Gli Orologi del Diavolo, l’ex compagna di Gianfranco Franciosi smonta la "storia vera"

Gli Orologi del Diavolo è ispirato alla storia di Gianfranco Franciosi, ma Marica, la ex compagna dell'infiltrato di polizia ha rilasciato un'intervista in cui accusa l'ex marito di averla tradita con le prostitute.

Gianfranco Franciosi tradiva la sua ex compagna Marica Mosti con le prostitute russe ed era un cocainomane. La rivelazione su un personaggio molto diverso da quello raccontato nella fiction Gli orologi del diavolo e interpretato da Beppe Fiorello arriva dalla ex compagna dell'uomo, intervistata in esclusiva da Fanpage.

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Gli orologi del diavolo: una scena della serie

Marica Mosti ha contattato via mail Fanpage per condividere la sua versione della storia vera di Gianfranco Franciosi, raccontata ne Gli orologi del diavolo: la donna lo dipinge come un personaggio ben diverso da quello che gli spettatori di Rai 1 hanno visto nel primo episodio della fiction con Beppe Fiorello. Marica e Gianfranco hanno convissuto per 14 anni ed hanno due figli, ma nella fiction il suo personaggio si chiama Flavia ed è interpretato da Nicole Grimaudo.

Marica descrive il suo ex compagno come "Una persona vittima di se stessa, un narcisista patologico con una gran parlantina. Dipendente dalla cocaina, che assumeva tutti i giorni, a tutte le ore, in quantità enormi. Se ne accorgeva anche mia mamma. E poi mi tradiva, non so neanche quante volte. So per certo che se la faceva con delle prostitute russe, tra fiumi di coca e champagne, su una barca in darsena, sotto gli occhi di tutti". Lei oggi fa la badante sette giorni su sette e si prende cura dei due figli anche dal punto di vista economico.

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Gli orologi del diavolo: Beppe Fiorello in una scena della serie

La donna non ha paura di eventuali conseguenze, anche legali, e lancia gravissime accuse al marito, come quella di aver trasportato la cocaina in auto con i suoi figli a bordo: "Io non sono una santa, i miei errori li ho fatti anche io. Ma ci provi, lui, a querelarmi, che se andiamo davanti al giudice garantisco che io esco libera e lui va in galera e buttano la chiave. Quando siamo tornati dalla Spagna, dove abbiamo vissuto dal 2001 al 2004, perché dovevamo scappare perché lo cercavano dei siciliani che lo volevano fare fuori non so per quale sgarro, abbiamo fatto il viaggio con i nostri due figli e l'auto, una Mercedes Viano, riempita di cocaina. Io l'ho scoperto dopo, ma se ci avessero fermato, ci avrebbero arrestati entrambi e mi avrebbero tolto i bambi".

Facendo due conti Marica Mosti solleva dei dubbi sul periodo in cui Gianfranco Franciosi è stato infiltrato nei cartelli di narcotrafficanti spagnoli e sudamericani: "Proprio in questi giorni, ha risposto al vostro servizio dicendo che querela tutti, che lui è stato infiltrato dal 2001 al 2010: ma lui stesso ha sempre raccontato un'altra storia, che tutto iniziò nel 2007. Che poi in realtà lui, Elías Piñeiro Fernandez, il narcotrafficante galiziano lo conosceva già dal 2005. E io lo so perché c'ero. La ditta era intestata a me. Io facevo e ricevevo ordini e pagamenti. Gli vendeva soprattutto grossi motori da barca modificati e barche molto potenti".

Nella storia racconta su RAIUNO, basata sull'omonimo libro scritto da Gianfranco Franciosi insieme al giornalista Federico Ruffo ci sono anche delle cose vere: "ma tante sono state modificate o spostate nel tempo - racconta Marica a Fanpage - Tortellino, per esempio, Giannino non lo conosceva quasi, non è vero che era un nostro cliente. Lui ha sempre raccontato che quando uccidono Tortellino, Gianni si convince ad andare dalla polizia, dicendo che lavorava per lui e lo credeva un proprietario di centri diving. Ma tutti, Gianni compreso, sapevano che trafficava con la cocaina. La portava dalla Spagna nascosta nelle scatolette del cibo per il cane".

Grazie alla collaborazione di Gianfranco Franciosi le autorità italiane hanno portato a termine un sequestro di cocaina purissima senza precedenti in Europa per un valore di 28 miliardi di euro, anche qua la storia raccontata da Marica è leggermente diversa: "è stato lui a far prendere la nave madre ma quel giorno lui non era su quella nave come racconta, era con me in Italia".