Tutto chiede salvezza: Netflix annuncia la seconda stagione della serie di Francesco Bruni

Netflix ha rivelato che Tutto chiede salvezza 2 sta per arrivare: il servizio streaming ha diffuso un'immagine del copione della seconda stagione della serie di Francesco Bruni.

Tutto chiede salvezza: Netflix annuncia la seconda stagione della serie di Francesco Bruni

Netflix ha scelto Instagram per annunciare che Tutto chiede salvezza, la serie tv liberamente tratta dall'omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, tornerà con la seconda stagione: la piattaforma streaming ha postato una foto che mostra il copione del primo episodio, ancora senza un titolo, scritto da Francesco Bruni, Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro.

Federico Cesari è il protagonista Daniele, a cui si affiancano anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che interpretano i suoi compagni di stanza, nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso (Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.

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Tutto chiede salvezza: Federico Cesari in un'immagine della serie

La sinossi di Tutto chiede salvezza recita: "Finire per sette giorni sotto regime di TSO, vuol dire essere pazzi? È quello che si chiede Daniele, un ventenne con un eccesso di sensibilità, che dopo una crisi psicotica si risveglia nella camerata di un reparto psichiatrico, assieme a cinque improbabili compagni di stanza con cui pensa di non avere niente in comune, pressato dai medici che gli vogliono frugare nel cervello, e accudito da infermieri che gli sembrano cinici e disinteressati."

"Ma sette giorni sono lunghi e quella che all'inizio gli sembrava una condanna pian piano si trasforma in una delle esperienze più intense e formative della sua vita. Una dramedy delle esistenze che recupera la radice della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave contemporanea, come in un grido d'aiuto, straziante ma pieno di speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico disagio di vivere."