Desperate Housewives, la stagione 7 tra guest star ed evoluzioni

Arriva anche in Italia, su Fox Life, la nuova stagione della serie, in cui le travolgenti casalinghe di Wisteria Lane danno il benvenuto a piacevoli new entry e guardano con sospetto all'arrivo del cattivissimo Paul Young. Una stagione che promette uno show tv che, dopo un anno in calo, sembra essersi rimesso in gran forma prima del finale.

Dopo averci lasciato con l'episodio "I guess this is a goodbye" (tradotto in italiano con Meglio salutarci qui) torna sul piccolo schermo Desperate Housewives, una delle serie più longeve tra le attuali del palinsesto televisivo a stelle e strisce. Con un titolo come quello i fan più ansiosi avrebbero potuto temere il peggio: essere lasciati col fiato sospeso e con una sfilza di interrogativi sull'evoluzione delle proprie beniamine può infatti rappresentare la fobia peggiore perfino per un pubblico abituato, e forse anche un po' viziato, dagli emblematici colpi di scena nella cartooniana Wisteria Lane. Ma le nostre adorabili casalinghe disperate continuano ad ottenere consensi, svelandoci a ogni stagione qualche nuovo e tremendo segreto inconfessabile e travolgendoci con le loro storie sempre affascinanti e con un'ironia che non perde mai smalto. Se il tempo può aver arrugginito l'interesse di una fetta di spettatori, non rischia invece di ridursi ad ordinaria la formula vincente della serie che intreccia tinte rosa e giallo in ogni episodio e dimostra che la fervida immaginazione dell'ideatore Marc Cherry sembra davvero un pozzo senza fondo. Niente crisi del settimo anno quindi per Susan, Bree, Lynette e Gabrielle, che ci accompagnano a partire dall'avvincente premiere Remember Paul? (da noi Le brutte notizie viaggiano veloci) in una stagione che, archiviati vecchi capitoli meno interessanti, dà il benvenuto a seducenti guest star e ci riconsegna alcuni dei personaggi principali sotto il segno di una sorprendente maturità psicologica.

Congediamo così Katherine, Orson e i Bolen, personaggi più o meno centrali nella stagione precedente che, alla luce dei nuovi episodi, ci appare come un'impalcatura di transizione costruita con attenzione prima di dirigersi verso il finale, per nostra fortuna ancora lontano - leggi l'ultima notizia che smentisce l'addio alla serie. Tra gli eventi che avevano rotto i delicati equilibri del ridente quartiere portando non pochi sconquassi tra i vicini ricordiamo il ricatto che Bree aveva subìto dal figliastro Adam, costato la rinuncia all'azienda fondata 8 anni prima e la confessione a Gabrielle del coinvolgimento del figlio Andrew nell'omicidio di "mama Solis", la ministoria di Angie, tra ecoterrorismo e disputa con l'ex per il figlio, la scoperta da parte di una meno energica Lynette dell'identità del serial killer strangolatore di giovani donne (il disturbato e sfortunato Eddie), finita con la perdita di una delle due gemelline, i guai economici di Susan, che dopo essere riuscita faticosamente ad allontanare da sé e Michael l'inquietante Katherine, è costretta a lasciare la sua villetta e darla in affitto. Ma i momenti di maggiore tensione dell'intera stagione erano costituiti dal doppio cliffhanger conclusivo con la scottante rivelazione di Teresa Pruitt, una vecchia infermiera dell'ospedale di Fairview che otto anni prima aveva scambiato due neonate e l'arrivo di un misterioso residente, il cui nome ci viene svelato dal primo episodio della nuova stagione, Paul Young!
I posti vacanti vengono subito riempiti dalle presenze di altrettante new entry e dopo i primi episodi si fa quasi uno sforzo di memoria a ricordare i loro ruoli. I cambi di testimone non solo sono efficaci e sfavillanti, ma promettono fin dall'inizio una sterzata funzionale all'intera serie. A sostituire Angie ci pensa la panterona Vanessa Williams, amica di vecchia data di Lynette che ricorda nello schema narrativo la platinata spilungona Edie Britt, scomparsa nella quinta stagione. La Williams, habitué della tv con la sua presenza fissa in Ugly Betty, si cala qui nei panni della provocante e modaiola Renée Perry, che darà filo da torcere non solo alla "diva" del gruppo, Gaby, ma anche a Bree, concentrata nel rimettersi in carreggiata dopo il fallimento del matrimonio con Orson, e alla stessa Lynette> alla quale nasconde un terribile segreto, ha avuto ai tempi del college un pericoloso flirt con Tom Scavo. Dopo aver superato a grossi stenti la crisi d'età nella scorsa stagione riuscirà il bambinone Tom a resistere alle grinfie della felina Renée?
Simile alla ventata di novità e freschezza portata tempestivamente dalla Williams, seppure più marginale, sarà la presenza nei primi episodi della fenomenale Lainie Kazan che interpreta Maxine Rosen, affittuaria del piccolo appartamento di periferia in cui si trasferiscono Susan e famiglia. Travolgente e imponente Maxine convince Susan ad arrotondare lo stipendio mostrando le sue grazie esibendosi in spolverate in lingerie davanti alla webcam. Nei panni della casalinga sexy, la superdisperata Susan, che anche a distanza continuerà ad avere una parte fondamentale tra le protagoniste, ne combinerà di tutti i colori tentando a ogni costo di non farsi scoprire dagli abitanti di Fairview. Ma la sua ingenuità senza malizia anche stavolta la catapulterà in pasticci dolorosi, mettendo a dura prova le sue energie e il suo matrimonio con Mike.
Cambio di star anche per Orson Hodge, interpretato dall'enigmatico attore lynchano Kyle MacLachlan, che dopo aver abbandonato la moglie "ipocrita" Bree e fatto i bagagli lascia il letto al volto più giovane e al corpo più muscoloso dell'imbianchino Keith alias Brian Austin Green, l'indimenticato David di Beverly Hills, 90210, di recente visto in Terminator: The Sarah Connor Chronicles. L'arrivo di Keith in casa rivoluziona la vita di Bree, che, finalmente, capisce, proprio davanti ai primi sintomi della menopausa, che è il momento di lasciarsi andare e superare certe barriere e regole morali che le hanno impedito di vivere una vita più felice. Molto più giovane e prestante di lei, il ragazzo conquista una donna che ha la stessa età della madre e le stravolge completamente i ritmi quotidiani. L'evoluzione radicale della storyline di Bree accontenta così i suoi fan, che saranno felici nel vederla sorridere di più e comportarsi in maniera più egoistica recuperando quella gioia di vivere che i tanti fallimenti familiari le avevano progressivamente sottratto nella stagione precedente.
Succede il contrario invece all'energica Gabrielle, sulla quale una stagione dura fa calare un velo di oscurità che non avevamo mai visto. In casa Solis arriva infatti una brutta notizia che minaccia fin dall'inizio di sotterrare l'armonia raggiunta tra Gaby, Carlos e le due bambine: tra equivoci e inganni i coniugi scoprono che la piccola Juanita non è in realtà la loro figlia biologica, ma che è stata scambiata con la bambina di due messicani poveri, Hector e Carmen Sanchez. Si svela presto il mistero col quale ci aveva lasciati la scorsa stagione, ma se ne insinua con rapidità simile un altro: cosa nasconde la coppia che ha cresciuto la loro vera figlia? Catapultati in una nuova e complicata avventura, Gabrielle e Carlos provano a fare la cosa giusta, conoscendo e frequentando la loro bambina, Grace, una Gaby in miniatura con la passione per le griffe e il corpicino da cerbiatta. Sarà difficile però nascondere la verità all'arguta Juanita, che, curiosamente, assomiglia sempre di più alla madre "sbagliata"...
A fare da cornice alle storie di Lynette, Susan, Bree, Gabrielle e Renée ci pensa il gelido Paul Young, il cui ritorno in città assicura un raccordo della serie con le sue origini e con la voce narrante alla quale siamo ormai affezionati, quella di Mary Alice, che con un flashback ci rinfresca la memoria sul suo suicidio, sull'omicidio di Martha Huber e sull'omicidio simulato della sorella Felicia Tillman. Con un coraggioso stratagemma Felicia aveva incastrato Paul vendicandosi della morte di Martha, ma una volta scoperta Paul era stato rilasciato e lei era finita dietro le sbarre. L'arrivo di Paul, l'uomo con "la faccia da assassino" i cui misfatti domestici erano stati rivelati nella lontana seconda stagione, compromette a distanza di anni la serenità dell'intera cittadina, minaccia la "vita da sogno suburbano" del quartiere e sorprende tutti i residenti coi quali ha qualche conto in sospeso. A destare sospetto è anche la compagnia della giovane e candida moglie Beth (Emily Bergl), conosciuta da Paul attraverso una lunga e appassionata corrispondenza epistolare durante la prigione, e che, scopriremo essere la figlia di Felicia.
La frase che accompagna la brillante premiere, "Ma arrivò il giorno in cui tutti noi abbiamo dovuto risvegliarci", preannuncia le conseguenze del ritorno turbolento di Paul, che ha in mente un piano ben preciso per rovinare gli odiati vicini. Ma potrebbe anche essere usata per dare un significato univoco alla nuova stagione: con la presenza di una personalità così forte tra gli abitanti di Fairview e i conseguenti snodi narrativi sono assicurati alla settima annualità di Desperate Housewives un ritmo e una narrazione che ricordano le prime stagioni e promettono nello stesso tempo perfino di superarle, grazie a una scrittura più affinata e a un'evoluzione delle sue protagoniste gradevolmente inaspettata. La serie continua a riservarci nuovi progetti, altre trovate, ancora segreti, ma a 8 episodi (trasmessi finora negli States) non possiamo trarre conclusioni, solo iniziare a chiederci quanto c'entra l'omonimo musical di Stephen Sondheim o chi siano i misteriosi "Assassins" dell'episodio 11, che a gennaio segnerà in America la fine della prima parte di uno show che ha tutte le carte "fuori regola" per entusiasmarci e risollevare gli ascolti.