John Malkovich, che eleganza!

Incontro con la star de Il tè nel deserto e Burn After Reading, ospite a Firenze per presentare Techno Bohemian, una mostra di bozzetti e modelli di abiti per uomo realizzati da lui stesso.

Giacchettina floreale sui toni del rosso, jeans col risvolto come negli anni '50, berretto di lana calcato sul capo. John Malkovich come non l'avresti mai detto. Il torbido Valmont del capolavoro di Stephen Frears Le relazioni pericolose si presenza alla conferenza stampa di presentazione della mostra Techno Bohemian (dal 12 al 17 gennaio al Museo Pecci di Prato) indossando una sua creazione. E come potrebbe essere altrimenti, visto che uno dei divi più amati dai registi - e dalle donne - coltiva una carriera parallela a quella cinematografica, carriera che lo ha portato a collaborare con gli imprenditori Riccardo Rami ed Enrico Giardi per realizzare un ambizioso progetto legato alla moda, denominato Roqk, che prenderà il via a marzo. Un legame strettissimo, quello con l'Italia (la moglie di Malkovich è piemontese) e soprattutto con la Toscana. "Il mio legame con Prato è nato grazie alla collaborazione con Riccardo Rami, con cui lavoro molto spesso. A Prato ho realizzato molti dei miei modelli. La Toscana è uno dei luoghi più importanti del mondo per quanto riguarda la moda e mi piace molto visto che qui trovo tutto ciò che mi occorre: i tessuti, il know how, la capacità di collegare insieme i vari elementi. Per questo ho deciso di omaggiare Prato con la mostra che si tiene al Museo Pecci, dove mostrerò dei bozzetti, i prototipi dei miei modelli prima della correzione e alcune fotografie realizzate in questi anni. Cercherò di dare la mia visione personale della moda".

Quando si ha davanti una star talentuosa come John Malkovich è difficile non fare riferimento alla sua ricchissima carriera cinematografica che, come lui stesso sottolinea, è strettamente legata al suo "secondo lavoro" nel mondo della moda. "Non mi stupisce che uno stilista di talento come Tom Ford abbia realizzato un film di qualità come A Single Man. Il legame tra cinema e moda è fortissimo. Fare film o realizzare una linea di moda sono due settori che hanno molte similitudini e condividono le stesse frustrazioni. Artisti come Pasolini o, più di recente, Julian Schnabel sono riusciti a cimentarsi in diverse forme d'arte, pur partendo da zero. Mentre la pittura è qualcosa di diverso, il cinema e la moda hanno un legame molto stretto, condividono lo stesso immaginario, il legame col sogno, con la visionarietà". E anche con il mestiere di attore. "Nel mio caso l'ispirazione per i modelli nasce dai lavori che ho fatto, dalla mia carriera, dalle esperienze teatrali. Tutte le cose che faccio hanno una grande influenza su di me. I film, in particolare, mi hanno permesso di conoscere mondi, epoche, paesi diversi. La necessità di viaggiare, di visitare nuovi posti mi permette di vedere molte persone così traggo ispirazione soprattutto da loro".
Gentilissimo e cordiale, John Malkovich appare completamente diverso dai personaggi mefistofelici che gli vengono assegnati dai registi e che sembra divertirsi un sacco a interpretare. Eppure è notizia di oggi quella che lo vuole villain nel prossimo Spider-Man 4. (a tale proposito segnaliamo nuovi importanti aggiornamenti sulla saga, trapelati nelle ultime ore) E' lo stesso attore a confermare il rumor spiegando che "vi sono nei ritardi nella produzione, ma con molta probabilità parteciperò al film. Nel frattempo mi sono fatto crescere la barba perché sono stato richiamato sul set di Jonah Hex, con Josh Brolin e Megan Fox, per girare alcune scene aggiuntive. In più ho concluso da poco di girare Secretariat e a breve reciterò in Red, spy thriller interpretato da Helen Mirren, Morgan Freeman e Bruce Willis".
A chi gli chiede quale sceglierebbe tra i suoi colleghi come testimonial della sua linea, Malkovich risponde senza esitazione "Clint Eastwood. In realtà ci sono molte altre persone che ammiro. In passato colleghi come Johnny Depp o Javier Bardem e musicisti come Caetano Veloso hanno indossato i miei vestiti, ma per questa collezione non succederà". L'ultima battuta è finalizzata a conoscere il destino della maglia della Fiorentina che gli è stata donata domenica allo stadio Franchi, col numero 9 e il suo nome sulle spalle. "Non so ancora cosa farò con questa maglia. La potrei regalare a mio figlio o appenderla al muro, ma rischio di subire gravi ripercussioni visto che mia moglie, che è italiana, è tifosa della Juventus".