Tre manifesti a Ebbing, Missouri è razzista? Martin McDonagh risponde alle accuse

Martin McDonagh risponde a tutti coloro che hanno etichettato Tre manifesti a Ebbing, Missouri come un "passo falso" nella sua carriera, esprimendo tutto il suo rammarico.

Sembra proprio che la carriera di Martin McDonagh stia vivendo uno dei suoi momenti di massimo splendore: prima il plauso a Venezia per Gli Spiriti dell'Isola, accompagnato da una standing ovation di ben 13 minuti con i vari premi per la miglior sceneggiatura e il miglior attore a Colin Farrell, poi un'accoglienza del tutto simile a quella che aveva ricevuto con Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Di recente, però, Variety ha riportato che quest'ultimo film parrebbe stia vivendo un momento di stallo.

Il regista Martin McDonagh sul set del film In Bruges
Il regista Martin McDonagh sul set del film In Bruges

La trama di Tre manifesti a Ebbing, Missouri ruota attorno a un poliziotto razzista e a una sorta di personale viaggio di redenzione. In base a quanto riportato è stato proprio il soggetto del film ad averne limitato la percezione positiva. Parlando di tutto ciò con The Guardian Martin McDonagh ha recentemente dichiarato che si è trattato di un contraccolpo molto doloroso per lui.

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I maggiori oppositori di questo film avrebbero condannato un certo tipo di sguardo troppo comprensivo nei confronti del personaggio di Rockwell, andando oltre tutte le le violenze che commette e dice nel corso della storia. Il fatto, poi, che sia stato eletto come miglior attore non protagonista, agli Oscar, della stagione non ha di certo aiutato la percezione verso questo lavoro di Martin McDonagh.

Parlando sempre con The Guardian il regista ha cominciato a riflettere sull'intento principale del film e sulle tematiche alla sua base dicendo: "Fondamentalmente se qualcuno chiama il tuo film razzista e tu lo hai scritto e diretto, significa che ti stanno chiamando razzista. Sono sempre stato così contrario a tutto ciò, che sì, è doloroso. Nessuno vuole essere chiamato così".