Wim Wenders sta con Martin Scorsese: "I sequel uccidono l'immaginazione e l'idea di cinema"

Il regista ha espresso la sua opinione in merito alla pratica di realizzare sequel nel corso della sua partecipazione al Lumiere Film Festival.

Wim Wenders sta con Martin Scorsese: 'I sequel uccidono l'immaginazione e l'idea di cinema'

In occasione del Lumiere Film Festival di Lione, il maestro del cinema tedesco Wim Wenders ha dichiarato di condividere la profonda preoccupazione di Martin Scorsese per l'ossessione di Hollywood per i sequel e di essere preoccupato per l'IA come gli attori statunitensi che sono ancora in sciopero.

"Gli attori e gli sceneggiatori hanno paura di diventare obsoleti", ha detto Wenders parlando dello sciopero SAG-AFTRA in corso durante la conferenza stampa di sabato scorso.

Il regista e scrittore veterano, che ha presentato due film al Festival di Cannes, Perfect Days in concorso e Anselm nelle proiezioni speciali, ha ricevuto il Premio Lumière venerdì scorso, durante una cerimonia ricca di stelle condotta dal boss del festival Thierry Fremaux, che è anche a capo del Festival di Cannes da anni.

"Con l'IA tutto viene fatto molto velocemente", ha detto Wenders. "Dai tre idee e qualche spunto e il giorno dopo hai una sceneggiatura che molti dirigenti degli studios vorranno usare perché è quello che volevano. Per gli sceneggiatori sarebbe la fine".

Il regista ha sostenuto che anche gli attori hanno "ragione a lottare" perché i loro dati non sono protetti. "I dati sono comodi perché non creano problemi e non si ammalano", ha detto Wenders, alludendo all'uso non autorizzato delle sembianze digitali degli attori.

Wenders ha ricordato Scorsese quando ha parlato della mancanza di sostegno da parte dei grandi studios per il cinema d'autore. I sequel stanno "uccidendo l'immaginazione e l'idea di cinema", ha detto, citando Fast & Furious come esempio di franchise di lunga durata.

"L'idea che uno studio possa limitare i rischi utilizzando idee che hanno già dato buoni risultati credo sia totalmente stupida e svuota il potenziale creativo che c'è là fuori", ha ribadito Wenders.

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"Ci sono grandi sceneggiatori che hanno idee e che sono molto frustrati perché la possibilità di avere uno studio che li supporti per una sceneggiatura originale è molto bassa", ha aggiunto. "Nella maggior parte dei casi, quando un regista entra in scena deve solo eseguire un disegno che è già stato programmato in precedenza".