Agents of S.H.I.E.L.D.: commento all'ep. 1x18, Providence

Lo SHIELD è stato smantellato! Coulson cerca di limitare i danni inflitti dall'Hydra e rimettere in piedi l'organizzazione, ma è un'impresa disperata, visto che i suoi stessi compagni dubitano di lui. Costretti alla clandestinità, i nostri eroi seguono il loro leader in un ultimo, disperato viaggio. Intanto, Ward e Garrett si preparano ad un nuovo attacco.

Il plot
-Nota: gli eventi di questa puntata avvengono DOPO Captain America: The Winter Soldier.

Il colpo inferto alla più potente organizzazione di spionaggio del mondo è stato letale. Solo poche basi hanno resistito all'infiltrazione dei membri dell'Hydra, e in più tutti i governi del mondo non vedono l'ora di poter mettere le mani su quello che è rimasto dello SHIELD. L'unica soluzione per Coulson e i suoi è fuggire, sperando almeno di guadagnare tempo. Ma la sfiducia e la delusione hanno fatto breccia nell'animo di tutto il team. Il doppio gioco di May, la (presunta) morte di Fury e la fine dell'organizzazione hanno fiaccato il morale di tutti, portando diversi agenti (tra cui Simmons e Triplette) a interrogarsi sull'effettiva possibilità di continuare a eseguire gli ordini. Nel frattempo il piano di Garrett, ovvero il fantomatico Chiaroveggente, prosegue. Approfittando del caos generato e dell'abilità di Ward, Garrett è ora libero di agire: fa liberare la ragazza con il vestito a fiori, ovvero Reina, per assegnarle la ricerca sul farmaco miracoloso che ha consentito la resurrezione di Coulson e Skye. Poi organizza un assalto alla fortezza di massima sicurezza dello SHIELD, il "Frigo", il posto dove sono custoditi i supercriminali catturati e tutti gli oggetti pericolosi raccolti nel corso degli anni. Mentre Gerrett mette in atto il suo piano, Coulson e il resto del team, ancora ignari del tradimento di Ward, stanno seguendo una flebile traccia: un messaggio che secondo Coulson è l'ultimo lascito di Nick Fury. Una debole luce di speranza nell'oscurità imperante, un'ultima possibilità di riscatto che, nonostante tutto, Couslon è deciso a non lasciarsi scappare.

Cosa ci è piaciuto

  • Agents of NOTHING or Agents of SHIELD? Crederci, nonostante tutto. Perché è ciò che ha dato un senso alla vita, perché è una causa giusta alla quale si è -letteralmente- sacrificato tutto. C'è una sorta di tragica predestinazione nel personaggio di Phil Coulson, che esiste solo in quanto agente dello SHIELD. Mentre tutti gli altri personaggi hanno un'identità "altra" (Skye è una hacker, May una combattente, Fitz e Simmons i cervelloni...) Coulson è e rimane "l'agente dello SHIELD". L'esponente più umano, simpatico e dedito dello SHIELD. Vederlo aggrapparsi con le unghie e con i denti anche alla più flebile e improbabile speranza è quasi commovente. E, in questo caso, gli show runner hanno centrato l'obiettivo: mostrare come si va avanti sulla propria strada, anche quando tutto il resto del mondo sembra dire che è la direzione sbagliata.

- Agent Koenig: il simpatico veterano delle comedy Patton Oswalt (I sogni segreti di Walter Mitty, Young Adult, Dollhouse) fa il suo esordio nella serie con un character dall'ottimo potenziale.

  • Nota di merito: "I'm everyone's type". Niente brainwashing, niente triplo gioco carpiato, niente spiegazioni in extremis. Ward è un bastardo. Uno bravo. E con Garrett (da applausi la reazione al saluto da fanatico del soldato dell'Hydra) fanno una coppia di villains veramente notevole. Finalmente. Ultima nota: questa capacità di manipolazione per ottenere i propri (malvagi) scopi è una caratteristica molto, molto interessante. Perché è il perfetto contraltare a quello che da sempre è il vero punto debole di tutti i supereroi: l'ingenuità.

Cosa non ci ha convinto

  • To split hairs: niente, o quasi, da eccepire in questa puntata. Per non correre il rischio di sembrare troppo accondiscendenti si può rimarcare il fatto che alcuni difettucci della serie sono ancora lì: Simmons resta un personaggio insopportabile (e anche abbastanza "inutile & dannoso"), qualche battutina fuori posto poteva essere evitata, c'è ancora qualche leggera incoerenza nella gestione dei tempi e degli eventi nella narrazione. Ma, davvero, si tratta di cercare il pelo nell'uovo. Ci sono voluti un bel po' di episodi (ma, alla fine, è quasi lo standard delle produzioni "Whedon-style"), ma la serie ha preso la direzione giusta.

Note a margine

Marvel Goodies! Puntata ricchissima di riferimenti e inside-joke. A parte gli "scontati" richiami ai Chitauri, alla Vedova Nera e così via, segnaliamo il ritorno del Gravitonium, di un bel po' di super-cattivoni e, in più, scopriamo che anche questo Garrett, come la sua controparte fumettistica, ha innesti cibernetici. Infine, tanto per gradire, anche una citazione al grottesco Griffin, ovvero la chimera umana nata da mostruosi esperimenti compiuti sul criminale John Horton.

Trivia of the week: con la poco invidiabile caratteristica di essere uno dei personaggi più odiati e invisi dell'intero Universo Marvel, fa la sua comparsa il baffuto colonnello Glenn Talbot. Nato sulle pagine di Incredible Hulk, Talbot è il prototipo del militare ottuso, ambizioso e ossessionato dalla sua lotta con il Golia Verde. Aiutante e braccio destro del Generale Ross (padre di Betty Ross, ovvero della fidanzata di Bruce Banner/Hulk), Talbot si considerava il più logico candidato a diventare genero e, in seguito, erede del Generale. L'apparizione di Hulk e il profondo amore di Betty nei confronti di Bruce Banner hanno intralciato i piani di Talbot, che ha tentato in più di una circostanza di distruggere il mostro generato dalle radiazioni Gamma facendo uso di ogni tecnologia e mezzo possibile, anche se questo significava disobbedire agli ordini o mettere in pericolo vite innocenti. Sul grande schermo abbiamo visto Talbot (interpretato da Josh Lucas) solo nella sfortunata, per quanto suntuosa, versione di Hulk ad opera di Ang Lee, mentre questa, con le fattezze di Adrian Pasdar, è la sua prima apparizione nel "nuovo corso" del Marvel Cinematic Universe. A quando l'incontro con Mark Ruffalo?

What's Next
Finalmente l'effetto traino di Captain America: The Winter Soldier si fa sentire anche sui rating americani: la percentuale di ascolti è migliorata sensibilmente rispetto alla scorsa settimana. Evidentemente il calo di spettatori è stato dovuto alla paura di "spoilerarsi" gli avvenimenti da parte di chi non era ancora riuscito a vedere il secondo capitolo delle avventure di Cap sul grande schermo. Una volta in pari con gli eventi, anche l'ottimo riscontro di critica ha avuto il suo effetto positivo sull'audience. Anche la prossima puntata si preannuncia di grande richiamo: faremo finalmente la conoscenza della "violoncellista di Portland" e si prepara lo scontro tra Skye e Ward!

Movieplayer.it

4.0/5