Il signore degli anelli: Sean Astin ricorda "la cosa più dolorosa" che Peter Jackson gli ha detto

Sean Astin ha ricordato l'esperienza sul set neozelandese de Il signore degli anelli e, in particolare, l'osservazione più dolorosa sulla sua performance che gli ha fatto il regista Peter Jackson.

La star de Il signore degli anelli, Sean Astin, ha ricordato la cosa più dolorosa che gli è stata detta dal regista Peter Jackson riguardo alla sua performance.

Elijah Wood accanto a Sean Astin in una scena di Il signore degli anelli - Il ritorno del re
Elijah Wood accanto a Sean Astin in una scena di Il signore degli anelli - Il ritorno del re

Nel corso del podcast ReelBlend, Sean Astin ha ripercorso la sua esperienza in Nuova Zelanda con Peter Jackson e col cast de il signore degli anelli. Nella trilogia l'attore interpreta il fedele Hobbit Samwise Gamgee, che accompagna Frodo Baggins (Elijah Wood) in un'epico viaggio alla ricerca dell''Anello. Anche le riprese sono state epiche, soprattutto per la visione precisa di Jackson che ha messo sotto torchio i suoi attori. Sean Astin ricorda un episodio in particolare in cui Jackson lo ha criticato apertamente:

"La cosa più dolorosa che Peter Jackson mi ha detto... sapete, è un uomo di poche parole, è un tipo stoico. Sa essere comunicativo quando vuole, o quando ha bisogno, ma di solito tende a essere taciturno. Lascia che sia il lavoro a parlare, e dà pochissime indicazioni. Di solito la sua regia è 'Ripetiamolo di nuovo.' Ma una volta è venuto da me, mi ha guardato e mi ha detto 'Non ci credevo.' Oh mio Dio, è stato come un colpo mortale di Mortal Kombat. Mi sono sentito come se mi avesse strappato tutti i peli dal corpo, e con essi la mia spina dorsale. Ma aveva ragione, non ero nel personaggio".

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Sean Astin non svela quale fosse la scena incriminata, anche se lascia intendere che apparteneva al primo film della trilogia, Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello e prosegue:

"È stato brutale, anche se non era nelle intenzioni di Peter. Voleva che avesse un effetto, non che suonasse brutale, ma era un perfetto esempio di direzione degli attori. E aveva assolutamente ragione. Mi ha fatto stare meglio. Mi ha fatto concentrare di più".