Harry Potter, la magia e il fenomeno al cinema

Fenomeno indiscusso degli anni Zero, cresciuto di pari passo accanto a quello letterario, il franchise di Harry Potter si è sviluppato accompagnando il suo pubblico nel passaggio dall'adolescenza all'età adulta.

L'incredibile successo letterario della saga di Harry Potter si è esteso anche al cinema, con un franchise dedicato al maghetto ideato da J.K. Rowling, che nell'arco di dieci anni si è imposto come uno dei fenomeni culturali e di costume più importanti. Il primo film, Harry Potter e la pietra filosofale, vede alla regia Chris Columbus, al timone anche per il secondo capitolo, Harry Potter e la camera dei segreti. Il primo episodio della saga regala una popolarità immensa ai tre protagonisti principali, interpretati dai giovanissimi Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, ma soprattutto fa conoscere il mondo di Harry Potter anche a chi è digiuno dei romanzi della Rowling, e accompagna letteralmente il pubblico dei bambini e pre-adolescenti, attraverso dieci anni di crescita, sviluppando ogni volta uno stile (e temi) sempre più adulti, man mano che i primi fan della saga crescevano con esso.
Infatti, il terzo film della saga, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban - per il quale Alfonso Cuaròn prende il testimone da Columbus alla regia - è già più dark rispetto ai precedenti, e non manca di essere oggetto di contestazione da parte di chiritiene che certe situazioni non siano adatte al pubblico dei giovanissimi, oltre alle critiche dei puristi che protestano contro i "tagli" dell'adattamento.

Nel 2005 tocca ad Harry Potter e il calice di fuoco, per la regia di Mike Newell, mentre dal quinto episodio in poi, Harry Potter e l'ordine della Fenice, la regia sarà sempre affidata a David Yates. Nel frattempo, nuovi attori si aggiungono al cast della saga, a cominciare da Gary Oldman che entra in scena dal terzo episodio con il personaggio di Sirius Black, per poi proseguire con Ralph Fiennes che sarà Lord Voldemort, Robert Pattinson (Cedric Diggory) - che verso la fine del decennio diventerà popolarissimo con la sua saga, quella di Twilight - quindi Imelda Staunton (Dolores Umbridge) e Helena Bonham Carter (Bellatrix Lestrange).

Nel 2009 esce Harry Potter e il principe mezzosangue e ormai i giovani protagonisti della saga sono cresciuti: al successo planetario e alla popolarità, si affianca un po' di insofferenza per ruoli che iniziano ad andare un po' stretti, in modo particolare alla Watson, che secondo alcune voci (diffuse da Rupert Grint, tra l'altro) vorrebbe chiudere con la saga. Gli altri due protagonisti principali invece, iniziano a mettersi in gioco con altri progetti artistici, spesso coraggiosi e dai contenuti audaci. La Warner Bros però si affretta a smentire le notizie, e la saga prosegue: per l'adattamento di Harry Potter e i doni della morte si decide di realizzare due film, non uno, girati back-to-back, e adducendo giustificazioni puramente creative. Molti ovviamente contestano questa giustificazione e parlano di "scelta commerciale", operata in vista della conclusione imminente della saga.
Durante la presentazione della prima parte di Harry Potter e I doni della morte, i protagonisti si lasciano andare a qualche sfogo di natura emotiva sulla fine del franchise, che di fatto chiude anche una fase importante delle loro vite: al nostalgico Grint - che già afferma di sentire la mancanza del set - si contrappone una Watson che si sente finalmente in grado di condurre un'esistenza più libera, sicuramente meno condizionata dagli impegni legati ad Harry Potter.

Alla saga cinematografica intanto, si affiancano i tantissimi prodotti ufficiali legati al mondo di Harry Potter, tra cui parchi a tema, videogiochi, gadget. Nelle librerie appaiono magicamente tanti cloni di Harry (anche al femminile), e addirittura in Cina non si fanno problemi a vendere (abusivamente) libri che riprendono i personaggi ideati dalla Rowling alle prese con avventure "orientaleggianti", e dai titoli suggestivi come Harry Potter e la strega cinese. Anche in Ungheria, nel 2005, viene realizzata una versione breve di Harry Potter e la pietra filosofale (dal titolo Harry Potter és a bölcsek köve) che viene presentata in occasione di un importante evento letterario. Poco prima della chiusura della saga cinematografica, viene annunciata la realizzazione di un documentario dedicato al dietro-le-quinte della saga stessa, con un montaggio dei backstage raccolti sui set di tutti gli episodi.