Michael Cudlitz, Il buon poliziotto di Southland

Dal 19 settembre su AXN la quarta stagione del cop drama Southland: ce ne parla Michael Cudlitz, interprete dell'agente Cooper.

Doveva essere la serie alla HBO del network NBC, cruda e violenta, focalizzata su un folto gruppo di poliziotti californiani di varie età ed esperienze, ma ai capi della rete è mancato il coraggio di rischiare. Southland, cancellata da NBC ma adottata dalla cable TNT, è ormai un poliziesco consolidato di cui possiamo seguire le puntate inedite dal 19 settembre su AXN. Tra i protagonisti c'è il bravo ed esperto poliziotto John Cooper, interpretato dall'altrettanto capace Michael Cudlitz di Band of Brothers che, invitato al 52° Festival della Televisione di Monte-Carlo, non ha resistito a dire la sua, senza tanti fronzoli, sulla questione NBC, senza tralasciare aneddoti dal set e riflessioni sulla serie.

Come hai fatto ad abituarti a usare la pistola?
Non credo che nessuno tra noi avesse grande esperienza nell'uso delle armi prima delle riprese di Southland. Io vantavo un'infarinatura per via di ingaggi precedenti. Penso che Kevin Alejandro [l'agente Moretta delle prime tre stagioni, ndr] fosse quello tra i membri del cast ad avere più familiarità con l'utilizzo delle pistole perché aveva già esperienza nella sua vita privata. Nella sua famiglia già sparavano di loro! Uscivano di casa e sparavano. Ma tutti gli altri partecipanti alla serie adesso hanno imparato a impugnare correttamente un'arma e a sparare bene, anche se il percorso da come ce la cavavamo all'inizio a come ce la caviamo adesso è stato diverso per ognuno di noi.

Cioè?
L'addestramento di Regina King è stato molto diverso dal mio, e il mio è stato molto diverso di quello di Benjamin McKenzie. E quello di Kevin Alejandro - proprio perché viene da una famiglia di gente a suo agio con le armi - è stato diverso da quello di tutti noi. Ciò ti permette di tenere a mente che anche nella realtà ogni agente è a sé.

I poliziotti sono tutti diversi?
Nessun poliziotto pensa o fa nello stesso identico modo di un altro. Alcune cose sono più facili per te e più difficili per un altro, uno volta che lo hai capito diventa un punto di forza piuttosto che una debolezza. E ha a che fare con tutto l'allenamento che abbiamo fatto prima di girare. Tutti noi abbiamo avuto qualche epifania in momenti diversi, perché siamo tutti diversi.

Mi parli della famosa scena citata da Ben McKenzie che stavate girando a Palm Springs?
Ah, Ben McKenzie che recita senza pantaloni? Commentavamo il fatto che quando giriamo scene in macchina si vede solo la parte superiore dell'attore, per cui è inutile indossare i pantaloni, e Ben li ha tolti e ha fatto la scena come se nulla fosse. Entrambi eravamo lì lì per farlo, perché faceva figo, ma io ho pensato: "Ci stiamo muovendo per le strade, se ci vedono e abbiamo bisogno di rimetterci i pantaloni, non riusciremo a farlo abbastanza in fretta". E visto che l'ufficiale anziano in quel momento ero io, dovevo fare la cosa giusta. Alla fine abbiamo dovuto convincere Ben a rimettersi i pantaloni perché gli si vedano benissimo i boxer. Rossi.

Uno degli aspetti più interessanti di Southland è che le storie vanno oltre il distintivo e rivelano la complessità dei protagonisti...
Tutti abbiamo difetti e debolezze e credo che la televisione e chi la fa abbia capito che il pubblico odierno è in grado di entrare in empatia più facilmente con persone che non sono perfette. I nostri personaggi sono complessi, meravigliosi, a tutto tondo e niente di più lontano dagli stereotipi. A prima vista, naturalmente, possono apparire stereotipati ma dal momento che la serie inizia a svelare il carattere del personaggio il pubblico capisce che non ha mai incontrato personaggi così. Dal punto di vista della recitazione è stato un grande dono fin dal primo giorno, puoi chiederlo a chiunque del cast, compreso il nostro nuovo acquisto, Lucy Liu, che nella quarta stagione mi farà da partner. Non mi hanno mai dato tante occasioni di sviluppare il personaggio come questa volta, è l'occasione della vita.

Come avete preso la notizia che il network NBC avrebbe rinunciato a produrre Southland, quando ancora non si sapeva che l'avrebbe acquisita TNT?
È una cosa molto curiosa che tu lo chieda proprio a me, perché stai parlando con quello che aveva la certezza che la serie non avrebbe chiuso i battenti. Tutti nelle settore dell'intrattenimento sanno che l'arco di vita di uno show è determinato dagli ascolti, per cui la cancellazione di per sé non è una sorpresa. Quello che non mi era piaciuto è che il network non aveva fatto le cose limpidamente, non era stato onesto con i fan e con il pubblico. Questo per avere il tempo di inventarsi delle giustificazioni sulla cancellazione che non erano vere.

Quali giustificazioni?
Hanno preferito cercare di costruire tutta una serie di false ragioni per giustificare il fatto che la serie non veniva rinnovata per la seconda stagione. Oggi credo che a NBC non lavori più nessuna delle persone coinvolte in questa faccenda. Gli affari sono affari, siamo tutti adulti e comprendiamo le dinamiche del business. Se la serie non la guarda nessuno va cancellata, non importa quanto bella sia. Stiamo tutti qui per vendere saponette, e televisioni e macchine e cose così, lo so. Ma il pubblico odierno sa come funzionano le cose, si accorgono se tenti di riempirli di balle.

Si è detto che NBC avesse in mente un tipo di cop drama molto più accessibile all'ampio pubblico, è vero?
Forse avevano qualcosa di diverso in teoria, NBC era divisa in fazioni. Quello che so è che chiunque con mezzo cervello avrebbe capito, leggendo uno script del genere, che non si poteva farne un cop drama edulcorato. Se si aspettavano qualcosa di diverso era perché erano loro ad aver cambiato aspettative. Southland non era mai stata pensata per essere un cop drama leggero, la serie è sempre stata concepita - parole loro - come uno sguardo grezzo e autentico sulla polizia di Los Angeles. Ed è quello che è.