Jon Favreau: da Elf a Iron Man

Più noto come caratterista che come regista, Favreau fa un passo importante con il kolossal Iron Man, nel quale ha dovuto gestire un talento enorme e difficile com Robert Downey Jr.

Sicuramente più conosciuto come attore caratterista che come regista e sceneggiatore, Jon Favreau si è ritagliato un'importante spazio in ogni film in cui ha lavorato, da commedie di grande successo come Tutto Può Succedere a Ti odio, ti lascio, ti..., passando per il suo ruolo di Franklin 'Foggy' Nelson in Daredevil e per il doppiaggio di personaggi di animazione importanti come Boog & Elliot, Hercules o I Griffin. Dopo aver esordito dietro la macchina da presa nel 2001 con la stravagante commedia Made - Due imbroglioni a New York, di cui era protagonista insieme al suo amico Vince Vaughn, Favreau ha diretto con successo (almeno negli Usa) Elf e Zathura - Un'avventura spaziale, due film che l'hanno aiutato a farsi le ossa e che l'hanno condotto dritto dritto verso la regia di questo straordinario primo film sul 'grande' Iron Man.

Qual è stato il compito più difficile che ha dovuto affrontare durante la lavorazione di Iron Man?

Jon Favreau: Voglio svelare un segreto: il regista di un film importante e atteso come questo sul set non è che abbia molte cose da fare materialmente. C'è sempre qualcuno che fa le cose per te, in ogni frangente. Il trucco è osservare, controllare tutto ni minimi particolari, e fare in modo che il film abbia un tono leggero e divertente, un ritmo concitato e la fluidità giusta nella narrazione. Il compito più difficile è stato tenere alta l'attenzione di tutti, dai macchinisti agli attori. Un po' come il metre di in un ristorante che deve sempre controllare che tutti siano soddisfatti e contenti.

Le è mai venuta la tentazione di ritagliarsi un personaggio più ampio nel film?

Jon Favreau: Si, certo. Avevo girato diverse scene e qualcuna era anche lunga, ma in fase di montaggio ho tagliato quasi tutto. Nessuna mi soddisfaceva appieno, ho lasciato solo un piccolo cammeo.

Quanto le piace il suo lavoro?

Jon Favreau: Tanto, e spero si riesca a vedere soprattutto da questo film. Negli anni ho scoperto che più ti impegni e lavori per fare quello che ti piace e più il tuo lavoro piacerà agli altri. Io sotto questo punto di vista ho avuto una gran fortuna.

Iron Man è un supereroe divertente, affascinante e i toni del film sono da commedia. Non ha pensato però alle reazioni dei bambini nel vedere che il loro eroe uccide così tanta gente?

Jon Favreau: Iron Man non è visto come un eroe negativo che uccide per vendetta o per desiderio di farlo ma solo come uno che costruisce qualcosa per difendersi e per riparare agli errori commessi in passato. Ho un bambino piccolo e ho pensato a lui durante la lavorazione, ho voluto fare un film che anche lui potesse guardare. Abbiamo in questo senso usato un linguaggio senza eccessi, anche perché i più piccoli ripetono tutto quel che sentono nei film. Le uccisioni nel film sono piuttosto mascherate, non si vede alcuno spargimento di sangue. Volevo che il film non fosse violento e tanto meno pornografico nel mostrare le sparatorie.

Sappiamo che in sede di sceneggiatura Robert Downey Jr. ha influito molto nelle scelte, vi siete mai trovati in disaccordo su qualcosa?

Jon Favreau: Iron Man è stato girato giorno per giorno, apportando cambiamenti quasi quotidiani rispetto alla sceneggiatura iniziale, spesso le variazioni dipendevano dalle riprese del giorno prima, è stato tutto molto imprevedibile. Volevamo che fosse una storia imprevedibile, non sulla falsa riga degli altri film sui supereroi, volevamo conferire al film avesse una grande personalità. A volte mi sono scontrato con Robert, ma era soprattutto quando si intestardiva rifiutando decine e decine di idee e di immagini che gli venivano sottoposte. Io dal canto mio dovevo fare delle scelte oculate, che non mi avrebbero distratto dal finale cui volevo arrivare.