Broadchurch: David Tennant, il detective triste

In prima assoluta italiana, il cult britannico Broadchurch arriva su Giallo dal 28 aprile con un protagonista d'eccezione: il David Tennant il Doctor Who.

Ci sono attori britannici, veterani del piccolo schermo, dall'innata verve comica, ma che spesso si cimentano con il dramma. È il caso dell'irresistibile gigione James Nesbitt di Cold Feet, Jekyll e Monroe, soffocato da ruoli plumbei come in Occupation e The Deep, o di David Tennant, una delle incarnazioni più amate e riuscite di Doctor Who ma anche avvilente interprete The Politician's Husband e dell'insignificante Single Father. Nel crime thriller Broadchurch, in partenza il 28 aprile su Giallo, Tennant si presenta, il sorriso nascosto da lentiggini, barba incolta e un muso lunghissimo, nei panni dei DI Hardy, investigatore di polizia trasferitosi in una cittadina di mare del sud del Regno Unito per indagare su un omicidio. La vittima è di quelle destinate a richiamare un mucchio di reporter e curiosi: è un bambino, rinvenuto sulla spiaggia, ed è il figlio minore di Beth, cara amica di un'agente locale, Ellie Miller.

Il detective triste

La prima stagione di Broadchurch, divisa in otto episodi, è la cronaca delle indagini: Hardy ha soffiato la promozione e la direzione del caso alla Miller, pure costretta a fargli da spalla. In Broadchurch il tempo filmico si divide tra una distinta tendenza nell'indugiare sulla deprimente messa in scena della disperazione di madre, padre e sorella della vittima; la delineazione di un quadro sociale grottesco, dove i locali si dividono tra omertosi e potenziali membri di una pazza folla di linciatori; il ritratto dei membri della stampa - abili nelle persuasioni verbali che servono loro a spuntare qualche scoop; le vite private dei protagonisti e le indagini. La serie si muove su vari livelli e tra una manciata di misteri; molti riguardano la figura dell'ispettore Hardy, che ha buone ragioni - non ve le rileviamo, siamo in modalità antispoiler - per quel muso lungo cui si accennava sopra. Tennant, depressissimo, incupito e malmostoso, sembra avere sempre un piede nella fossa: della vitalità sopra le righe del decimo Dottore, che pure aveva i suoi patimenti, non ha nulla e i suoi occhi sono quelli di un uomo che non si spara in testa solo perché vuole prima sistemare (del)le cose. Accanto a lui c'è la brava Olivia Colman di Rev., attrice inspiegabilmente sottovalutata fuori dal Regno Unito, tanto che l'inevitabile remake americano della serie (ribattezzata Gracepoint) si è accaparrato Tennant (il quale dopo aver perso il ruolo di Lecter in Hannibal a favore di Mads Mikkelsen riesce finalmente ad approdare a Hollywood), ma alla britannica hanno preferito la più attraente statunitense Anna Gunn, ovvero l'insopportabile Skyler di Breaking Bad.
Il cugino americano
Broadchurch ha un andamento lento, riflessivo, snervante; Chris Chibnall, sceneggiatore di Doctor Who che si fa ricordare - male - per Camelot, realizza una serie che non si esime dal mettere in scena una schiera di personaggi sgradevoli, vittime - come la madre del bimbo ucciso, Danny - comprese. Ognuna di loro convive con la consapevolezza di incontrare e parlare con l'assassino ogni giorno, tanto è limitata la comunità della ventosa Broadchurch. Lo show è impietoso anche nei confronti del parroco locale, interpretato dal Rory di Doctor Who Arthur Danvill (è il reverendo Coates), che questa volta deve districarsi nella parte di un uomo che non attira altrettanto facilmente la simpatia del prossimo come sapeva fare la metà più amabile dei Pond. Broadchurch è fortemente debitrice del nordic noir, genere che fa impazzire i britannici, disposti a sorbirsi intere stagioni di Forbrydelsen e affini con i sottotitoli, ma la produzione è abile nel cercare di dare alla serie una sua identità piuttosto che replicarne pedestremente dimensioni e tematiche. Se la versione americana di Bron/Broen trasforma le atmosfere uggiose dei cugini scandinavi nei panorami accecanti di The Bridge, Broadchurch gioca garbatamente sul contrasto tra l'aria marittima limpida e ventilata della location a ridosso della Manica e la cupezza delle circostanze. Il risultato è una serie che in patria ha riscosso grande popolarità, catapultando il triste Hardy tra i dieci detective più amati d'Inghilterra e trasformando quella che doveva essere una serie ad atto unico in un prodotto che vanterà una seconda stagione e ha già dato vita a un remake oltreoceano. Come Chibnall farà tornare insieme Hardy e la Miller, resta tutto da vedere.