American Horror Story, Coven, commento al finale di stagione

Il nostro commento a 'The Seven Wonders', episodio conclusivo della terza stagione della serie. Inferni e meraviglie per un addio emozionante e il benvenuto alla nuova Suprema.

Il plot

Per le ragazze dell'Accademia di Miss Robichaux il gran giorno è arrivato: Misty, Queenie, Zoe e Madison indossano i loro vestiti più belli e sono chiamate a mettersi alla prova con le Seven Wonders, per verificare chi tra loro è la Suprema. Tutte hanno poteri straordinari, ma solo chi è in grado di dimostrare di averli tutti e sette potrà prendere il posto di Fiona. Ad assistere alle prove - e a garantire la correttezza dello svolgimento delle stesse - ci sono Cordelia e Myrtle, mentre Kyle offre sostegno alla sua Zoe. Alcune prove sono facili, persino divertenti da eseguire, altre sono decisamente più impegnative. Ma le ragazze devono stare attente anche alle prove più semplici, perchè non sono esclusi terribili imprevisti.

Cosa ci è piaciuto di questo episodio:

- Una season finale emozionante. Non è stata una terza stagione impeccabile e priva di difetti, ma di questo ne parleremo dopo. In ogni caso The Seven Wonders è un episodio emozionante e alla fine del quale dispiace dover dire addio a tutte, in particolare alla dolcissima e stralunata Misty, che si dissolve in uno sbuffo di cenere tra le braccia di Delia - che ricorderemo a sua volta come una direttrice coraggiosa e premurosa, oltre che una Suprema affascinante, autorevole e finalmente libera dai vincoli del suo rapporto malsano con sua madre - ma anche Myrtle, che sceglie di andarsene in maniera dolorosa, per far spazio alla donna che ha sempre considerato come una figlia. Ci mancheranno le sue mise stravaganti e colorate, i suoi aneddoti improbabili sui suoi anni Settanta e le esternazioni sugli argomenti più disparati, dalle spezie esotiche ai condimenti per insalate.

- Wonders and Hells: per te Miss Robichaux finisce qui! Le prove sono tutte avvincenti, e anche se sappiamo che le sottoposte sono tutte talentuose e capaci di cose straordinarie, il timore che qualcuna possa mettersi nei guai è giustificato. A spostare oggetti sono tutte brave, così come a manipolare il pensiero altrui - ne sa qualcosa il povero Kyle, nei confronti del quale si concentra la competizione tra Zoe e Madison. Ma quando alle signorine viene chiesto di sdraiarsi sul pavimento per discendere nei loro inferni personali, si fa sul serio. L'inferno personale di Queenie lo conosciamo, quello di Misty è in un mondo opposto al suo - rigoroso, freddo, scientifico e soprattutto poco animalista - quelli di Zoe e Madison invece riguardano l'amore e la fama, con la prima che viene rifiutata da Kyle e la seconda che invece si ritrova nel cast di Tutti insieme appassionatamente.
- A me gli occhi! Quando sembra chiaro che è Delia quella che potrebbe avere i requisiti necessari a diventare la Suprema, la direttrice della Robichaux si unisce alla competizione. Madison, che dava per scontato di essere la Suprema delle Supreme, si rivela una schiappa nella prova della divinazione, e si accinge a fare le valigie - ma sarà fermata da Kyle, che vendicherà la morte (temporanea) della sua Zoe, rimasta uccisa durante una prova. Anche Queenie e Zoe, a giochi ultimati, si riveleranno essere solo delle streghe dotate, ma avranno l'onore di affiancare Delia quando l'Accademia aprirà di nuovo i battenti e accoglierà tantissime fattucchiere desiderose di sviluppare le proprie capacità. E con buona pace di Madison, che voleva gettare fango e gossip infido sulle attività dell'Accademia, Delia si ritroverà in televisione - con occhi nuovi, finalmente, che quelle orbite vuote erano un pugno nello stomaco ad ogni inquadratura - a parlare del suo ruolo e del nuovo inizio della sua scuola.

- Mommie Dearest. Il confronto finale tra Cordelia e Fiona è spiazzante e toccante al tempo stesso. Fiona appare per la prima volta davvero fragile e senza difese (oltre che senza capelli) e Jessica Lange si conferma straordinaria.

- Balenciaga! Nessuna esitazione nell'affermare che l'ultima parola di Myrtle, sul rogo, quell'urlo dedicato al sovrano dell'haute couture è la scena cult di questa stagione.

Cosa non ci ha convinto di questo episodio:

Quando abbiamo saputo che Stevie Nicks sarebbe apparsa anche in questa season finale, non ne siamo stati particolarmente entusiasti, perché la sua prima partecipazione - tanto chiacchierata quanto attesa - si era rivelata una delusione. In The Seven Wonders alla cantante viene affidato l'apertura dell'episodio, e il risultato ricorda certi videoclipponi degli anni Ottanta. Un po' kitsch, ma la canzone fortunatamente è azzeccata e il contributo della Nicks all'episodio non è sbiadito e arrangiato come il precedente.

In conclusione

Una terza stagione avvincente, questa ambientata a New Orleans, con uno scenario suggestivo, una mitologia - quella legata alla stregoneria - sicuramente accattivante. Una storyline principale più semplice rispetto a quella di Asylum, ma al tempo stesso più dispersiva e meno compatta di quella ambientata nella Murder House. Il difetto maggiore di Coven è nei personaggi, o almeno nel modo in cui sono stati sviluppati alcuni di loro. Ci sono stati regalati personaggi (e interpretazioni) indimenticabili - Kathy Bates, Angela Bassett e Jessica Lange - mentre altri personaggi - che inizialmente avevano un grosso potenziale - non sono rimasti letteralmente a prendere polvere tra un episodio e l'altro: ci riferiamo a Zoe e Kyle, in particolare. Zoe era stato il primo personaggio ad essere presentato agli spettatori, ma alla fine la ragazzina interpretata da Taissa Farmiga non ha lasciato il segno quanto l'altra adolescente problematica interpretata dall'attrice, la dolce Violet della Murder House. Per quanto riguarda Evan Peters, l'attore ha avuto più spazio e opportunità nelle prime due stagioni della serie, ma in questa è stato costretto ad un ruolo del tutto inutile e il tentativo di "recuperarlo" in extremis, ci è sembrato pretestuoso. il personaggio di Cordelia parte in sordina e svela il proprio potenziale verso la fine, e in maniera graduale, ma altri non hanno avuto le stesse opportunità, e questo è un peccato.
Altre storyline, partite alla grande, si sono poi sgonfiate miseramente - e questo ha penalizzato gli ultimi episodi, meno convincenti rispetto agli altri - come quella dei cacciatori di streghe, o quella della vicina di casa interpretata da Patti Lupone, quasi del tutto slegata dalla trama principale e senza una vera interazione con il cast principale. Un altro rammarico invece riguarda le storie che avremmo voluto approfondire, ma non c'è stato (e non ci sarà) modo: quelle delle vecchie Supreme - Anna-Lee Leighton, ad esempio, ma anche l'affascinante Mimi deLongpre, con il suo caschetto alla Louise Brooks - e delle nuove streghe, le ragazze appena entrate in Accademia.
Ma sappiamo che ci aspettano un altro viaggio e un'altra storia da vivere e aspettiamo il prossimo autunno con fiducia.