Better Call Saul 6: la scena d'apertura è "un omaggio alla storia di Hollywood" secondo Peter Gould

I produttori di Better Call Saul parlano della scena d'apertura della sesta stagione, e delle sue ispirazioni hollywoodiane come Viale del tramonto e Quarto Potere.

Lunedì 18 aprile negli Stati Uniti è andato in onda il primo episodio di Better Call Saul 6, e le danze si sono aperte con una scena estremamente suggestiva, che sembra avere radici nella migliore tradizione Hollywoodiana.

La lunga sequenza d'apertura della sesta stagione ci mostra lo smantellamento della sfarzosa dimora Goodman sulle note di Wine and Roses di Frank Sinatra, una scena che sembra avere richiami al cinema di un tempo, e che come conferma anche uno dei creatori dello show Peter Gould, celava proprio un tale intento.

"È un po' Viale del tramonto, un po' Quarto potere" ha infatti dichiarato Gould all'Hollywood Reporter "Ci siamo sempre chiesti come fosse la vita di Saul al di fuori del suo ufficio. E a un certo punto abbiamo pensato che forse si toglieva semplicemente la maschera di Saul Goodman, tornato a casa. Magari arrivava, si metteva un maglioncino nero a collo alto e si cucinava del cibo biologico, da mangiare seduto a tavola con la propria famiglia... Chi poteva dirlo?".

"Ma penso che questo piccolo teaser vi dica come vivesse nei panni di Saul Goodman 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e che, invero, la maschera è diventata l'uomo" continua poi "C'è un vecchio detto che afferma 'Fa attenzione a chi fingi di essere, perché potresti diventarlo'. Ed è questo il destino di quest'uomo? Ha fatto finta di essere un tipo davvero pessimo, ma c'è una qualche speranza per lui?".

E per rendere al meglio l'idea, e questi rimandi al cinema classico della Hollywood di un tempo, la musica è stata fondamentale.
"Abbiamo la Jackie Gleason Orchestra che suona Days of Wine and Roses [titolo di un brano di Sinatra e di un film del 1962 intitolato in italiano I Giorni del Vino e delle Rose]. Avevo questo sentore che volessimo metterci proprio questo brano. [I Giorni del Vino e delle Rose] è un film di cui abbiamo parlato molto nella Writer's Room. È una storia d'amore tragica, e ci è sembrato così appropriato. E ci è sembrata proprio adatta quest'orchestra gigante. [...] Forse lo definirete kitsch, ma c'è della vera emozione nel kitsch".