Tutta colpa della musica, l'amore secondo Ricky Tognazzi

Presentata nella sezione Controcampo italiano la commedia generazionale che parla di amore e passione in età matura; 'Dobbiamo raccontare quello che conosciamo meglio, i nostri sogni, i desideri e le nevrosi'

Può l'amore in non più giovanissima età risvegliare la vita di un cinquantenne senza più desideri? La risposta, affermativa, ma con qualche piccola sfumatura, la fornisce Ricky Tognazzi nella sua ultima commedia, Tutta colpa della musica, presentata oggi al Festival di Venezia nella sezione Controcampo Italiano e in arrivo domani nelle sale cinematografiche. Un presupposto semplice il suo, che nell'Italia dei falsi giovani e degli eterni Peter Pan acquista anche il valore di blanda critica sociale. Protagonista assoluto il bravo Marco Messeri che, dopo le proficue collaborazioni in La Passione e La prima cosa bella, torna a lavorare con Stefania Sandrelli, qui nelle vesti di Elisa, una bellissima donna di mezza età che fa innamorare di sé l'apatico Giuseppe, infondendogli coraggio e nuova voglia di vivere. Il film di Tognazzi, scritto assieme alla moglie Simona Izzo e Leonardo Marini, segna il debutto cinematografico della cantante Arisa (presente nella colonna sonora con il brano Il tempo che verrà), chiamata ad interpretare Chiara, la religiosissima e repressa figlia di Giuseppe, che risvegliatasi dal torpore dei sensi troverà l'amore tra le braccia di un farmacista fumatore incallito. Nel cast troviamo anche Monica Scattini (la consorte di Giuseppe) ed Elena Sofia Ricci, ex moglie del miglior amico di Giuseppe, Nappo, interpretato dallo stesso Tognazzi.

Presenti quasi al gran completo a Venezia (mancava solo Stefania Sandrelli), gli attori si sono divertiti a tessere le lodi di questa commedia generazionale. "Ho debuttato qualche anno fa con una commedia che si chiamava Piccoli equivoci - ha raccontato Ricky Tognazzi - che a Cannes ebbe un grande successo e un po' somigliava a Tutta colpa della musica. In fondo penso che si debba raccontare quello che conosciamo meglio, i nostri sogni, i desideri e le nevrosi. Abbiamo sposato l'idea di Leonardo Marini, che ci è stato presentato da Ficarra e Picone, facendo nascere il film, un'opera corale e come tutte le opere morali difficile da gestire". Proprio Leonardo Marini ha sottolineato uno dei temi principali della pellicola. "Oggi c'è un grande differenza tra età mentale ed età anagrafica - ha spiegato - uno sfasamento che genera confusione disordine, ma che può anche riservare delle sorprese come succede al protagonista". "E' quello con cui noi tutti ci confrontiamo quotidianamente", ha aggiunto l'altra sceneggiatrice, Simona Izzo. "Quando hai quindici anni ne vorresti venti, quando invece ne hai cinquanta, vorresti averne trenta - ha continuato - L'unico modo per essere contemporanei all'età è quando riesci a dedicarti a te stesso e a una passione. In questo caso, la musica".
Tra gli attori, tutti entusiasti dei loro ruoli, la più felice è sembrata Arisa, al suo esordio su un set. "Ringrazio Ricky e Simona perché hanno visto in me qualcosa che io stessa non riesco a vedere - ha raccontato con il suo inconfondibile tono di voce - Interpreto una ragazza oppressa la cui unica trasgressione è fumare. In lei rivedo me stessa. Anche io da ragazza lasciavo casa per due ore ogni tanto e fumavo venti sigarette tutte assieme, perché naturalmente non potevo portarle a casa. Ho accettato questa parte perché credo in quello che abbiamo fatto, nei sorrisi amari e nelle risate fragorose che il film scatena". Dal canto suo, Marco Messeri, ha citato Oscar Wilde per spiegare quanto si sia divertito ad interpretare il tenero e innamorato Giuseppe. "L'anima nasce vecchia, ma ha la capacità di ringiovanirsi. E' quI che la vita diventa amore - ha declamato - Per quanto riguarda il film di Ricky, posso solo dire che l'ho visto stamattina e mi sono commosso a rivedere queste vicende, queste turbolenze dell'anima che vengono scintillate dalla musica. La musica è una miscela esplosiva che fa sentire diciottenni chi non lo è più". Anche la 'cattiva' del film, Ronni Morena Pellerani, l'attrice che veste i panni di Flora, l'amante di Nappo, non si è discostata dal coro, svelando un piccolo retroscena. "Il mio personaggio è stato modificato in corso d'opera - ha detto - e rispecchia in pieno tante mie coetanee che scelgono l'uomo ricco per farsi mantenere. Il ritratto di Flora è molto divertente, ma ahimè, molto realistico". Contraltare di Flora, il personaggio di Elena Sofia Ricci, l'ex moglie di Nappo, ancora innamorata di lui è invece l'emblema del romanticismo. "E' una donna controcorrente, che sta sempre tre passi indietro e che non può fare a meno di amare di una persona. Apprezzo la sua onestà emotiva profonda".