Kabir Bedi, il suicidio di suo figlio e la malattia: "Non c'è dolore più grande"

Kabir Bedi ha parlato più volte della malattia e del suicidio di suo figlio Siddharth, avvenuto nel 1997, dopo che il ragazzo si era laureato, all'età di 25 anni.

Kabir Bedi, durante un'intervista con Caterina Balivo, si è aperto a proposito della malattia e della morte del figlio Siddharth, suicidatosi a soli 25 anni nel 1997: nato dal primo matrimonio con Protima Bedi, laureato in informatica e dotato di un'intelligenza fuori dal normale, il ragazzo si tolse la vita a causa della schizofrenia.

Sandokan: un primo piano di Kabir Bedi
Sandokan: un primo piano di Kabir Bedi

"Mio figlio Siddharth si è tolto la vita perché era schizofrenico. Questa è una malattia terribile perché ha effetti su persone giovani, geniali." Ha spiegato Kabir. "Nessuno sa quali sono le cause, non esistono le cure. All'epoca le medicine per tenerla sotto controllo non funzionavano molto bene."

"Nei momenti di lucidità mi diceva 'Cosa faccio tutto il giorno? Televisione, cinema, libri, non hanno senso per me, non sento il gusto del cibo, non mi interessa parlare con le persone'. Ci sono momenti in cui non è possibile neppure comunicare." Ha continuato l'attore. "Mi sento molto vicino alle famiglie in cui una persona soffre di schizofrenia perché devono cambiare la loro vita per adattarsi a quello che succede, ma non è facile, perché la persona che vedi sembra tuo figlio ma qualcosa di fondamentale è cambiato dentro di lui."

"Non c'è dolore più grande della perdita di un figlio" ha concluso Kabir Bedi, noto per aver interpretato il ruolo di Sandokan, "e questa tragedia è ancora più grande quando questo figlio è brillante. La schizofrenia è una malattia incredibile perché colpisce soprattutto tra i 20 e i 25 anni, soprattutto uomini, persone molto sensibili".