Terry Crews, testimonianza shock: "ho subito violenza sessuale"

L'attore ha voluto condividere la sua storia spiegando perché troppo spesso gli uomini non vengono creduti quando denunciano di aver subito molestie.

Terry Crews è Hale Caesar in una scena de I mercenari 2
Terry Crews è Hale Caesar in una scena de I mercenari 2

Terry Crews, star di Brooklyn Nine-Nine, ha testimoniato di fronte alla Commissione giudiziaria del Senato, per sostenere la necessità di realizzare nuove leggi per sostenere i diritti di chi ha subito degli attacchi di tipo sessuale.
L'attore ha sottolineato: "Nel corso dell'ultimo anno abbiamo visto degli uomini di potere a Hollywood e altrove che finalmente sono stati stati ritenuti responsabili di violenza sessuale. Abbiamo inoltre visto le reazioni negative rivolte a chi è sopravvissuto alla violenza dopo aver denunciato quanto accaduto. Volevo che queste persone sapessero che credo in loro, le sostengo e questo è successo anche a me".

Crews ha spiegato che nel momento in cui ha denunciato ha avuto una reazione specifica: "Ho sentito più volte parlare dei diritti che aveva il mio predatore, ma non mi è mai stato detto quali erano i miei diritti come sopravvissuto. Si è trattato di un momento in cui è diventato chiaro che ci si debba svegliare. Sapevo che dovevo far parte di quello che sta accadendo qui oggi per quanto riguarda i diritti civili di chi sopravvive agli attacchi di tipo sessuale. Se si è a conoscenza di quello che potete fare, potete realmente agire".

La star ha ricordato che nel 2016 stava partecipando a una festa quando un membro della sua agenzia gli ha afferrato i genitali per ben due volte di fronte alla moglie. L'attore ha aggiunto: "La mia prima reazione è stata di reagire in modo violento e immediatamente ho deciso di fernarmi. Essendo un afroamericano in America, si ha solo un paio di occasioni per avere successo, e alcune opportunità per rendersi un valido membro della comunità. Provengo da Flint, in Michigan. Ho visto molti ragazzi di colore che sono stati provocati fino a ottenere una reazione violenta: sono finiti in prigione o uccisi. Non sono qui".

La moglie di Crews lo ha aiutato a capire che la reazione migliore in certe situazioni è allontanarsi ed è quello che ha fatto, per poi rivolgersi ai responsabili dell'agenzia per ribadire che si era trattato di un comportamento inaccettabile. In risposta gli era stato assicurato che sarebbero stati presi dei provvedimenti: "L'assalto è durato solo pochi minuti, ma quello che mi stava dicendo afferrando i miei genitali nella sua mano era che ero in suo potere, che era in controllo".

Mentre raccontavo la mia storia mi è stato ripetuto più volte che non si trattava di un un abuso, che era uno scherzo.

La star del piccolo schermo ha ribadito: "Non sono un uomo minuto o insicuro ma in quel momento e in quelli successivi non mi sono mai sentito più privato della mia mascolinità".
Terry ha spiegato di aver voluto condividere la sua esperienza perché si è sentito in dovere di agire: "Devo dire che il silenzio è assordante quando si tratta di essere un uomo e denunciare quanto subito. Mentre raccontavo la mia storia mi è stato ripetuto più volte che non si trattava di un un abuso, che era uno scherzo. Si trattava solo del suo modo volgare di scherzare, ma lo scherzo di un uomo è l'umiliazione di un altro".

Il discorso di Crews si è concluso dichiarando: "Sono solo un esempio perché molte persone non credono che una persona come me possa essere davvero una vittima, e quello che mi è successo è accaduto a molti, molti altri uomini a Hollywood. Dal momento in cui ho condiviso la mia storia migliaia di uomini sono venuti a dire 'Questa è la mia storia, è accaduto anche a me'".