Her: Joaquin Phoenix, Rooney Mara e Spike Jonze a Roma

Un incontro movimentato e a tratti esilarante quello con con Joaquin Phoenix, star di Her, nuova fatica del regista Spike Jonze. A Roma con Jonze e Phoenix è presente anche la bella Rooney Mara.

L'amore secondo Spike Jonze. Il regista americano approda nel concorso romano con il sorprendente Her, pellicola delicata, divertente e intimamente malinconica che riflette sulla volubilità della natura umana, sulla crisi nei rapporti e sul legame ossessivo con la tecnologia. Il film è ambientato in una Los Angeles futuristica in cui i treni sono divenuti il mezzo di trasporto principale, le persone parlano con i loro sistemi operativi, fanno sesso virtuale e pagano perché qualcuno scriva le email private al loro posto, ma le pene d'amore e i dubbi sui rapporti di coppia restano sempre gli stessi. A parlarci della genesi di questo lavoro originale, che potrebbe ipotecare qualche riconoscimento, sono Spike Jonze, il protagonista Joaquin Phoenix e Rooney Mara. Dobbiamo ammettere che rispetto al precedente veneziano, Joaquin Phoenix affronta la conferenza stampa con maggior disinvoluta impegnandosi, nei limiti del possibile, a rispondere a qualche domanda e lanciandosi in divertenti siparietti con il pubblico e con Rooney Mara, ma quando la situazione volge al peggio è Spike Jonze a 'tamponare' la situazione con risposte diplomatiche.

Come è nato Her?
Spike Jonze: Volevo raccontare una storia che può capitare a ognuno di noi, ma soprattutto volevo riflettere sulla natura dell'amore e degli altri sentimenti.

Joaquin, cosa ti ha convinto ad accettare questo progetto?
Joaquin Phoenix: Mia sorella, che da poco è la mia agente, mi ha detto che Spike aveva una sceneggiatura pronta per me.
Spike Jonze: Gli ho passato il copione e ci siamo innamorati.

E tu Rooney, come sei approdata nel film?
Rooney Mara: Anche a me è stato inviato il copione. Spike pensava che io fossi troppo giovane per la parte, ma quando abbiamo iniziato la lettura del copione l'ho convinto che non ero poi così giovane.

Guardando il film si nota una cura estrema nella scenografia.
Spike Jonze: A livello visivo volevo creare un mondo comodo e confortevole perciò abbiamo scelto di puntare su colori gradevoli, cibo buono, atmosfera rilassata. E' tutto molto funzionale, ma le persone sono ugualmente sole, anche se calate in questo contesto così accogliente.

Hai diretto Joaquin e Scarlett Johansson insieme sul set o lei ha registrato le sue parti separatamente?
Spike Jonze: In realtà Joaquin sul set ha lavorato con Samantha Morton. Scarlett è arrivata in postproduzione e quindi io e Joaquin ci siamo trovati con lei per ricreare un rapporto di intimità.

Joaquin, come mai il tuo personaggio è vestito sempre nello stesso modo per tutto il film?
Joaquin Phoenix: Non mi piace cambiarmi. Mi hanno dato un paio di pantaloni e me li sono tenuti sempre. Voi li cambiate spesso? Se dite di sì siete bugiardi.

Nel nostro mondo, il corpo di Scarlett Johansson è uno dei più celebri. Come è stato lavorare solo con la sua voce?
Joaquin Phoenix: Scarlett era in una cabina di regia, dietro un vetro, ma potevo vederla. Ovviamente ci sono stati dei contatti mentre lavoravamo insieme.

In passato hai interpretato personaggi estremi, mentre stavolta ti sei calato nei panni di uomo comune. Come ti sei preparato stavolta?
Joaquin Phoenix: In realtà non mi sono preparato. Credo che il mio lavoro sia un'evoluzione costante, ma sul set sono confuso. Soffro e cerco sempre di trovare la direzione giusta per il personaggio. Mi piacerebbe avere una ricetta fissa, ma non è così. Dipende dal regista, dal ruolo; il lavoro cambia sempre.

Samantha è un personaggio che si definisce per l'assenza. Il suo corpo è assente, ma anche la sua storia. E' solo voce ed emozione. Questa è la condizione dell'amore per il futuro?
Spike Jonze: E' una domanda intelligente, ma io non mi sento così intelligente e non ho una risposta da dare. Noi creiamo un rapporto d'amore nelle nostre teste ed è lì che albergano dubbi e pensieri. Chi può dare una risposta sull'amore e sul futuro?

Il film non fornisce un giudizio sulla realtà virtuale, ma ne esplora le possibilità positive e negative. Quale è il vostro punto di vista sul tema?
Spike Jonze: Io cerco di non giudicare, ma di esplorare tutti i punti di vista possibili. Se fornissi un mio giudizio personale, perderei tutte le sfumature. Anche nella vita, quando possibile, cerco di non giudicare.

Che tipo di personaggio è Theodore?
Joaquin Phoenix: Theodore è qualcuno che prima aveva una vita molto piena, comunicava, interagiva con gli altri. Dopo il divorzio la situazione è cambiata. Però ora sto sudando, come faccio a dirvi di più? Guardate il film e lo vedrete!