Dolcetto o scherzetto? I primi venti minuti di Dylan Dog

Allo scoccare della mezzanotte il Festival di Roma ha offerto un regalo ai 'Dylandogofili' più incalliti, presentando i primi venti minuti dell'attesa (e già controversa) trasposizione cinematografica della celebre creatura a fumetti di Tiziano Sclavi. Le immagini mostrate al pubblico confermano che si è deciso di propendere per un adattamento molto libero e svincolato dall'iconografia del personaggio originale.

È la notte di Halloween e, si sa, le strade si popolano di pattuglie di spettri, mostri e morti viventi. Ma, se passate dalle parti dell'Auditorium di Roma, non avrete di che temere, perché a vegliare su di voi vigila la truppa dei Dylandogofili che, in perfetta divisa composta da camicia rossa e giacca nera, hanno calcato un red carpet più sanguigno che mai per assistere ai tanto agognati primi venti minuti del film hollywoodiano ispirato all'Indagatore dell'incubo. L'evento di mezzanotte, organizzato da Moviemax, è stato introdotto dall'amministratore delegato Guglielmo Marchetti, il quale ha comunicato ufficialmente che il film uscirà in Italia in anteprima mondiale il prossimo diciotto marzo.

Intere generazioni d'appassionati d'horror sono cresciute in compagnia del personaggio ideato da Tiziano Sclavi. Quella dell'investigatore del soprannaturale è stata sempre una figura intrinsecamente cinematografica e sono numerosi i riferimenti alla Settima arte nelle storie a fumetti targate Bonelli. Stupisce dunque che fino a ora l'unico tentativo di portare sul grande schermo Dylan Dog sia stato quello dell'apocrifo Dellamorte Dellamore che, pur non ricalcando fedelmente il personaggio originario, era riuscito comunque a riproporre le atmosfere oscure delle tavole disegnate. Così, quando qualche tempo fa è cominciata a diffondersi la notizia di un adattamento ufficiale della creatura di Sclavi, l'attesa per i fan è divenuta da subito insostenibile.

Tuttavia già le prima anticipazioni trapelate lasciavano intendere come il film messo in cantiere da Kevin Munroe (che esordisce al cinema live action dopo il lungometraggio animato TMNT) si stesse prendendo sin troppe libertà, finendo per rivisitare in una chiave del tutto inedita il personaggio. Tolta la possibilità (per motivi di diritti d'autore) di riproporre sullo schermo la spalla Groucho e l'originale maggiolone del protagonista, trasposta l'ambientazione da Londra a New Orleans, e soprattutto abbassata notevolmente l'età del personaggio, fino a renderlo un adolescente e a farlo impersonare da Brandon Routh; sembrava dunque che questo nuovo Dylan Dog cinematografico fosse destinato già in partenza a tradire le aspettative del pubblico. Dopo alcuni minuti di filmato presentati allo scorso al Noir Film Festival di Courmayeur (rimossi subito da Internet perché non considerati rappresentativi dell'opera) finalmente il pubblico ha la possibilità di "addentare" i primi venti minuti del film per poter farsi un'idea più chiara del progetto.

Dolcetto o scherzetto, dunque? Anche se giudicare un intero lungometraggio avendo a disposizione praticamente solo il primo rullo è un'operazione assai azzardata, si può sostenere con tranquillità che le voci circolanti sul film erano fondate. Nonostante la sequenza introduttiva con cui viene presentato al pubblico il protagonista faccia ben sperare, poiché sullo schermo scorrono, accompagnati dalla voce fuori campo del personaggio, tutti gli oggetti feticcio di Dylan Dog che gli appassionati hanno imparato ad amare (il clarinetto, il veliero perennemente incompleto, l'immancabile revolver, la foto di una donna amata nel passato, persino una foto che omaggia Groucho), ben presto il film inizia a prendere le distante dall'iconografia originaria.

Il nostro Dylan è un giovanotto, dall'aspetto un po' trasandato, che ha deciso di abbandonare la vita londinese di investigatore dell'occulto per trasferirsi a New Orleans e dedicarsi a indagini più tradizionali. Ad assisterlo è l'amico Marcus (interpretato da Sam Huntington); anch'egli un normale adolescente, simpatico e un po' goffo. A sconvolgere la nuova vita placida del detective (ormai alle prese solo con piccoli casi di infedeltà) giunge però la visita di una ragazza che chiede l'aiuto di Dylan per indagare sulla morte del padre, il quale pare essere stato attaccato da un gigantesco mostro peloso. Il nostro indagatore, stanco di avere a che fare con creature ultraterrene, dapprima rifiuta categoricamente il caso. A fargli cambiare idea sarà però la morte di Marcus, aggredito dal medesimo essere mostruoso, che viene ben presto identificato come un licantropo femmina. È solo a questo punto che il nostro eroe abbandonerà gli abiti trasandati e tornerà a indossare di nuovo la camicia rossa e la giacca scura in tutto il loro splendore. Qui si interrompe l'anteprima proiettata al Festival di Roma ma, dalle informazioni circolate, è facile intuire che Marcus ritornerà a offrire i suoi servigi a Dylan Dog sottoforma di morto vivente. Nella preview fa anche una fugace apparizione il personaggio del succhiasangue Vargas (impersonato da Taye Diggs), durante una scena ambientata in un locale notturno in cui viene spacciato tra i giovani del sangue di vampiro come se fosse uno stupefacente.

Insomma, tra lupi mannari e parenti di Dracula, pare che il film piuttosto che a Dylan Dog si ispiri ai personaggi ideati da Joss Whedon Buffy - l'Ammazzavampiri ed Angel. Inoltre viene confermato come il tono di questo adattamento cinematografico, che pare rivolto in particolare a un target adolescenziale, sembri decisamente virare verso i toni da commedia, abbandonando le atmosfere lugubri e inquietanti delle tavole disegnate. Ma si è visto ancora troppo poco per poter giudicare l'opera nel suo complesso; del resto alcuni dialoghi presenti nel film sembrano voler trasmettere l'atteggiamento cinico e disincantato dell'Indagatore dell'incubo per eccellenza. Chissà che lo sviluppo dell'intreccio non riservi qualche sorpresa, al punto da fare esclamare ai fan: "Giuda ballerino!"