Skam Italia 4, Beatrice Bruschi: "ho avuto un crollo sul set, volevo essere credibile come musulmana"

La nostra intervista su Skam Italia, è stata illuminante e ispiratrice, come i temi trattati nella serie: ecco cosa ci hanno raccontato Beatrice Bruschi e Marina Pierri.

Skam Italia è una serie che sta spopolando soprattutto tra i giovani e questo, secondo gli stessi attori, è incoraggiante, dati i temi reali e vivi che la storia tratta. Beatrice Bruschi ci ha raccontato al nostro Ultrapop Festival quanto sia stato importante interpretare questo ruolo, soprattutto per dare voce a chi non l'aveva, come le ragazze musulmane.

Nel nostro canale twitch abbiamo parlato di omosessualità, normalità, libertà e religione, tutti temi toccati nella serie, ora su Netflix. Ma com'è stato vivere questa serie dalla parte degli attori?

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SKAM 4: Sana nella quarta stagione della serie

"Le persone amano questa serie perché si sentono rappresentati e perché i personaggi sono persone che potrebbero esistere, non sono persone lontane da noi" - ha detto Beatrice Bruschi - "Nel nostro piccolo, abbiamo provato a svegliare le persone, abbiamo mostrato la realtà anche delle persone "emarginate". Io, per esempio, non sapevo che le ragazze musulmane avessero un cassetto con tanti veli e che li abbinano, sono piccole cose reali che non ti aspetti ed è bello perché nessuno incolpa di non conoscerle, sono cose "semplicementi" vere. Ho avuto tante testimonianze di ragazze musulmane che mi hanno detto che io "ho accorciato la strada per far capire agli altri tante cose" della loro cultura, ma in realtà l'abbiamo fatto insieme, io mi sono semplicemente avvicinata al loro mondo. A un certo punto ero così volenterosa di voler interpretare bene la parte, che ho avuto un crollo sul set. Volevo a tutti i costi essere credibile, per dare valore al ruolo che stavo interpretando."

Con la giornalista Marina Pierri, invece, è emerso quanto sia stata importante questa serie: "Skam Italia ha davvero accellerato i tempi e distrutto alcuni margini" - ha detto Marina Pierri - "Quelli che noi consideriamo emarginati, perché li abbiamo emarginati noi, non dovrebbero portare il peso di giustificarsi e motivare agli altri le proprie scelte di vita. Dovrebbero gli altri fare lo sforzo di lavorare sulla propria consapevolezza, ci vuole uno scambio di confronti e comunicazione che accenda una miccia, così ognuno possa continuare a conoscerzi. Dopo questa serie, si devono restituire le storie alle persone raccontate, posare il microfono e fornire loro la possibilità di raccontarsi. Anche grazie a Instagram possiamo vedere gli altri, in ogni parte del mondo. È un luogo di informazione straordinario, dobbiamo esortarci a curare il nostro profilo e consultare quello degli altri. Facciamo un atto rivoluzionario per diventare migliori: conosciamoci!