Marco D'Amore dirige Caracas: al via le riprese del film interpretato a fianco di Toni Servillo

La star di Gomorra - La Serie Marco D'Amore torna sul set per dirigere il collega Toni Servillo nel cupo Caracas, riprese in corso a Napoli.

Marco D'Amore dirige Caracas: al via le riprese del film interpretato a fianco di Toni Servillo

Sono iniziate le riprese di Caracas, film di Marco D'Amore che dirigerà se stesso, Toni Servillo e Lina Camelia Lumbroso. Tratto dall'opera letteraria Napoli Ferrovia di Ermanno Rea, le riprese del film si svolgeranno a Napoli e avranno una durata di 7 settimane.

Caracas è prodotto da PICOMEDIA, MAD ENTERTAINMENT e VISION DISTRIBUTION. Stefano Meloni firma la fotografia, Fabrizio D'Arpino la scenografia e i costumi sono curati da Laurianne Scimemi Del Francia. Le vendite internazionali di Caracas sono a cura di Vision Distribution, che si occuperà delle vendite del film al prossimo Festival di Berlino.

Security
Security: una scena con Marco D'Amore

Questa la sinossi di Caracas: Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo affascina, una città che non riconosce più dopo esservi tornato dopo molti anni. Ma non è solo. Con lui c'è Caracas, un uomo che milita nell'estrema destra e che sta per convertirsi all'Islam, alla ricerca di una verità sull'esistenza che non sa trovare. Giordano canta l'amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.

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Il regista Marco D'Amore dichiara: "Caracas è un figlio del nostro tempo, solo e perduto. Caracas è il Cristo della ferrovia, ultimo tra gli ultimi. Caracas odia il mare e bestemmia Napoli tra i denti. Al suo fianco ha trovato un grande vecchio, un romanziere che si aggira nei budelli di una città che non c'è più, che non riconosce più, ma che è stata casa sua. Giordano vuole smettere di scrivere perché sa che essere tornato è stato un errore. La Napoli di Caracas è una città abbandonata e sfatta, bellissima. Abusata e sfrontata. Dannata. Napoli non è Napoli, è un barrio sudamericano, una favela brasiliana, una baraccopoli indiana. Eppure tra i vicoli di questa babele, nell'umido delle sue strade, tutti sentono di poter realizzare i sogni e ballare avvinghiati di passione".