Il violinista del diavolo: David Garrett è il nuovo Paganini

Prestato per la prima volta al cinema, il musicista racconta l'emozione d'interpretare Paganini nel film di Bernard Rose e di curare una colonna sonora immortale.

"Paganini fu la prima rock star, un genio eccentrico come Jimi Hendrix. Lui ha cambiato profondamente la concezione stessa di partitura ed esecuzione. Vi posso garantire che tra il prima Paganini e il dopo c'è una grande differenza." In questo modo David Garrett, moderno virtuoso del violino e superstar internazionale della musica classica sdoganata grazie al crossover con ritmi pop, parla dello storico musicista genovese salito alle cronache del tempo e passato alla storia per essere riuscito a estrarre da un solo strumento tutta l'estensione di una intera orchestra. L'occasione è il film Il violinista del Diavolo, distribuito dal 27 febbraio da Academy 2 e diretto da Bernard Rose.

Chiamato a vestire i panni del maestro Paganini, Garrett affronta la prima e, a sua detta, ultima esperienza cinematografica accettata solo per rendere omaggio alle capacità straordinarie dell'artista. E a chi si dimostra scettico di fronte all'opportunità di servizi di un vero musicista e non di un attore professionista per l'interpretazione, risponde con un appunto piuttosto chiaro: " Io non sarò Al Pacino ma l'utilizzo del violino richiede un movimento e un impatto fisico difficile da riprodurre se non è frutto di un allenamento costante." E di sicuro David Garrett sa impugnare lo strumento in questione nel migliore dei modi. A confermarlo è un curriculum d'eccezione che ,dall'età di 11 anni, lo vede in successione collaborare con la Filarmonica di Amburgo, firmare il suo primo contratto e diplomarsi alla Juillard di New York, fucina di geni musicali. E se questo non dovesse bastare, l'artista per metà tedesco e americano ha sviluppato uno stile personale con cui unisce autori come Vivaldi e Beethoven agli U2 e Nirvana. Doti necessarie queste, come la velocità dimostrata nelle sue esecuzioni, per realizzare un ritratto musicalmente realistico del grande compositore che, ad un certo punto della carriera, prese le redini del suo percorso artistico e costruì il mito legato al suo nome.

Tra mitologia e realtà

Nonostante il suo talento fu riconosciuto e apprezzato a livello internazionale, della vita privata di Niccolò Paganini si è sempre saputo molto poco, dando adito alla formazione di molti racconti e false leggende. Possiamo dire senza alcun dubbio che il violinista seppe essere il miglior promotore di se stesso, vivendo avvolto in una fitta nube di mistero. Ma come conciliare tutto questo con un film la cui ambizione è quella di raccontare l'uomo divorato dal suo talento? " Nel corso degli anni sono state raccontate molte storie riguardo alla sua personalità e gli eventi che lo hanno visto coinvolto - chiarisce il protagonista - Per quanto ci riguarda abbiamo lavorato con Bernard Rose su delle buone biografie cercando di avvicinarci il più possibile alla realtà. Ma quando ti accosti ad una personalità del genere devi sempre accettare di giocare con il mistero. Il nostro scopo è stato quello di essere realistici senza spezzare l'aurea del mito." In odore di zolfo
Agli inizi dell'800, però, il talento musicale di Paganini, moderno e audace, non è stato salutato da tutti come una benedizione, un dono dalle qualità benefiche. Secondo alcuni, infatti, la velocità dell'esecuzione come il movimento frenetico e preciso delle mani altri non erano che la prova evidente dell'adorazione del maligno. In breve, per un'opinione pubblica un po' gretta e popolare, l'artista aveva venduto l'anima al diavolo in cambio di successo e talento. " Queste credenze fanno sorridere - continua Garrett - il fatto è che come artista è stato un vero e proprio precursore - Per il film abbiamo scelto proprio dei pezzi che hanno il compito di mostrare le sue "invenzioni" tecniche come Il pizzicato con la mano sinistra, la scoperta dei toni alti e la velocità incredibile con cui suonava. Mi rendo conto che per chi non frequenta la musica classica è difficile comprendere l'impatto che ha avuto e che ancora ha ai giorni nostri. In definitiva è come se avesse costruito una Ferrari duecento anni fa".

Nel segno del Crossover

Alla luce di tanta ricerca del nuovo, per interpretare un musicista dalla personalità così definita non poteva essere scelto altri che un violinista capace di abbinare bellezza cinematografica ad un gusto per la contaminazione. Perché David Garrett, ex ragazzino prodigio del violino, ama sedurre il pubblico con una commistione di generi e rendere la sacralità della musica classica meno impenetrabile." Io mi considero un musicista classico perché quello è il genere che amo e con cui mi sento a mio agio. Però anche quando si apprezza il confort della propria abitazione, qualche volta si avverte il desiderio di prenderci una vacanza e di spassarcela un po'. Ecco, per me il crossover rappresenta uno svago importante quanto la mia quotidianità. Io credo che un musicista non debba mai perdere di vista la natura del suo pubblico e il modo con cui affascinarlo. Si pensa, sbagliando che solo la così detta musica alta debba mantenere un certo distacco nei confronti dei potenziali ascoltatori. Credo che sia un atteggiamento sbagliato, perché devi sempre provare ad attirare il pubblico, soprattutto quando l'oggetto dell'esibizione può essere di non facile composizione. Per questo motivo ho iniziato a fare i miei crossover, variando la classicità di un brano con delle melodie facilmente riconoscibili come quelle pop di Michael Jackson, ad esempio. E non credo assolutamente di essere stato originale, visto che Paganini faceva tutto questo ben duecento anni fa prendendo brani di musica popolare o melodie operistiche per poi produrre delle variazioni." _ Garrett vs Paganini
E per finire non poteva mancare un riferimento alla colonna sonora, visto che Garrett è stato coinvolto in questa avventura prima come musicista e poi come attore. Così, dopo essere stato scelto come nuovo violinista del diavolo, il violinista non ha perso l'occasione per confrontarsi con il maestro strumento alla mano incidendo il CD Garrett vs Paganini che comprende la colonna sonora e alcuni nuovi arrangiamenti. Ma chi uscirà vincitore da questo confronto all'ultimo archetto?
" Quando inizi a suonare il violino Niccolò Paganini rappresenta una vera e propria icona. Non c'è nessuno che abbia scritto partiture più complicate delle sue. Per questo non posso e non voglio confrontarmi in nessun modo con uno spirito cosi creativo, ma lavorare sulla colonna sonora è stato un sogno diventato realtà. " _