La crisi finanziaria secondo Michael Moore

Il regista avrebbe cambiato direzione al suo nuovo progetto cinematografico, che molto probabilmente sarà incentrato sulla recente sulla crisi finanziaria e l'economia americana.

Alcuni mesi fa, la Paramount Vantage e la Overture avevano annunciato l'imminente lavorazione di un nuovo documentario di Michael Moore che era stato presentato come un seguito ideale di Fahrenheit 9/11, incentrato però sulla politica estera.
Adesso però, in seguito ai grandi eventi sociali e politici accaduti nell'ultimo mese - tra cui l'elezione di Barack Obama e la preoccupante crisi economica - sembra che Moore abbia deciso di cambiare direzione al suo film incentrandolo sull'economia americana e sulla crisi finanziaria.

Stando a quanto anticipato da alcune fonti informate sul progetto del regista americano, sembra che il film abbia toni fortemente drammatici "da fine dell'impero americano", e secondo alcuni esperti in politica e intrattenimento, stavolta per lui non sarà facile coinvolgere il pubblico come ha fatto con i suoi precedenti lavori, considerato il clima di ottimismo e speranza immediatamente successivo all'elezione del presidente Obama.
Per questo motivo, probabilmente, la Weinstein Co. ha rinunciato a produrre il film, ritenendo che l'elezione di un presidente democratico avrebbe tolto a Moore le argomentazioni per le quali si è imposto all'attenzione internazionale durante gli anni della presidenza di George W. Bush.

La Paramount e la Overture per il momento non hanno voluto rilasciare alcun commento sulla questione, e Moore continua a lavorare senza sosta al suo film, che per il momento non ha ancora un titolo, ed è atteso nelle sale per la prossima primavera. Il regista ha affermato inoltre che non vede il suo nuovo lavoro come un sequel di Fahrenheit 9/11, ma piuttosto come una conclusione di Roger & Me, il film da lui realizzato quasi vent'anni fa e incentrato sull'economia americana e l'industria automobilistica.