Recensione LOL - Pazza del mio migliore amico (2012)

Senza dubbio il merito principale della commedia interpretata dalla teen idol Miley Cyrus è quello di fornire un'immagine veritiera dei giovani che affollano scuole, piazze e locali in divisa d'ordinanza (jeans e minigonne) e smartphone stretto in mano.

Tale madre tale figlia

L'adolescenza è la stagione della vita più problematica, ma è anche una miniera d'oro per il cinema, la letteratura e i fumetti. Specialmente negli Stati Uniti dove, in tempi di crisi, il pubblico che invade le sale sancendo il successo di blockbuster come Thor, The Avengers o The Amazing Spider-man è composto principalmente da giovanissimi. Per non parlare di saghe letterarie come Twilight o Hunger Games, costruite a tavolino per compiacere il mare magnum dei lettori young adult.Questo è anche il target a cui si rivolge Lol - Pazza del mio migliore amico, commedia adolescenziale 2.0 costruita intorno alla diva teen Miley Cyrus. Il film, diretto da Lisa Azuelos, trae spunto da una garbata commedia francese della stessa autrice del 2008 intitolata LOL (Laughing Out Loud) ®, che vedeva protagonista Sophie Marceau. In questo caso "garbato" non è il termine esatto per descrivere un'opera che sceglie di attualizzare il proprio stile e involgarire il linguaggio per adeguarsi alla gioventù contemporanea, o meglio, all'immagine di essa fornitaci dai media e dallo sguardo distratto degli adulti.


Senza dubbio il merito principale di Lol - Pazza del mio migliore amico è quello di fornire un'immagine veritiera dei giovani che affollano scuole, piazze e locali in divisa d'ordinanza (minigonne, stivaletti, giacche di pelle e di jeans, abiti essenziali per unirsi al branco e, allo stesso tempo, distinguersi nel mucchio esprimendo una personalità ancora in fase di rodaggio) e smartphone stretto in mano. Immagine veritiera sì, ma purtroppo superficiale. Man mano che passano i minuti un coacervo di cliché giovanili si riversa sullo spettatore. Nell'ordine abbiamo il primo amore, il primo tradimento, la cotta per il migliore amico, la droga (leggera), la scoperta del sesso, gli scontri generazionali coi genitori, la rock band composta dai bellocci della scuola, le pagelle, il diario segreto e la gita scolastica a Parigi. In una commedia lieve e spensierata che scorre liscia come l'olio non vi sono drammi reali, ma solo piccole tragedie del quotidiano, sperimentate più o meno da tutti durante l'adolescenza. La scelta della regista di fare una panoramica su un gruppo di adolescenti come tanti, senza entrare troppo nel merito della loro interiorità, la costringe, però, a rifugiarsi nella tipizzazione. A circondare la protagonista troviamo l'ex fidanzato ribelle e traditore, la bella corteggiata dal nerd, la ragazza facile che ha la fama di andare con tutti e così via. Tutte presenze funzionali a far risaltare l'unico personaggio a cui viene concesso il beneficio del monologo interiore, quello interpretato da Miley Cyrus.

Non che vada meglio agli adulti, ridotti a vere e proprie macchiette. Demi Moore e Thomas Jane interpretano due genitori divorziati piuttosto incasinati che dovrebbero fungere da esempio per la prole, ma si comportano a loro volta da adolescenti troppo cresciuti. Sfruttando i trucchi del mestiere, la Moore riesce a cavarsela senza perdere neppure una briciola del proprio fascino in un contesto che non valorizza le capacità attoriali degli over diciassette. La sceneggiatura non teme l'incoerenza e affastella brusche (e prevedibili) svolte narrative, evitando di approfondire le motivazioni dei personaggi. Per fortuna c'è spazio per l'ironia affidata a poche, ma sagaci battute, seminate qua e là tra un pianto soffocato nel cuscino e un concerto passato a saltare abbarbicate alla migliore amica. Nell'era di internet la Azuelos usa a più riprese la chat come strumento di comunicazione, ma anche come inserto visivo, affiancandola a sms, webcam e chi più ne ha più metta. Lol - Pazza del mio migliore amico, figlio dell'iconografia pop contemporanea, è un prodotto d'intrattenimento che si regge essenzialmente sulla presenza di Miley Cyrus e degli altri giovani teen idol (nel ruolo della mangiauomini compare la Ashley Greene di Twilight, ma a farsi notare è soprattutto l'inglese Douglas Booth che presto rivedremo in Romeo and Juliet di Carlei). La Cyrus, un mistero mediatico per il mondo adulto, non ha uno spiccato talento attoriale né musicale, non è particolarmente bella né fotogenica eppure molti adolescenti l'hanno eletta a proprio modello costituendo uno zoccolo duro di fan che la sostiene fin dai tempi di Hannah Montana. Solo il tempo potrà dirci se, con l'arrivo della maturità e l'abbandono dei ruoli teen, continuerà a riscuotere lo stesso successo.

Movieplayer.it

2.0/5