Francesco Paolantoni e quel "no" al giovane Paolo Sorrentino: "Non rientrava nella mia cifra artistica"

Francesco Paolantoni, intervistato di recente dal Fatto Quotidiano, ha parlato della volta in cui si rifiutò di utilizzare un copione scritto da un allora sconosciuto Paolo Sorrentino.

Francesco Paolantoni, durante una recente intervista del Fatto Quotidiano, ha parlato degli errori commessi nelle sua carriera, menzionando anche quel celebre "no" ad un giovanissimo Paolo Sorrentino: "Non rientrava nella mia cifra artistica".

"Solitamente la carriera si costruisce sui 'no'. Io ho ecceduto. E più che costruirla me la sono demolita e la colpa è stata in gran parte della pigrizia e del timore di non divertirmi; ultimamente sono migliorato." Ha spiegato Paolantoni. "Mi proposero una serie televisiva sulla scuola, Caro maestro: al mio posto presero Emilio Solfrizzi; lì, probabilmente, ho sbagliato ma non me la sentivo di trasferirmi per sei mesi a Urbino. Che ha Urbino? Nulla! Mi soffoca da sempre l'idea di allontanarmi da Napoli; un'altra volta, dopo aver recitato in Baci e abbracci, stavo per scrivere un film insieme a Paolo Virzì. Poi niente".

"Dopo Mai dire Gol i dirigenti di Medusa mi rincorrevano per girare un mio film: macché, non credevo fosse il momento. Per il film con la Medusa, siccome non mi sentivo pronto a scriverne uno, chiesi a vari giovani sceneggiatori di mandarmi dei loro lavori; uno di loro mi inviò un soggettino, ma non rientrava nella mia cifra artistica, ne desideravo uno più comico, quindi rifiutai." ha continuato l'attore.

"Dov'è il dolore? Era Paolo Sorrentino: ma che le devo dire; poi queste sono persone che, dopo vent'anni, ancora se lo ricordano. E giustamente." Ha concluso Francesco Paolantoni. "Insomma, mai via da Napoli. Pure da ragazzo, quando i miei colleghi partivano per Roma o Milano, non me la sono sentita. Io devo stare qui. Tra questi odori, colori, persone. E questa teatralità: la commedia dell'arte è in tutti noi".