Fran Drescher: "Le storie LGBTQ sono a rischio per via dello sciopero e per la diffusione di odio e paura"

Fran Drescher, presidentessa del sindacato SAG-AFTRA, è preoccupata che si vedranno sempre meno storie LGBTQ+ al cinema a causa degli scioperi degli attori e degli sceneggiatori, ma anche per l'odio diffuso.

Fran Drescher: 'Le storie LGBTQ sono a rischio per via dello sciopero e per la diffusione di odio e paura'

Il rapporto annuale della GLAAD, (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation), l'organizzazione no-profit che si occupa della difesa delle tematiche LGBTQ con lo scopo di garantire la loro giusta rappresentazione, ha sollevato non poche preoccupazioni. La presidentessa del sindacato SAG-AFTRA Fran Drescher teme che le storie LGBTQ saranno sempre più rare a causa degli scioperi in atto da parte di attori e sceneggiatori.

Il rapporto GLAAD e la rappresentazione dei personaggi LGBTQ+

L'associazione ogni anno rilascia lo Studio Responsibility Index che quantifica la rappresentazione dei personaggi LGBTQ sul grande schermo e quello di quest'anno, che si riferisce al 2022, registra il numero più alto di film mai visto in 11 anni. Infatti, in 350 film usciti lo scorso anno ben 100 (il 28,5%) avevano al loro interno almeno un personaggio LGBTQ. Quest'anno il rapporto è stato ampliato includendo anche i film usciti solo nei servizi di streaming, ma comunque è un risultato più che positivo.

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Questo trend potrebbe non rimanere così per molto, però. Se "vedere una rappresentazione diversificata sullo schermo è necessario per offrire a tutti la possibilità di abbracciare il proprio io autentico", come dice Fran Drescher, è anche vero che "più a lungo le società AMPTP si rifiutano di tornare al tavolo delle trattative tenendo chiusa l'industria dell'intrattenimento e più c'è il rischio di vanificare i progressi compiuti in termini di rappresentazione inclusiva".

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Anche Sarah Kate Ellis, presidentessa di GLAAD, è d'accordo con Fran Drescher: "È più che mai fondamentale, oggi più che mai, che gli studi siano consapevoli di come va rappresentata la nostra comunità sullo schermo, soprattutto in un momento in cui subiamo attacchi culturali e politici senza precedenti". Le due concordano quindi anche su un altro punto, ovvero che anche la diffusione di odio e paura contribuiscano a mettere a repentaglio nel tempo un'equa rappresentazione LGBTQ nei film. "In questo momento, una piccolissima ma molto rumorosa parte della nostra popolazione sta tentando di soffocare tutte le storie che mostrano la bellezza della realtà umana" conclude Drescher.