Nomi da star: 'Piacere, mi chiamo Kal-El e sono del pianeta Terra!'

Così si presenterà da grande il figlio di Nicolas Cage e Alice Kim, che hanno pensato bene di battezzare il primogenito con il nome kryptoniano di Superman. Ma Kal-El non è l'unico a dover portare la croce di genitori con troppa fantasia...

Bei tempi quelli di John, Michelle, Sarah, Brooke, Anna, Matthew e via su questa strada: certo non spiccavano per originalità ma almeno non dovevano affrontare giornalmente l'umiliazione di sentirsi chiedere "Kal-El, ti va un gelato alla kryptonite?" come probabilmente dovrà subire il figlio di Nicolas Cage durante gli anni scolastici. Bando alle false modestie, ai presunti slanci di genio o alle penose giustificazioni sull'unicità della propria creatura: le star rasentano il sadismo quando si tratta di battezzare la loro prole. Non ci credete? Chiedete un po' al figlio di Beth Riesgraf e Jason Lee, registrato all'anagrafe come Pilot Inspektor e vediamo cosa risponde; probabilmente dopo anni di terapia giungerà alla conclusione che mamma e papà erano in preda ai fumi dell'alcol quando hanno scelto il suo nome, unica spiegazione razionale che non implica un'inquietante vena di cattiveria nei confronti di un neonato. Ma Pilot Inspektor (per gli amici P.I.) non è solo in questo triste destino e vediamo fino a che punto le celebrità riescono a rasentare il ridicolo sconfinando nel vero e proprio cattivo gusto.

Partiamo da quelli che si ispirano ai nomi di luoghi, come Kim Basinger con sua figlia Ireland e fin qua ci può anche stare: bizzarro, ma non troppo, mentre Casey Affleck già sconfina un tantino con il figlio Indiana August (chissà perchè non lo ha chiamato Indiana Jones a questo punto). Abbiamo poi Gwyneth Paltrow con sua figlia Apple, che potrebbe essere un riferimento all'adorata New York, ma considerato che suo figlio si chiama Moses potrebbe anche trattarsi di un riferimento alla Genesi. Un sicuro omaggio alla Grande Mela è invece Brooklyn, figlio di David Beckham e Victoria Beckham, mentre Simon Le Bon e signora hanno omaggiato il più grande deserto del mondo battezzando la figlia Saffron Sahara. Altre coppie si affidano alla sorte e magari scelgono la prima cosa che gli viene in mente, o forse a corto di idee si ispirano a oggetti quotidiani, personaggi fiabeschi e quant'altro e così vengono al mondo Caspar (Claudia Schiffer), Fuchsia (Sting), Kyd (David Duchovny), Gulliver (Gary Oldman) e Rocket di Robert Rodriguez, che almeno ha scelto un metodo: tutti con la R, così come gli altri figli Racer, Rebel e Rogue.
C'è chi invece si mette di buona lena per inventarsi delle vere e proprie chicche che possono competere con i nomi dei più famosi villain dei fumetti: Ickhyd, povero bambino, figlio di M.I.A. e Ben Brewer, condannato a fare lo spelling del suo nome per tutta la vita, Sage Moonblood, coniato da Sylvester Stallone e sua moglie Sasha, (che comunque è sempre meglio di Seargeoh per il quale davvero non ci sono parole), Audio Science (Shannyn Sossamon e Dallas Clayton) e Diezel Ky (Tony Braxton e Keri Lewis). Tentiamo di immaginare il primo incontro tra questi quattro derelitti e il risultato delle presentazioni sarà una visione da brivido. E c'è ancora chi ha dubbi sulla veridicità dei traumi infantili. Forse non sono traumatizzati i figli di Bob Geldof e Paula Yates, ma probabilmente sono convinte di vivere sull'Isolachenoncè, considerato che si chiamano Fifi-Trixibelle, Peaches, Little Trixie e Honeyblossom, magari in compagnia di Daisy Boo e Poppy Honey (Jools Norton e Jamie Oliver), Rufus Tiger, Tigerlily, Felix Luther, Rory Eleanor (Roger Taylor) e la celestiale Heavenly Hiraani Tiger Lily, figlia di Paula Yates. A questo punto Coco di Courteney Cox ci sembra quasi normale, così come Blue Angel di papà The Edge. Non tanto invece la figlia di Spike Lee, che si chiama come un accessorio, Satchel, nè Jermajesty che è il risultato delle menti di Jermaine Jackson e Alejandra Genevieve Oaziaza, ma in questo caso è palese che è una questione di famiglia avere nomi bizzarri. Potremmo continuare, la lista è penosamente lunga, ma gli esempi elencati sono sufficienti a garantire il verdetto di temporanea insanità mentale per questi genitori, che invece di soffermarsi a considerare il fatto che ogni figlio è unico e inimitabile, si fanno coinvolgere dalle frenetiche mode del momento, dimenticando che un nome è per la vita mentre quello che oggi è una moda 'cool' domani è invariabilmente 'trash'.

Chiudiamo con una citazione da Ricomincio da Tre, che si chiude con un ragionamento di Massimo Troisi, che alla sua fidanzata in dolce attesa propone di mettere da parte un nome come Massimiliano, per il nascituro (chissà cosa avrebbe detto di Pilot Inspektor!) e per ragioni educative, propone Ugo o al massimo Ciro...