Danny DeVito e Zac Efron a Roma per Lorax - Il guardiano della foresta

Abbiamo incontrato i due doppiatori del nuovo successo animato della Illumination Entertainment, giunti a Roma per raccontarci l'avventura ecologica vissuta al fianco di un guardiano baffuto molto speciale. A loro si è aggiunto anche il cantante Marco Mengoni, alla sua prima esperienza nel doppiaggio di un cartone.

Lorax - Il guardiano della foresta è uscito negli Usa nel weekend scorso e con un incasso di 71 milioni totalizzato in soli tre giorni di programmazione il film ha completamente fatto rientrare nelle casse della produzione l'intera somma investita nel progetto. Il nuovo lungometraggio animato nato dagli stessi talentuosi creatori del geniale e divertente capolavoro dark Cattivissimo me tratta stavolta un argomento di grande attualità come l'ecologia e il rispetto dell'ambiente raccontando la storia, liberamente tratta dal libro per bambini pubblicato nel 1971 da Theodor Geisel alias Dr. Seuss (icona della letteratura americana per ragazzi), di un ragazzino di nome Ted che deve fare i conti con la triste realtà di vivere in una città in cui non esistono più i veri alberi di Truffula, scomparsi per colpa di un inventore che tanti anni prima aveva scoperto di poter guadagnare montagne di soldi lavorando la materia prima offerta dalle loro chiome, coloratissime, morbide e setose. Il piccolo Ted deve assolutamente scoprire come fare a procurarsi un albero vero per conquistare l'amore di Audrey, la ragazza che abita nella casa di fianco e che gli fa battere il cuore, e per questo il giovane segue il consiglio della nonna che lo spinge a recarsi fuori città, là dove tutto è ormai secco e arido, e a cercare di parlare con il vecchio Onceler, il colpevole del disastro ambientale in cui è piombata la città, l'unico che può aiutare Ted a trovare un nuovo germoglio di vita per la città. Sarà dai ricordi di Onceler che emergerà la figura predominante della storia, quella del Lorax, una creatura pelosa e baffuta dai grandi occhioni azzurri che a suo tempo fece veramente di tutto per impedire all'inventore di abbattere la Valle dei Truffula e di rompere il delicato equilibrio tra natura e progresso.

Abbiamo incontrato stamane a Roma la giovane star di High School Musical e idolo delle ragazzine Zac Efron, che presta la voce a Ted nella versione originale, il cantante vincitore della terza edizione di X-Factor Marco Mengoni che nella versione italiana è il debuttante doppiatore del giovane Onceler e il grandissimo Danny DeVito che ha dato vita al Lorax con la sua impareggiabile verve e la sua voce inimitabile. L'irrefrenabile attore americano per l'occasione si è davvero dato da fare perchè non solo ha dato vita al doppiaggio inglese, spagnolo, tedesco e russo ma ha voluto omaggiare anche il pubblico italiano doppiando anche nella nostra lingua il personaggio del guardiano della foresta, un simpatico brontolone che parla a nome di tutti gli alberi ribellandosi ad un progressivo impoverimento delle foreste. Lorax - Il guardiano della foresta sarà proiettato in anteprima al Future Film Festival di Bologna (27 marzo - 1 aprile 2012) e arriverà nelle sale il 1° giugno distribuito da Universal Pictures.

Signor DeVito, che differenze ha riscontrato durante il doppiaggio di Lorax - Il guardiano della foresta rispetto alle sue esperienze con il doppiaggio di altri film d'animazione della Disney come ad esempio Hercules, da lei doppiato nel lontano 1997?
Danny DeVito: Io per questo lavoro sono molto italiano (ride) amo gesticolare, muovere sempre le mani e l'unico modo in cui da attore puoi riuscire a restituire qualcosa di reale al tuo personaggio animato è entrarci dentro anche nei movimenti. Non ho riscontrato particolari differenze a livello pratico se non quella di essere costantemente ripresi da una telecamera durante il lavoro in sala doppiaggio e questo per via dello studio della fisicità da donare al personaggio. Il linguaggio del corpo è molto importante in questi casi, ma una delle cose che ho apprezzato di più è stato l'elemento romantico che in questa storia fa da pretesto e da molla al meccanismo che porterà tutti verso una comprensione maggiore dell'importanza del futuro e delle singole azioni che si compiono tutti i giorni.

Com'è stato per Zac Efron entrare per la prima volta in una sala doppiaggio e affrontare questa nuova sfida attoriale?
Zac Efron: Avevo una videocamera su di me fissa tutto il giorno in una sala in cui ero solo con la mia voce e con le immagini, tutto questo mi faceva sentire molto osservato ma poi mi ci sono abituato. E' stato molto bello interpretare il ragazzino giovane e innamorato in cerca di risposte e di una prova d'amore da regalare alla ragazza dei suoi sogni. Ho fatto del mio meglio per far uscire il mio lato italiano su suggerimento di Danny (ride). Ho lasciato anche molto spazio all'improvvisazione ma la cosa più complicata è stato far quadrare perfettamente i tempi della voce con i movimenti di Ted, è stata un'esperienza molto interessante che rifarei senz'altro.

Il suo Ted cerca disperatamente un albero vero e lo fa per amore. Lei ha mai fatto follie per amore?
Zac Efron: Direi di sì, ne ho fatte di cose folli per amore, mi piace la sensazione che si ha quando si capisce di essere innamorati. Penso di essere una persona molto romantica ed è forse per questo che mi sono trovato così bene ad interpretare Ted pur essendoci una notevole differenza d'età tra me e il personaggio. Sarà che l'amore a volte fa tornare tutti un po' bambini...

Come ha affrontato Marco Mengoni questa nuova avventura nel mondo del cinema d'animazione?
Marco Mengoni: Di certo non ho avuto problemi con la mimica facciale e con il linguaggio del corpo, quando canto non sto fermo un minuto e tutti mi rimproverano di usare troppo le mani. Non vedevo l'ora di potermi sentire libero (ride) di smanacciare qui e là. Mi ha subito intrigato l'idea di doppiare un cattivo buono che poi si pente di quel che fa e cerca di rimediare al danno fatto, un uomo come tanti che sotto sotto ha capito di aver fatto una stupidaggine e non riesce a darsi pace. Lorax - Il guardiano della foresta è un film che ha dietro molto significato, mi sono accorto strada facendo di quanto fosse semplice ma profonda questa storia. Spero che mi porti fortuna e che questo sia il primo di una lunga serie di avventure al fianco di eroi animati del grande cinema.

Qual'è stata la cosa più complicata e quella che ti è piaciuta di più di questa esperienza?
Marco Mengoni: Quando sei di fronte allo schermo con le immagini e con la cuffia alle orecchie devi cercare di creare un'altra persona pur rimanendo te stesso. Mi sono buttato con tutto me stesso in quest'avventura e in questa incantevole storia che sento anche un po' mia visto che ritengo essere piuttosto somigliante al personaggio cui presto la voce. Mi sono sempre sentito un po' un cattivo all'apparenza che però dentro è un bonaccione. Questo film mi ha anche aiuitato a riflettere su quello che voglio per il futuro, su quanto i giovani abbiano sempre meno valori su cui basare la loro vita, di quanto sia superficiale la nostra società. Lorax - Il guardiano della foresta mi ha aiutato a dare un senso a quel che stavo facendo nellwa mia vita reale.

Signor DeVito, ci racconta com'è andato il doppiaggio italiano del film?
Danny DeVito: Il doppiaggio in italiano è stato un momento molto speciale per me, ho voluto farlo con tutto il cuore, volevo riuscire a dare la giusta energia al personaggio, la sonorità e gli accenti giusti in modo che nessuno si accorgesse che io di italiano non sono che poche espressioni e poche parole. Ho provato tante volte a rifare le stesse scene perché non mi convincevano e non convincevano neanche le mie due coach che mi sono state di grandissimo aiuto in tutta quest'avventura e non mi hanno mai abbandonato. E poi lo ammetto, non vedevo l'ora di arrivare in Italia col tour promozionale di Lorax - Il guardiano della foresta.

Cosa le è piaciuto di questa storia così datata ma ancora tanto attuale e forte dal punto di vista simbolico?
Danny DeVito: Quella vissuta con Lorax è stata una fantastica esperienza su tanti livelli, dar voce al personaggio ideato dal Dr. Seuss nel 1971 è stato per me un vero onore perchè è una storia che ha un passato molto particolare. Nonostante egli sia oggi molto popolare in America, quando uscì questo libro ci fu una sorta di divieto imposto dall'allora classe dirigente perché lo si riteneva un gesto che andava contro la politica industriale, contro il potere insomma. Nessuno avrebbe mai immaginato il valore profetico di quell'opera e del suo autore, il primo a far capire ai giovani quanto sia importante vivere in un mondo che pensa al futuro e non si limita a vivere l'oggi.

Pensa che lo spirito della storia originale sia stato rispettato nel film?
Danny DeVito: Il libro di Lorax è stato capace di risvegliare la coscienza dei giovani americani in questi anni e spero che con questo film il messaggio divenga ancora più forte e che si riesca in questo modo a contribuire al risveglio delle coscienze dei ragazzi, credo che se l'autore fosse vivo sarebbe felice di come abbiamo portato la sua storia al cinema. Dalla Natura non puoi solo prendere ma devi anche restituire quello che hai imparato durante tutta la vita, devi rispettarla in nome delle generazioni future, io per esempio ho comprato una macchina elettrica che ricarico ogni sera prima di andare a dormire senza consumare neanche una goccia di benzina. Sono altresì convinto che saranno le donne a salvare il mondo, donne e ragazza come Audrey.

A proposito di progresso, lei è uno che sta molto su Twitter e che ha postato foto ed esperienze tratte dal lungo tour di promozione del film, è lei che lo fa direttamente o c'è una persona che se ne occupa per lei? Qual'è il suo rapporto con le tecnologie?
Danny DeVito: Sono uno che è sicuramente al passo con i tempi, uso i social network per sentirmi parte di un insieme di persone che vogliono comunicare e che vogliono far correre le loro idee il più velocemente possibile. Amo fare le foto e fare le riprese con la mia videocamera e credo che la tecnologia sia molto importante di questi tempi perchè oggi è il modo più importante che si ha per comunicare con il mondo che ci circonda.

Qual'è stata la reazione di Zac Efron di fronte alla proposta di prestare la voce ad un ragazzino di dodici anni?
Zac Efron: Sono molto affezionato a questa storia, un racconto che quando ero piccolissimo i miei genitori mi leggevano prima di mettermi a dormire. Pensate che il libro del Dr. Seuss che mio padre mi leggeva era lo stesso che mio nonno leggeva a lui, tanto che sulla prima pagina c'è ancora scritto il suo nome in stampatello. Ho sempre visto questa storia come un qualcosa di diverso da tutto il resto, qualcosa di tanto colorato sì ma al contempo anche qualcosa di strambo e divertente, insomma una di quelle storie che si dovrebbero tramandare da padre in figlio.

Una strana coppia quella formata da Danny DeVito e Zac Efron, un veterano del cinema che al cinema ha dato tutto insieme ad un idolo delle ragazze alle prime armi. Com'è andata la vostra interazione in studio e nel tour promozionale?
Zac Efron: Mi sto molto divertendo ad andare in giro per il mondo con Danny, è stato un vero onore per me lavorare con un attore che rappresenta un'icona del cinema 'buono' di Hollywood, un professionista che ammiro e rispetto molto ed al contempo una persona adorabile e squisita con cu istarei ore a parlare. Sono contento di aver stretto amicizia con lui sin da subito.
Danny DeVito: Devo essere sincero, è stato proprio bello avere l'energia di Zac intorno per tutta la promozione del film, è un ragazzo giovane con tanto entusiasmo che lavora seriamente, a volte anche troppo, senza lasciarsi distrarre dal successo facile. Ho scoperto in lui un ragazzo profondo e intelligente ed è con quelli come lui che mi piace lavorare, con giovani che amano il loro lavoro e lo fanno bene senza troppa pesantezza d'animo. Di solito quando lavoro in tv sono circondato da persone della mia età o poco più giovani ed è per questo forse che ho particolarmente apprezzato l'imprevedibilità, il sorriso e la freschezza di Zac sul set e durante il tour, è stata una vera gioia.
Un'ultima battuta sui talent-show, che è il mondo da cui proviene Marco Mengoni. Secondo lei perchè tutti questi pregiudizi in Italia sui talenti sfornati dalla tv?
Danny DeVito: Francamente a me non importa come le persone talentuose escano fuori dall'anonimato, l'importante è che ce la facciano in qualche modo. Pensate che sarebbe importato a qualcuno se Mastroianni fosse venuto fuori da un concorso di cucina per chef? Io dico di no.