Brad Pitt: i primi cinquant'anni di un divo dalle mille risorse

Il sempreverde sex symbol di Hollywood taglia un grande traguardo: quello dei suoi primi 50 anni. Per l'occasione ripercorriamo la vita e la carriera di una delle star più amate, pagate e conosciute di tutti i tempi.

Dal suo arrivo a Hollywood, da perfetto signor nessuno, al successo planetario, passando per i top e i flop della sua filmografia e per le sue vicende sentimentali. Il 18 dicembre Mr. Brad Pitt conclude il mezzo secolo di vita: come ben sappiamo, oggi Brad è un uomo felice, grazie alla sua Angelina Jolie e ai loro sei figli, che gli riempiono la vita e dei quali, lui stesso ammette, non potrebbe più fare a meno. Al cinema presto lo vedremo in The Counselor - Il procuratore (16 gennaio), in cui torna a recitare per il suo mentore degli inizi: Ridley Scott e in 12 anni schiavo (20 febbraio), che ha anche prodotto con la sua Plan B Entertainment e che è già nominato a sette Golden Globes e probabilmente sarà uno dei protagonisti nella corsa verso l'Oscar.
Da parte nostra non possiamo che augurargliene altri 50 così!

Prima del successo

Il sogno americano: tanti lo inseguono, ma pochi lo realizzano. Tra questi ultimi di sicuro c'è William Bradley Pitt, ovvero colui che lasciò la sua anonima vita in provincia per diventare Brad Pitt. Nato in Oklahoma il 18 dicembre 1963 e cresciuto a Springfield, nel Missouri, il giovane Brad era a un passo dalla laurea in giornalismo, quando decise di mollare tutto per inseguire il suo grande sogno: fare l'attore. Una pazzia che, probabilmente al di là di ogni previsione, lo avrebbe condotto fino a dove si trova oggi: sulla cima dell'Olimpo delle celebrità.

Contrariamente a quanto si possa immaginare, Hollywood gli diede un bel po' di filo da torcere, prima di spalancargli le sue porte, ma il giovane venuto dal Missouri non si fece scoraggiare, arrabattandosi con i lavori più assurdi per riuscire a mantenersi. Mentre bussava alle porte degli studios in cerca di un'opportunità, l'aspirante attore fece il trasportatore di frigoriferi, autista di spogliarelliste in limousine, e arrivò a travestirsi da pollo per pubblicizzare una catena di ristoranti. Dall'87 all'89 Brad collezionò una serie di piccoli ruoli piuttosto insignificanti, anche in serie tv come Dallas e Genitori in Blue Jeans, ma il suo grande sogno restava il cinema, come spiegò in un'intervista qualche anno fa: "Quando arrivai a Hollywood cercavano di spingermi soprattutto a fare sitcom, ma a me non interessavano proprio. Io volevo fare film e quindi lavorai in quella direzione."
Il suo primo ruolo da protagonista arrivò con The dark side of the sun, una coproduzione USA-Jugoslavia, che però venne congelato a causa della guerra di Croazia, e distribuito in sala solo nel 1997, epoca in cui lui era già diventato una star.

A influenzarlo fin da piccolo, per sua stessa ammissione, fu Mickey Rourke: "E' tutta colpa di Mickey Rourke. Trovo che ci sia un po' di lui in tutto quello che faccio. Non intendo dire che io tenti di copiarlo o che sia al suo livello, ma certamente vedo che è da lì che arriva la mia ispirazione". Ad affascinarlo era _"la contrapposizione della sua durezza e della sua intimità. Lui sa essere duro come la pietra e fragile come la carta allo stesso tempo. Lui e Sean Penn sono i due che mi hanno sempre attratto di più, come accadeva a molti altri ragazzi a quei tempi. Più tardi è stato Jack Nicholson, soprattutto per la sua irriverenza. Lui è un incantatore." _

Nascita di un sex symbol

Durante la sua corsa verso il successo, Brad poté contare su un alleato non da poco: un eccezionale sex appeal. A metterlo in evidenza, dopo una serie di piccoli ruoli passati per lo più inosservati, fu l'ingaggio in Thelma & Louise (1991) di Ridley Scott, per il ruolo del ladro-autostoppista J.D.. Pettorali in evidenza, sguardo che non perdona e cappello da cowboy furono sufficienti a trasformarlo all'istante in un sex symbol. Complice la scena d'amore con Geena Davis, il nome e gli addominali di Brad Pitt iniziarono a farsi strada ad Hollywood e nel mondo, aprendogli quanto meno un varco nella strada verso il successo. Nel giro di qualche anno l'attore scalò le più importanti classifiche di gradimento e il 1995 segnò per lui un'incredibile svolta: Empire lo elesse tra le 25 star più sexy nella storia del cinema e la sua performance in Intervista con il vampiro gli fece conquistare due MTV Movie Awards (come attore più attraente e per la miglior performance maschile). Quello stesso anno anche People lo incoronò uomo più sexy del mondo, riconfermandolo poi anche nel 2000 e trasformandolo così nella prima persona ad ottenere due volte questo riconoscimento. Dopo di lui l'onore è toccato solo al suo coetaneo Johnny Depp e a George Clooney.
Impossibile enumerare tutti i successivi titoli e riconoscimenti che da allora ne hanno confermato fascino e sex appeal e che ancora oggi lo vedono affiancare colleghi molto più giovani, ai quali, anche a 50 anni compiuti, Brad ha ben poco da invidiare...

Top e flop

Dopo gli inizi incerti di fine anni '80 e lo sfortunato debutto cinematografico con The dark side of the sun, fu grazie all'horror Cutting Class (da noi Il ritorno di Brian) che il giovane Brad Pitt riuscì ad approdare sul grande schermo. Era il 1989 e l'attore, allora 26enne, interpretava il ruolo di un liceale coinvolto in un misterioso caso di sparizioni a scuola.
Fino al 1991 Pitt collezionò una serie di ruoli marginali e apparizioni in serie tv, fino al già citato provvidenziale ingaggio in Thelma & Louise.
A dargli un'altra grande chance fu in seguito Robert Redford che l'anno successivo lo scelse come protagonista del suo In mezzo scorre il fiume, classica storia di una famiglia americana, in cui Pitt interpretava il figlio di un pastore presbiteriano nel Montana di inizio '900. La critica iniziò a prenderlo in considerazione e a pensare che l'attore fosse qualcosa di più dell'avvenente cowboy visto in Thelma e Louise. La carriera di Brad Pitt ormai stava prendendo seriamente il via e quello che all'inizio era stato solo un sogno stava per trasformarsi in realtà.

Tra il 1993 e il 1996 il promettente attore non si fermò un attimo, inanellando, una dopo l'altra, una serie di collaborazioni con grandissimi nomi di Hollywood: da Tony Scott che gli assegnò un piccolo ruolo in Una vita al massimo, a Tom Cruise ed Anthony Hopkins che affiancò, stavolta con ruoli da protagonista, rispettivamente in Intervista con il vampiro e Vento di passioni, entrambi del 1994. In seguito arrivò la chiamata di David Fincher per il thriller Seven, in cui Pitt interpreta un impulsivo detective che si trova ad indagare su una serie di efferati omicidi insieme a Morgan Freeman. L'immedesimazione e l'impegno furono tali che durante una delle scene finali Pitt si ferì seriamente il braccio e il gesso che porta nel film è reale.
Poi fu la volta di Terry Gilliam che gli regalò uno dei ruoli più apprezzati della sua carriera: quello di Jeffrey Goines, detenuto della clinica psichiatrica in cui viene rinchiuso anche Bruce Willis ne L'esercito delle dodici scimmie (1995).

In questi anni le critiche alle performance dell'attore si alternarono, tra applausi e storcimenti di naso, ma la sua fama si consolidò sempre di più e Brad Pitt diventò a poco a poco una stella di primo piano dello star system.
Un'esperienza non del tutto positiva arrivò nel 1997 con Sette anni in Tibet, il film ispirato alla storia vera dello scalatore Heinrich Herrer e per il quale Pitt passò mesi a prepararsi. Parte della critica però non lo accolse favorevolmente e Empire mise Pitt al terzo posto nella classifica "dei peggiori accenti nei film di tutti i tempi". Per di più la Repubblica Popolare Cinese condannò il modo in cui furono ritratti i militari cinesi nella pellicola e bandì per sempre regista e interpreti principali dalla Cina.
A riscattarlo arrivano un paio di ruoli in film che diventano nel tempo dei veri e propri cult: Fight Club di David Fincher e Snatch - Lo strappo di Guy Ritchie. Nel primo interpretava l'eccentrico Tyler Durden, per il quale pare che Pitt acconsentì addirittura a farsi rimuovere parte dei denti anteriori che gli furono poi risistemati a riprese ultimate. Nel film di Ritchie invece l'attore si trasformò in un memorabile e spassoso nomade dall'accento incomprensibile e con un destro micidiale.

Da questo momento in poi il box office inizierà a premiarlo quasi sempre: tra i più grandi successi c'è senz'altro la trilogia di Ocean's, firmata da Steven Soderbergh, che incassò più di un miliardo di dollari e in cui recita in coro con tante altre star di Hollywood, tra cui gli amici da George Clooney e Matt Damon.
Un personaggio cucitogli addosso su misura fu poi l'Achille dell'epico Troy, prima pellicola prodotta con la sua neonata Plan B Entertainment. Difficile non citare uno a uno tutti i film che seguono nella sua filmografia: da Mr. and Mrs. Smith, grande successo ai botteghini che segna una svolta anche nella sua vita sentimentale, facendogli incontrare l'amore della sua vita e la madre dei suoi sei figli: Angelina Jolie; a corteggiarlo a poco a poco arrivarono anche Alejandro González Iñárritu, che gli offrì un ruolo toccante nel suo Babel, Quentin Tarantino che lo arruolò tra i suoi Bastardi senza gloria e i fratelli Coen che tirarono fuori il suo lato comico nella black comedy Burn After Reading - A prova di spia. Nel 2010 Brad Pitt viene inserito da Forbes al nono posto nella classifica degli attori più pagati al mondo con un cachet stimato sui 20 milioni di dollari.

Il piano B di Brad Pitt

Come spesso accade alle grandi star, anche Brad Pitt nel 2002 decise di aprire una casa di produzione cinematografica: la Plan B Entertainment che l'attore fonda insieme a Brad Grey (CEO della Paramount Pictures) e alla (allora) moglie Jennifer Aniston che però nel 2005 abbandoneranno la compagnia. Tra gli altri film prodotti dalla Plan B ci furono The Departed - Il bene e il male, La fabbrica di cioccolato, A Mighty Heart - Un cuore grande (con protagonista Angelina Jolie), L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, fino al recente World War Z. Quest'ultimo, uno zombie movie tratto dall'omonimo romanzo di Max Brooks, ha incassato la bellezza di 536 milioni di dollari nel mondo diventando il più grande successo nella carriera di Brad Pitt.
A dargli altre soddisfazioni (nonostante gli incassi non eccezionali finora) è stato il drammatico 12 anni schiavo (in uscita da noi il 20 febbraio), da lui prodotto e interpretato (in un piccolo ruolo) e già candidato a sette Golden Globe. Diversamente da molti suoi colleghi invece Brad Pitt non ha mai dimostrato interesse nei confronti della regia. "Non è che non mi interessi", ha spiegato in più occasioni, "E' che penso che impazzirei. Devi essere un perfezionista...". In compenso sottolinea quanto lo esalti il ruolo di produttore: _"Mi piace l'idea di realizzare dei film che diversamente non vedrebbero mai la luce, e mi piace vederli prendere vita. Non crea grandi profitti e richiede tantissimo lavoro, ma è molto divertente." _

And the winner is...

Questa frase probabilmente rimbomberà ancora nelle orecchie del "povero" Brad Pitt che, se da una parte ha ancora ben poco da desiderare dalla vita, dall'altra non può dirsi pienamente soddisfatto dei riconoscimenti ricevuti. Fino ad ora, infatti, bisogna ammettere che sulle sue mensole di premi importanti non ce ne siano poi molti. Nominato quattro volte ai premi Oscar e cinque volte ai Golden Globes, Brad è riuscito a salire sul palco una sola volta, nel 1996, per ritirare il globo d'oro come miglior attore non protagonista per L'esercito delle dodici scimmie, film che gli regalò anche la sua prima nomination all'Academy Award. Le successive arrivarono per Il curioso caso di Benjamin Button (2009), in cui fu diretto per la terza volta da Fincher, e per L'arte di vincere - Moneyball (2012), per il quale fu nominato sia come attore protagonista che per la categoria miglior film, in quanto produttore.
A consolarlo ci pensò l'Italia nel 2007 quando durante il 64. Mostra del cinema di Venezia Brad Pitt ottenne la Coppa Volpi per il suo ruolo ne L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, che l'attore venne a ritirare però l'anno seguente. Anche Cannes gli offrì il suo tributo nel 2011 assegnando la Palma d'oro a The Tree of Life, film di Terrence Malick da lui prodotto e interpretato.
La sorte degli Oscar mancati lo accomuna a un altro illustre collega: Leonardo DiCaprio. A mali estremi potranno sempre sperare nell'Oscar alla carriera tra qualche anno...

Dalla Lewis alla Aniston: le sue celebri ex

Abituati ormai come siamo a considerarlo come un tutt'uno con la sua compagna Angelina Jolie, facciamo quasi fatica a ricordare la sua vita precedente. Eppure di ex il buon Brad ne ha avute parecchie, alcune delle quali anche piuttosto famose. A cominciare da Juliette Lewis, conosciuta, quando lei era appena sedicenne, sul set del film tv NBC Vite dannate e con la quale recitò anche nel 1993 nel road movie Kalifornia. La loro storia durò tre anni e, interrogata sulle doti da amatore del suo ex, di recente l'attrice si è così espressa: "Non è poi un granché. Sapete cosa intendo...". _Tra le altre ex celebri non si può non citare Gwyneth Paltrow, con la quale Pitt visse tre anni d'amore dal 1994 al 1997 e che, a detta dell'attrice, le _spezzò letteralmente il cuore. A farlo capitolare ci pensò poi Jennifer Aniston che l'attore conobbe nel 1998 e sposò nel 2000 con una cerimonia a Malibù costata un milione di dollari. Per anni il loro matrimonio fu tra i più invidiati al mondo, ma come spesso accade a Hollywood, il sogno finì nel 2005, quando Pitt incontrò sul set la donna che gli avrebbe per sempre (o almeno finora) cambiato la vita...

L'era dei Brangelina

Una coppia così si vede assai di rado. Praticamente mai. A farli incontrare fu il loro lavoro, quando nel 2005 Angelina Jolie e Brad Pitt furono scritturati per interpretare la coppia protagonista di Mr. and Mrs. Smith. La finzione si trasformò presto in realtà, con buona pace della allora moglie di Pitt, Jennifer Aniston, tuttora secondo molti inconsolabile per la perdita (e si capisce...).
Inizialmente i due negarono tutto, ma dopo il divorzio dalla Aniston la storia venne a galla e l'attore ammise di essersi innamorato della Jolie durante le riprese del film. La loro love story nel giro di poco diventò praticamente un brand, tanto che i media coniarono persino un nome ad hoc: i Brangelina, fusione perfetta delle due celebrità. Nonostante ciò ad oggi manca ancora il sigillo ufficiale delle nozze, più volte annunciate da non meglio identificate fonti anonime, e ormai attese dai fan quasi come un oracolo.
Ad attirare in particolar modo l'attenzione della stampa di recente è stata la notizia della doppia mastectomia preventiva subita da Angelina Jolie, come metodo preventivo per evitare il rischio di cancro al seno, a cui è stata dichiarata soggetta (sua madre e sua zia sono morte di questa malattia). A questo proposito il compagno si è espresso così, in un'intervista pubblicata su Esquire dello scorso giugno-luglio: _"Avendo preso parte dall'inizio a questa decisione, trovo che la scelta di Angie, come quella di molte altre come lei, sia eroica. Tutto quello che voglio per lei è che abbia una vita lunga e sana insieme a me e ai nostri figli. Questo è un giorno felice per la nostra famiglia". _

La tribù Jolie-Pitt

jJolie-Pitts
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Nel giro di pochi anni Brad e Angelina hanno creato più che una famiglia una vera e propria tribù di tutte le razze e colori. Già nel 2006, soltanto un anno dopo essersi conosciuti Brad Pitt fece richiesta a un giudice della California di adottare legalmente i due figli adottivi della Jolie: Chivan Maddox (nato in Cambogia nel 2001) e Zahara Marley, bimba etiope adottata a soli sei mesi nel 2005. Detto fatto (se sei Brad Pitt non hai che da chiedere...)
il cognome dei due bambini si trasformò in Jolie-Pitt. Senza perdere altro tempo quello stesso anno, e precisamente il 27 maggio 2006 i due misero al mondo anche una figlia naturale: Shiloh Nouvel, nata in Namibia (tanto per non diventare monotoni), alla quale seguirono, nel giro di altri due anni, altri tre fratellini. Nel 2007 fu la volta di Pax Thien, proveniente da un orfanotrofio di Ho Chi Minh City, in Vietnam, e nel 2008 dei gemelli Knox e Vivienne, figli naturali della coppia, nati a Nizza, in Francia. Totale: 6 figli in tre anni e l'immagine di una grande famiglia molto unita e molto felice. Nella sopracitata intervista a Esquire Pitt parlò così dei suoi figli: "Non sono mai stato più felice di così. A casa nostra non c'è mai silenzio: che siano risate, urla, pianti o rumore. Lo adoro, lo adoro, lo adoro. E detesto quando loro vanno via. A volte è bello essere in una stanza di hotel. Per un giorno posso leggere il giornale. Ma poi il giorno dopo mi mancano quel vociare e tutta quella vita."

Bravo, bello e buono

La vicinanza con Angelina Jolie, da sempre impegnata sul fronte umanitario, ha trasformato anche Brad Pitt in un eroico benefattore. Il loro impegno è stato coronato nel settembre 2006 dalla creazione dell'organizzazione caritatevole Jolie-Pitt Foundation, destinata a supportare cause umanitarie in tutto il mondo. Tra i destinatari dei loro fondi in questi anni ci sono stati la Global Action for Children, Medici Senza Frontiere, ma anche la città e le famiglie di New Orleans, rimaste senza tetto dopo il disastroso uragano Katrina.
Sfruttando la sua fama internazionale la coppia ha scelto anche di mettere in vendita i primi scatti dei suoi bimbi appena nati ricavando 4,1 milioni di dollari per la primogenita Shiloh, andati ad associazioni di beneficenza per bambini africani, e ben 14 milioni per i gemelli, donati in toto alla Fondazione Jolie-Pitt.

Nei suoi primi 50 anni, insomma, Brad Pitt non ha avuto tempo di annoiarsi e di soddisfazioni e traguardi ne ha raggiunti parecchi. Per i suoi prossimi 50 non possiamo che augurargli di continuare a essere felice come lo è già e anche di più. Un matrimonio e un premio Oscar, per esempio, non guasterebbero...