Ciak, si cambia sesso: il cinema en travesti

A qualcuno piace Rayon: mentre Jared Leto, straordinario interprete di Dallas Buyers Club, è in procinto di conquistare l'Oscar grazie alla sua performance nei panni femminili di un travestito, ripercorriamo i più importanti ruoli basati sul cross-gender nel cinema del passato e del presente.

Reduce dal successo che sta riscuotendo negli Stati Uniti e dalle sei candidature agli Oscar, inclusa quella come miglior film dell'anno, da questo giovedì arriva nelle sale italiane l'intenso e commovente Dallas Buyers Club: una pellicola basata sulla vera storia di Ron Woodroof, un uomo rude e individualista che, dopo aver contratto il virus dell'HIV, decide di mettere in piedi un commercio clandestino di medicinali alternativi per aiutare le persone sieropositive a preservare le proprie condizioni di vita. Nel film, accanto ad un intenso Matthew McConaughey nei panni di Woofroof, troviamo anche un sorprendente Jared Leto: a 42 anni il cantante dei Thirty Seconds to Mars, anch'egli - come McConaughey - smagrito e irriconoscibile, è tornato infatti al cinema nel ruolo di Rayon, una transessuale gentile e ironica che, contro ogni previsione, diventerà il "partner d'affari" di Woodroof, ma finirà anche per insegnargli il valore dell'amicizia.

Dallas Buyers Club: Jared Leto e Matthew McConaughey dialogano in una scena del film
Dallas Buyers Club: Jared Leto e Matthew McConaughey dialogano in una scena del film

Così come McConaughey, in prima fila per l'Oscar come per il miglior attore, anche Leto, candidato come miglior attore supporter, sembra aver ipotecato la prestigiosa statuetta, dopo aver già conquistato il Golden Globe e lo Screen Actors Guild Award nella medesima categoria. La trasformazione di Jared Leto in Rayon, sfruttando i tratti androgini del volto, ma pure uno stupefacente lavoro sulla voce e i movimenti, rappresenta infatti una delle più riuscite performance nell'ambito del cross-dressing, ovvero del cambiamento di genere sessuale. Una sfida particolarmente impegnativa, nella quale, fin dagli albori del cinema, si sono cimentati alcuni fra i più grandi attori di tutti i tempi (da Katharine Hepburn a Jack Lemmon, da Dustin Hoffman a Barbra Streisand), riuscendo spesso a dar vita a dei veri e propri classici della Settima Arte. Per l'occasione, ripercorriamo dunque alcune tra le più famose performance cinematografiche en travesti, declinate sia in chiave comica che in chiave più 'seria' e drammatica, ma riservando una menzione d'onore a due interpretazioni davvero particolari: quella di Linda Hunt, prima attrice a vincere un Oscar per il ruolo di un maschio nel film Un anno vissuto pericolosamente, del 1983, e quella di Cate Blanchett nei panni di un bizzarro alter-ego di Bob Dylan nell'atipico biopic Io non sono qui, del 2007.

Il diavolo è femmina
Uno dei primissimi esempi di cross-dressing al cinema risale al 1935, e vede protagonista una delle più grandi star di sempre: la leggendaria Katharine Hepburn, che nella commedia di George Cukor Il diavolo è femmina impersona il ruolo di Sylvia Scarlett, figlia di un truffatore (Edmund Gwenn), la quale per sfuggire alla polizia si traveste da ragazzo, assumendo il nome di Sylvester. Ovviamente, la situazione si complica quando Sylvia / Sylvester, sempre in panni maschili, incontrerà un simpatico furfante (Cary Grant), finendo per innamorarsi di lui... Considerato molto all'avanguardia rispetto alla sua epoca, Il diavolo è femmina, dopo l'iniziale insuccesso, è stato rivalutato in seguito come una delle migliori commedie di Cukor.

A qualcuno piace caldo
L'intramontabile capolavoro di Billy Wilder del 1959, A qualcuno piace caldo, non è considerato soltanto una delle migliori commedie di tutti i tempi, ma rappresenta un archetipo assoluto nella storia del cinema en travesti. Jack Lemmon e Tony Curtis interpretano una coppia di musicisti squattrinati che, nella Chicago degli anni Venti, per sfuggire a una banda di gangster intenzionati ad eliminarli decidono di unirsi ad un'orchestra femminile, travestendosi pertanto da donne, con strepitosi effetti comici... soprattutto quando si ritrovano entrambi attratti da una sensuale Marilyn Monroe. Da antologia la battuta che conclude il film, quando Jack Lemmon rivela al suo anziano corteggiatore di essere in realtà un uomo, ricevendo come risposta la seguente frase: 'Nessuno è perfetto!'.

The Rocky Horror Picture Show
Sfrontato, trasgressivo, delirante ed irresistibile: è The Rocky Horror Picture Show, il musical di Jim Sharman del 1975, tratto dall'omonimo spettacolo teatrale. Accompagnato da una colonna sonora ormai celeberrima e diventato un cult intergenerazionale, il film, ambientato all'interno di un castello popolato da individui a dir poco stravaganti, fece scalpore anche per il modo ironico ed espicito in cui rappresentava tematiche legate alla sessualità e al travestitismo, ed è dominato dal personaggio di Frank-N-Furter (Tim Curry), che con parrucca, corpetto e calze a rete entra in scena sulle note della canzone Sweet Transvestite.

Tootsie
Dopo una serie di acclamate interpretazioni drammatiche, nel 1982 Dustin Hoffman sbalordì pubblico e critica grazie alla sua esilarante interpretazione in Tootsie, commedia di enorme successo diretta da Sydney Pollack. Dustin Hoffman impersona il ruolo di Michael Dorsey, un attore spiantato che, per ottenere una scrittura in un'importante soap-opera, decide di fingersi una donna, presentandosi al provino in abiti femminili. Il tentativo funziona e Michael conquista di colpo una clamorosa popolarità, ma la situazione si complica quando si accorge di provare dei sentimenti per la sua giovane collega Jessica Lange.

Victor Victoria
Un altro capolavoro della commedia brillante datato 1982, questa volta per la regia del maestro Blake Edwards, è Victor Victoria, in cui Edwards torna a dirigere sua moglie, la straordinaria Julie Andrews, in un ruolo davvero inedito per la ex Mary Poppins: quello di Victoria Grant, una cantante di immenso talento che, nella Parigi degli anni Trenta, fatica a trovare un ingaggio. La soluzione arriva quando Victoria sceglie di trasformarsi in Victor, ovvero un uomo che si traveste da donna per esibirsi nei locali di cabaret, e grazie alla sua ambiguità sessuale diventa una star del varietà musicale; ma ovviamente, pure in questo caso non mancheranno le complicazioni amorose...

Yentl
Appena un anno dopo la Julie Andrews di Victor Victoria, un'altra intramontabile star del musical si è cimentata in un ruolo di cross-dressing, in una pellicola però dal registro molto diverso: si tratta della mitica Barbra Streisand, che per il suo esordio alla regia, Yentl, si è calata nei panni di una ragazza ebrea che, nella Polonia degli inizi del Novecento, pur di avere la possibilità di studiare il Talmud e farsi un'istruzione accetta di fingersi un maschio. Purtroppo per lei, una volta in abiti maschili Yentl si troverà incastrata in un imprevedibile triangolo amoroso dagli innumerevoli equivoci.

La moglie del soldato

Uno dei più sensazionali "colpi di scena" del cinema contemporaneo riguarda senza dubbio La moglie del soldato, lo spiazzante capolavoro del regista britannico Neil Jordan, che si è rivelato uno dei maggiori successi di critica e di pubblico del 1992. Nel film un ex agente dell'IRA, Fergus (Stephen Rea), in ossequio alle ultime volontà di uno dei suoi ostaggi decide di recarsi a Londra per rintracciare la fidanzata dell'uomo, la giovane cantante Dil; da subito Fergus si sente attratto dalla ragazza, salvo poi scoprire che Dil è in realtà un maschio. Ad impersonare con sorprendente mimetismo il ruolo di Dil è l'esordiente Jaye Davidson, che sfrutta il proprio aspetto androgino per dar vita ad un personaggio indimenticabile. Jordan tornerà a trattare il tema del travestitismo nel 2005 con un'altra perla della sua produzione, Breakfast on Pluto, con protagonista Cillian Murphy.

Mrs. Doubtfire
Sulla falsariga di Tootsie, nel 1993 è stato un altro popolarissimo attore hollywoodiano, Robin Williams, a sfruttare il "cambiamento di genere" in Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre, film campione d'incassi diretto da Chris Columbus, per un personaggio dalla grande carica comica: quello di Daniel Hillard, un devoto padre di famiglia che, pur di restare vicino ai suoi figli e di riconquistare la sua ex moglie (Sally Field), decide di camuffarsi in improbabili panni femminili, facendosi assumere come bambinaia sotto il nome di Mrs. Doubtfire.

Priscilla, la regina del deserto
Un cult del cinema queer targato anni Novanta, al punto da aver ispirato anche un omonimo musical teatrale, è Priscilla, la regina del deserto: una scatenata commedia diretta dal regista australiano Stephan Elliott nel 1994, che vede protagonisti un maturo transessuale (Terence Stamp) e una coppia di vivacissime drag-queen (Hugo Weaving e Guy Pearce) in viaggio attraverso l'Australia a bordo di un torpedone color rosa soprannominato appunto Priscilla, fra piccole disavventure e variopinti numeri musicali.

Boys Don't Cry
Da uno dei più drammatici e sconvolgenti episodi di omofobia avvenuti in America è stato tratto, nel 1999, il toccante film Boys Don't Cry, diretto da Kimberly Peirce e incentrato sulla vera figura di Teena Brandon, una ragazza transgender che, assecondando la sua reale ed intima natura di maschio, assume un'identità da ragazzo, facendosi chiamare Brandon Teena. La mimetica e struggente performance nel ruolo del protagonista ha fatto guadagnare alla sua interprete, Hilary Swank, il premio Oscar come miglior attrice.

Transamerica
Nel 2005, la "casalinga disperata" della Tv Felicity Huffman si è conquistata le lodi della critica cinematografica per la sua interpretazione, sul grande schermo, in Transamerica, apprezzato dramedy diretto da Duncan Tucker. Il film racconta con ironia il viaggio on-the-road di Bree, un transessuale in attesa dell'operazione per il cambio di sesso, in compagnia del figlio adolescente (Kevin Zegers), di cui Bree ha appena scoperto l'esistenza, ma al quale tuttavia aspetta a rivelare la propria identità, tra buffi equivoci ed inevitabili confronti genitore / figlio.

Albert Nobbs
Uno degli ultimi e più magistrali esempi di performance di cross-dressing al cinema è stata senza dubbio quella realizzata da una superba Glenn Close nel 2011 in Albert Nobbs, dramma in costume diretto da Rodrigo García e ambientato nell'Irlanda di fine Ottocento. Nel film, un'irriconoscibile Glenn Close si cala nel ruolo del personaggio del titolo, ovvero una donna che ha vissuto tutta la propria esistenza

fingendosi un maschio e guadagnandosi da vivere con un impiego da cameriere in un hotel; ma ad Albert si apriranno all'improvviso nuove prospettive grazie all'incontro con un'altra donna travestita da uomo (Janet McTeer) e all'amore per una giovane cameriera (Mia Wasikowska).