Falling Skies - Stagione 1, episodio 6-7: Sanctuary

Un doppio episodio movimentato e ricco di colpi di scena, che, pur laddove non scioglie (tutti) i dubbi accumulati nelle puntate precedenti, rialza la tensione della serie iniziando ad accompagnarla verso il finale di stagione.

Ci aveva lasciato con più di un dubbio, il quinto episodio di Falling Skies; dubbi sul planning generale del prodotto, dovuti all'uscita anticipata di scena di un personaggio (quello del dottor Harris) che pareva avere un'importanza ben maggiore di quella che poi ha effettivamente dimostrato di avere, e dubbi più propriamente narrativi legati alla perdurante incertezza sulla natura e sul reale effetto di quelle protesi, o impianti, che gli invasori alieni collegano al corpo degli esseri umani più giovani per farne degli schiavi. Se, tuttavia, in questo nuovo doppio episodio dal titolo Sanctuary tali perplessità non vengono sciolte, permanendo anzi una notevole ambiguità sul modo in cui le protesi hanno trasformato i due ragazzini (Rick e Ben) che hanno subito l'impianto e la successiva rimozione, gli sceneggiatori sono comunque riusciti a riportare in alto la tensione generale della serie, offrendo dosi massicce di azione e di colpi di scena e iniziando a spianare la strada verso un finale di stagione in cui, forse, avremo qualche risposta in più alle domande che tuttora, legittimamente, la serie ci induce a porci. Un doppio episodio in cui inizia ad affiorare anche il tema delle differenze tra uomini e skitter sul piano della concordia e della compattezza (gli uomini, pur minacciati, non sembrano poter fare a meno di combattere tra loro, mentre quella degli alieni appare una società, per quanto militarizzata, retta da una maggiore concordia) e in cui, per larga parte della narrazione, il nemico da sconfiggere non è tanto l'invasore quanto un gruppo di altri uomini, ovvero i membri della Settima Mas guidati dal tenente Terry Clayton.

Già l'inizio della doppia puntata introduce il tema del conflitto tra umani, con l'improvvisata (e disperata) fuga di Jeff Russell e della sua famiglia, dopo uno scontro fisico con la dottoressa Anne e il tentativo di furto dei medicinali; ma l'episodio (di cui comunque vedremo le tragiche conseguenze più tardi) serve solo a introdurre un segmento di narrazione in cui in primo piano sarà, appunto, la lotta dei protagonisti contro un nemico umano, incarnato dal tenente Clayton e dai suoi uomini, vendutisi all'invasore. Va detto che gli sceneggiatori sono riusciti ad accompagnare abilmente lo spettatore verso il colpo di scena rappresentato dalla scoperta del tradimento di Clayton, arrivato solo alla fine del sesto episodio: l'amicizia che legava il militare a Tom e a Weaver, insieme alla verosimiglianza del suo racconto e del piano che annuncia ai membri del gruppo (l'evacuazione dei ragazzini verso un luogo più sicuro, nell'imminenza di un attacco degli skitter) conferiscono a questo personaggio un credito che viene abilmente rovesciato quando lo spettatore scopre i suoi reali intenti, e la trappola in cui è riuscito ad attirare i figli dei membri della Seconda Mas. Tutto il sesto episodio è incentrato in realtà sulle tensioni creatisi nel gruppo (specie in quello dei civili) a seguito dell'annuncio da parte dei vertici militari che i ragazzini potrebbero presto essere separati dai genitori; possibilità gestita con prudenza da Weaver, che vuole prima sincerarsi del reale pericolo di un attacco imminente da parte degli alieni, e che si concretizza solo dopo la reale apparizione di uno skitter, a cui il piccolo Jimmy, l'unico bambino/soldato del gruppo, riesce miracolosamente a far fronte.
Un altro tema forte del doppio episodio è la diffidenza creatasi nel gruppo nei confronti di Rick e Ben: diffidenza che finisce per toccare anche Hal, che si accorge della notevole trasformazione subita da suo fratello dopo l'impianto. Cosa sia realmente successo ai due ragazzini dopo la prigionia e il condizionamento (fisico e mentale) operato dagli skitter resta in effetti volutamente avvolto nel mistero: tuttavia, la fattiva, e decisiva, partecipazione di Ben al piano finale, che consente a Tom e compagni di avere ragione del gruppo di Clayton, sembra far venir meno ogni dubbio su un'eventuale intelligenza aliena che si sia impadronita completamente del corpo dei due ragazzi. L'ipotesi più probabile, anche alla luce dell'ultimissima sequenza (con le parole di Rick che sottolineano la differenza tra "loro", intesi come gli umani nella loro totalità, e un non meglio identificato "noi") sembra essere quella di un pesante condizionamento, forse di una coabitazione nella mente dei ragazzi della loro "vecchia" personalità insieme ad una nuova, di origine aliena: quello che non è ancora chiaro è se questa condizione sia da intendersi come definitiva, o se piuttosto sarà possibile un totale ritorno alla normalità per i piccoli ex schiavi. Sta di fatto che i due ragazzini, e specie Ben, iniziano ad esser fatti oggetto di pesanti discriminazioni da parte di singoli appartenenti al gruppo (l'episodio della lite in mensa nel sesto episodio e quello della partita di calcetto all'inizio del settimo ne sono esempi illuminanti) e c'è da scommettere che questo tema rappresenterà un ulteriore motivo di tensione e conflitto nei prossimi episodi.
Altri due eventi fondamentali di questo Sanctuary (il santuario del titolo è il rifugio-trappola in cui i ragazzini vengono portati da Clayton) sono il ritorno, in fondo prevedibile, dell'anarchico ex detenuto John Pope, e la morte di Mike, ucciso a sangue freddo proprio da quel Clayton di cui il militare amico di Tom aveva deciso di fidarsi ciecamente. Se Pope, il cui atteggiamento, come da copione, muove sempre lo spettatore a una sorta di amore/odio nei suoi confronti (ma anche di sincera curiosità per le sue motivazioni) arriva a giocare anch'egli un ruolo fondamentale nello sventare i piani di Clayton, guadagnandosi così il "perdono" di Tom e compagni, Mike si sacrifica con un gesto a cui la sceneggiatura attribuisce le connotazioni eroiche del caso, rimarcando il suo legame di affetto col figlio Rick, pur trasformato ed evidentemente condizionato nei suoi sentimenti verso il genitore. Alla morte di Mike fa da contraltare la nascita della piccola Charlotte, figlia di Sarah, venuta alla luce col fondamentale apporto di Weaver (sempre più leggibile e umano nei suoi comportamenti): una nuova nascita che dovrebbe infondere speranza e ottimismo in un gruppo minato dalle perdite umane e da un divario di forze rispetto al nemico che a volte appare incolmabile, spingendo ad atti disperati come quello iniziale di Jeff o al tradimento come nel caso di Clayton. Lo sguardo fisso, quasi catatonico di Rick, a volte increspato da un sentimento che appare un po' troppo simile all'odio, pone una pesante incognita sulle sorti della Seconda Mas, ma prepara anche un finale di stagione che, dal nostro punto di vista (e se le premesse verranno mantenute) non potrà che essere ricco di emozioni.

Movieplayer.it

3.0/5