Alicia dice di sì. Ma prima ancora di dare la notizia a Will e Diane c'è un ultimo caso di cui Alicia deve occuparsi, un appello per una pena di morte. L'appello viene respinto, ma durante l'esecuzione qualcosa va storto e il condannato Eddie Fornum - accusato, a detta sua ingiustamente, dell'omicidio di due ragazze - viene momentaneamente risparmiato: le sue legali fanno sospendere l'esecuzione perché i paramedici non riescono a trovare una vena adatta all'iniezione del veleno mortale. Tutti alla Lockhart/Gardner si mobilitano per questo caso pro bono e con la speranza di salvare la vita di un uomo.
Nel frattempo però David Lee incomincia ad avere sospetti sugli associati al quarto anno, che hanno degli atteggiamneti sospetti, mentre il neo governatore Peter Florrick ha delle prime importanti decisioni da prendere.

Cosa ci è piaciuto di questo episodio

  • Innanzitutto abbiamo apprezzato che gli autori non abbiano scelto la soluzione più semplice, ovvero quella di saltare a piè pari l'addio di Alicia dalla Lockhart/Gardner e cominciare la stagione a cose già fatte. Questo tradimento di Alicia e Cary avrà delle conseguenze importanti ed è interessante seguirlo in tutte le sue fasi, anche per capire se e come i due diventeranno i "nuovi Will e Diane".
  • Non è la prima volta che The Good Wife affronta il tema della pena di morte (ricordate Nove ore e Corsa contro il tempo?) ma anche questa volta gli sceneggiatori riescono a trovare uno spunto originale in un tema fin troppo abusato: l'idea che il condannato a morte possa essere considerato una prova in un procedimento riguardante l'ottavo emendamento della Costituzione Americana è certamente una grande trovata, e i battibecchi tra difesa, accusa e il giudice interpretato dal fantastico Jeffrey Tambor, hanno certamente contribuito a rendere memorabile il caso della settimana.
    - Come potrebbe non piacerci Melissa George? Dopo aver fatto perdere la testa a milioni di spettatori ma anche allo piscologo Paul Weston di In Treatment, la sua Marilyn Garbanza non può che rappresentare un pericolo per Peter Florrick e di conseguenza il suo futuro Chief of Staff Eli Gold. E non è un caso che entrambi sembrino presto perdere la loro tradizionale sobrietà con una (divertente) battutaccia a doppio senso.
  • La battuta di Alicia quando vede tutti i suoi "partner in crime" nascosti nel garage e appoggiati su un'auto come fossero una gang di strada: "Che succede? Siamo in West Side Story?"

Cosa non ci è piaciuto di questo episodio

  • Possibile che più i clienti sono innocenti e in pericolo (vedi pena di morte) e più ci si debba ridurre all'ultimo momento per aiutarli? Ovviamente questo non vale solo per questa serie (ci viene in mente anche l'ultima stagione di The Killing, con in particolare un episodio splendido dedicato proprio ad un condannato a morte), ma possibile che non si possa scrivere una serie o un film sulla pena capitale senza per questo farne una corsa contro il tempo?
  • Kalinda, come già successo nella parte finale della stagione precedente, non ha grande spazio e sembra anche stranamente in difficoltà con David Lee (che peraltro è diventato regular). Da uno dei personaggi più amati della serie non possiamo che aspettarci di meglio.
  • I figli di Alicia e le loro storyline. Lo sappiamo bene, non sono mai stati il punto di forza della serie, tuttavia se la premessa di questa nuova stagione, per quanto li riguarda, è che Grace sia considerata appetibile sul web...
  • La trovata della collega che partecipa alle riunioni in conference call attraverso un tablet attaccato a un carrellino manovrato a distanza può strappare anche una risata all'inizio, ma riproposta più e più volte all'interno dello stesso episodio risulta più imbarazzante che divertente.

Note a margine:

Come sempre la sigla di The Good Wife arriva sempre più tardi (addirittura siamo intorno ai quattordici minuti), questa volta rinuncia completamente alla musica dei titoli di testa, ma sfrutta un bell'effetto di sovrapposizione all'immagine di scena.

What's Next:

Da quello che traspare dalla preview della stagione 5 trasmessa subito dopo l'episodio (e che trovate qui sotto) ci aspetta una quinta stagione davvero esplosiva con la Lockhart/Gardner in piena crisi (anche a causa del probabile abbandono di Diane), un Will che non prende per niente bene (ma come potrebbe?) il tradimento di Alicia e il neo governatore pronto a difendere la moglie e inziare una nuova battaglia con il rivale. E ovviamente ci saranno tantissimi nuovi casi da affrontare anche con il nuovo studio legale, ammesso che si trovi tempo in mezzo a tutto questo litigare.

Movieplayer.it

4.0/5