Goodbye, Dillon: l'ultimo touchdown di Friday Night Lights

Con qualche settimana di ritardo, il nostro saluto alla serie di Peter Berg, la cui sopravvivenza per cinque anni è stata un piccolo grande miracolo televisivo.

Un mese di febbraio frenetico, tra il grande fermento nel mondo del cinema italiano e l'ingombrante e impegnativa corsa all'Oscar, ha relegato l'attenzione della redazione di Movieplayer.it in ambito cinematografico forse più a lungo del consueto; così ci troviamo quasi un mese dopo a parlare della chiusura di una della serie TV stelle e strisce che più abbiamo amato negli ultimi anni, High School Team - Friday Night Lights. Ci sentiamo in dovere di farlo comunque un po' per "tirare le somme" su uno show che merita di essere ricordato e promosso, un po' per ribadire il nostro interesse, come webmagazine dedicato principalmente, per esigenze di mercato, al cinema, anche per la televisione di qualità, e la nostra intenzione di ritornare anche anche a parlare di tanto in tanto anche di show che hanno chiuso i battenti già da qualche tempo, ma hanno fatto la storia del piccolo schermo.

Always, l'episodio conclusivo di Friday Night Lights (da noi noto con il degradante titolo adattato di High School Team), serie creata da Peter Berg, già realizzatore del film omonimo, è stato trasmesso lo scorso 9 febbraio, e, nella migliore tradizione dei finali di serie TV, ha rappresentato una sorta di reunion, con il ritorno di numerosi personaggi storici e la chiusura dell'arco narrativo vissuto dai vari protagonisti. Ma come nel resto del suo tribolato percorso, questo singolarissimo show è riuscito a gestirsi bene anche in questi frangenti, reinserendo in maniera ponderata e organica i redivivi nella vita dei "superstiti", e mettendo la parola fine alla loro parabola televisiva in maniera romantica e soddisfacente sì, ma non zuccherosa né forzata.
Il serial di Berg non ha mai avuto il sostegno dei ratings, ed è andato avanti per cinque stagioni grazie al favore della critica che l'ha acclamato sin dal debutto nel 2006, con uno dei più begli episodi pilota che memoria ricordi. Sin dalle prime battute di quel Vittoria amara Friday Night Lights dimostrava la forza delle sue prerogative: stile di ripresa intimo e immersivo, grande attenzione allo sviluppo psicologico dei personaggi, un soprendente impegno nell'investire problemi e tematiche vicini alla provincia rurale americana, e naturalmente una regia realistica ed esaltante degli incontri di football, lo sport nazionale più ruvido e popolare, al cuore dello show e non solo come metafora di solidarietà e riscatto.
Dopo il passaggio all'emittente satellitare Direct TV, Friday Nights Lights ha continuato a sviluppare in maniera coerente la sua storyline principale, focalizzata sulle imprese del burbero ma brillante coach Eric Taylor e della sua intelligente, calorosa e dinamica consorte Tami nella cittadina texana di Dillon, mentre i membri della squadra del liceo locale, e personaggi cruciali - Jason, Smash, Matt, Tara, Tim, Lyla - uscivano di scena, come è nella natura delle cose, dopo il diploma, imboccando ciascuno la sua strada. E anche qui agli autori di FNL è riuscito qualcosa di straordinario: il reclutamento, con la quarta stagione, di una massiccia e completamente rinnovata seconda generazione di personaggi che inevitabilmente hanno un po' faticato a entrare nel cuore dei fan; ma, come hanno dimostrato i momenti indimenticabili che ci ha regalato la quinta e ultima stagione, valeva davvero la pena di rimanere accanto al Coach Taylor e ai suoi giovani campioni. Una sorte simile, a detta Ryan Murphy, è quella che toccherà a Glee, destinato a salutare i vari Rachel, Finn, Mercedes, Kurt (che sono, a questo punto della storia, junior, ovvero al terzo e penultimo anno di high school); vedremo come se la caveranno gli autori della musical series della Fox, che ovviamente ha un profilo nettamente diverso da Friday Nights Lights, il quale, a causa della scarsa audience, non ha mai trovato lo spazio che meritava nemmeno in fatto di premi, mentre Glee spopola in lungo e in largo nei media e negli awards show.
In realtà, con Glee, Friday Nights Lights ha in comune un aspetto interessante, quello di raccontare una realtà provinciale del genere che raramente emerge nel primetime televisivo, sempre diviso tra la California e la Grande Mela, ma ben poco in fatto di registri narrativi; anche l'etichetta di teen drama gli va piuttosto stretta, considerata la centralità assoluta della coppia di Eric e Tami Taylor e del loro meraviglioso ma credibile sodalizio matrimoniale. Non per niente la storia si conclude con il loro doloroso addio a Dillon, e la chiusura di una pagina fondamentale nella loro esistenza come della storia del football locale.
Ma anche il nostro non è certo un addio facile; con tutti gli ostacoli che hanno caratterizzato i suoi cinque anni di vita, la sopravvivenza di Friday Nights Lights è stata un piccolo miracolo dell'impegno e della qualità, e possiamo solo sperare che la TV americana continui a dare una chance a prodotti che ne raccolgano lo spirito.
Intanto, ora e sempre, Texas forever.