Vincent Gallo sotto accusa per richieste e commenti inappropriati compiuti durante il casting di The Policeman

L'attore Vincent Gallo è stato accusato da alcune attrici di aver compiuto commenti inappropriati e preoccupanti durante il casting di The Policeman.

Vincent Gallo sotto accusa per richieste e commenti inappropriati compiuti durante il casting di The Policeman

Vincent Gallo è stato accusato da tre attrici di aver compiuto commenti inappropriati e fatto delle richieste non in linea con le regole del sindacato SAG-AFTRA durante il casting di The Policeman.
Il film lo vedrà protagonista nella parte del serial killer e violentatore Joseph James DeAngelo, ovvero il Golden State Killer.

Le testimonianze

I responsabili del sindacato degli attori hanno ricevuto le segnalazioni di alcune donne che hanno partecipato al casting di The Policeman e hanno riportato le parole e i comportamenti di Vincent Gallo.
Un'attrice ha sostenuto che l'attore le abbia dichiarato che avrebbe dovuto essere pronta a interpretare delle scene, che comprendevano anche del sesso orale simulato, come se non avesse alcun potere e controllo e di dover essere pronta a tutto. Una sua collega ha fatto a sua volta una segnalazione analoga al sindacato e una terza ha deciso di non presentarsi quando era stata richiamata dalla produzione, a causa dei commenti di tipo sessuale e dei comportamenti avuti da Gallo durante il casting.

Il sito di Rolling Stone ha confermato che è in corso un'indagine su quanto accaduto e sui comportamenti avuti durante le riprese del progetto, in cui recita anche James Franco. Un portavoce del regista e sceneggiatore Jordan Gertner, che ha firmato il film The Policeman, e della casa di produzione Pacific Media Productions, sostiene che prendono seriamente in considerazione le accuse e che era stato assunto un coordinatore di intimità per lavorare sul set per le riprese in cui erano previste scene di nudo o di sesso, dichiarando che l'ambiente fosse positivo e all'insegna del rispetto.

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Le dichiarazioni relative al casting

Una delle donnme, la cui identità è stata mantenuta segreta per assicurarne la privacy, ha sostenuto che il ruolo per cui si è presentata fosse quello di una delle vittime del serial killer e che non aveva problemi nei confronti delle eventuali scene di nudo, ma che Vincent Gallo le abbia parlato delle sue "fantasie di torture porn" e che sul set non si sarebbe seguito lo script, dichiarando che sarebbe stato tutto improvvisato. La giovane sostiene: "Per raccontare la storia in 'modo accurato' aveva bisogno di attrici disposte ad avere 'le loro menti e i loro corpi dominati al 100% da lui' dal primo momento in cui sarebbero arrivate sul set". Gallo ha poi sostenuto che le interpreti dovevano essere pronte ad avere a che fare con varie situazioni, senza però mai nominare l'eventuale coinvolgimento di un coordinamento di intimità, che comprendevano "essere spinte, essere tirate per i capelli, legate e messe in un angolo con lacci di scarpe, simulare stupri, omicifi, aggressioni fisiche", senza alcuna preparazione prima dei ciak. Gallo avrebbe detto: "Potrei chiederti in ogni momento di spogliarti e ho bisogno di un'attrice disposta a farlo, perché è quello che avrebbe fatto la vittima per rimanere in vita". Vincent Gallo le avrebbe inoltre detto che non avrebbe potuto lamentarsi delle sue richieste e che non avrebbe accettato polemiche femministe, o tentativi di fermare le riprese o chiamare il proprio agente se avesse fatto delle richieste ritenute offensive. L'attore avrebbe inoltre dichiarato che "avrebbe costantemente creato un ambiente di terrore e vulnerabilità per ispirare le azioni del suo personaggio, dentro e fuori dal set".
Se l'attrice avesse accettato il ruolo, inoltre, non avrebbe potuto discutere quanto le sarebbe accaduto sul set, dando alla produzione carta bianca.
Un'altra attrice sostiene che il casting director le abbia detto di non chiedere informazioni su un'eventuale presenza di un coordinatore di intimità a Gallo che, successivamente, le aveva ribadito la sua intenzione di non avere alcun limite sul set e che avrebbe improvvisato battute e atti sessuali per essere autentico nella sua interpretazione. Vincent avrebbe aggiunto che non sarebbe mai stata in pericolo, tuttavia si sarebbe assicurato che tutto sembrasse reale, anche il senso di terrore e impotenza provata dalle vittime, aggiungendo poi: "Non vogliamo vedere recitare. Se DeAngelo dice di non urlare per non essere uccisa, tu non urli perché se no saresti morta. DeAngelo odia le urla. Odia chi lotta. Non vogliamo vederti recitare, non vogliamo vederti fingere. DeAngelo odia chi recita. DeAngelo odia le attrici. DeAngelo odia chi mente". L'attrice aveva quindi scritto una lista di ciò che l'avrebbe fatta sentire a proprio agio sul set e l'aveva mandata al suo agente, non venendo scelta proprio per i suoi 'limiti'. La giovane sostiene di essere convinta che Gallo volesse in realtà carta bianca per sfruttare, o persino abusare sessualmente, giovani attrici inesperte.
Gertner e il casting director erano presenti durante le audizioni e non avrebbero commentato le parole dell'attore, decidendo di non intervenire. Un portavoce di Cast Iron Studios sostiene che il team del casting abbia lottato duramente per sostenere gli interpreti e che sul set ci sarebbero stati solo commenti positivi, pur lodando il coraggio delle attrici di condividere la loro esperienza e rivolgendo le proprie scuse per l'esperienza che hanno vissuto. Dopo le accuse sono stati compiuti dei cambiamenti sul set e durante le riprese c'era un rappresentante di SAG.