Omar Sy, la guerra in Ucraina e l'attacco sui social: "È razzismo e lo dico ad alta voce"

Omar Sy, star della serie Lupin, è stato recentemente attaccato sui social dopo aver commentato in una intervista a Le Parisien gli atteggiamenti nei confronti della guerra in Ucraina e dei conflitti in atto.

Omar Sy, la guerra in Ucraina e l'attacco sui social: 'È razzismo e lo dico ad alta voce'

Omar Sy, l'attore protagonista della serie Netflix, Lupin, è stato attaccato sui social in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate in una delle ultime interviste, sui diversi atteggiamenti nei confronti della guerra in Ucraina e dei conflitti più lontani.

L'attore, noto anche per la sua interpretazione nella pellicola Quasi amici, si è trovato nell'occhio del ciclone in seguito a un'intervista rilasciata al quotidiano Le Parisien. Omar Sy ha parlato del suo nuovo lavoro incentrato sulla prima guerra mondiale, Father and Soldier, in cui un uomo senegalese accompagna volontariamente il figlio arruolato al fronte a Verdun nel 1917.

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Inferno: Omar Sy in una foto del film
Inferno: Omar Sy in una foto del film

Ispirato alle storie vere di 200.000 uomini arruolati dalle colonie francesi per combattere nel conflitto dal 1914 al 1918, la pellicola si presenta come qualcosa di personale per l'attore, nato e cresciuto in Francia da genitori di origini mauritane e senegalesi. E proprio parlando del film, come riportato da Deadline, è stato chiesto all'attore un commento sull'attuale conflitto in Ucraina. Omar Sy ha dichiarato che altri conflitti in atto più lontani lo hanno toccato in egual misura: "Significa che quando è in Africa, ti tocca di meno... Mi sento ugualmente minacciato, che sia in Iran o in Ucraina".

La star ha aggiunto: "Una guerra è un'ombra oscura sull'umanità, anche quando si trova dall'altra parte del mondo. Ricordiamo che l'uomo è capace di invadere, di attaccare civili e bambini. Sembra che abbiamo dovuto aspettare l'Ucraina per renderci conto di questo".

"Ah, ma i miei amici? Lo vedo da quando ero piccolo" ha proseguito l'attore. "Quando è lontano, dicono laggiù, sono selvaggi, noi non siamo più così. È come all'inizio del Covid, quando la gente diceva: Sono solo i cinesi". I commenti e gli attacchi nei confronti di Sy sono arrivati poche ore dopo la pubblicazione dell'intervista.

La politica francese Nathalie Loiseau ha evocato i 58 militari francesi morti nella regione nordafricana del Sahel dal 2013 al 2022, combattendo gli estremisti ribelli: "No, Omar Sy, i francesi non sono 'meno toccati' da quanto accade 'in Africa'. Alcuni hanno dato la vita" ha twittato.

In un articolo pubblicato successivamente, Le Parisien ha chiarito che, in un'intervista sempre calma e colloquiale, l'attore non ha mai parlato in modo specifico degli atteggiamenti dei francesi o di Mali.

"Quello che ho detto è in un'intervista disponibile su Le Parisien... Leggetela e cercate di capire. Altrimenti, peggio per voi", ha dichiarato l'attore per poi proseguire affermando: "Certo, è razzismo e lo dico ad alta voce. È perché sono figlio di un immigrato che non posso esprimermi sulla Francia? Perché sono nero, non posso esprimermi sulla Francia?".

In seguito agli attacchi subiti, ad intervenire è stato anche il quotidiano Le Journal du Dimanche, Libération: "L'estrema destra, ma purtroppo non solo l'estrema destra, si è subito fatta avanti per denunciare le parole di una "star" che vive negli Stati Uniti, come un modo per negargli ogni legittimità di esprimersi come francese".

E voi cosa ne pensate delle parole dell'attore volto di Lupin e degli attacchi nei suoi confronti?