The Walking Dead - Stagione 3, episodi 5 e 6

Dopo l'uscita di scena di due personaggi fondamentali, la serie AMC prosegue con due episodi ricchi di eventi e svolte importanti, che preparano la fusione delle due storyline principali della stagione.

Fedele alla linea impostata in questa terza stagione, The Walking Dead continua a stupire e a non dare punti di riferimento. La quarta puntata ci aveva lasciati con una specie di rivoluzione, tanto più sorprendente in quanto giunta così presto: morta in modo tragico Lori, sacrificatasi allo scopo di dare alla luce la sua bambina (ma dov'è finito il suo corpo? L'interrogativo, alla fine di questi due nuovi episodi, resta aperto); morto anche T-Dog, morso da un Errante e poi fattosi uccidere per salvare i suoi amici; dispersa Carol, bloccata nei meandri della prigione in balia delle creature, e data (prematuramente) per morta dai suoi compagni. Lasciate in una situazione ambigua, soprattutto, Andrea e Michonne, trattenute nella Woodbury retta dal pericoloso Governatore; già rivelatosi, quest'ultimo, un sadico instabile, a dispetto della facciata di civiltà e progresso data alla sua comunità. Questi due nuovi Basta una parola (non c'era proprio modo di tradurre il titolo originale Say the Word senza far pensare allo spot della Falqui?) e La preda proseguono nella gestione parallela delle due storyline principali della stagione, preparandosi però, con alcune importanti novità, a farle convergere, con esiti difficilmente prevedibili.

Il quinto episodio si apre con uno sguardo ravvicinato alla cittadina di Woodbury: il contrasto è tra la facciata della comunità, tutta luce, sorrisi e preparativi per un imminente evento festivo, e il suo lato nascosto, già subodorato dalla scaltra Michonne; in una delle prime scene vediamo il Governatore, che sempre più appare come un sadico instabile, ma anche come personaggio complesso e dotato di un suo vissuto, accudire una bambina Errante, che più tardi scopriamo chiamarsi Penny ed essere stata (evidentemente) sua figlia. Un altro contrasto che esplode è quello, ormai inevitabile, tra Andrea e la stessa Michonne: con la prima ammaliata e sempre più conquistata dal fascino del leader della comunità (a cui presto la donna cederà, in tutti i sensi) e la seconda ostile e decisa ad abbandonare al più presto Woodbury; obiettivo che le sarà concesso di raggiungere solo apparentemente, visto che, dopo la sua inevitabile partenza (con la dolorosa separazione dall'amica) si scatenerà nei suoi confronti sarà una vera e propria battuta di caccia. Un moto di disgusto, Andrea ce l'ha solo quando apprende cos'è davvero, fisicamente, l'evento festivo che la cittadina aspettava: un combattimento di gladiatori con Erranti incatenati posti ai bordi dell'arena, pur privati dei denti e quindi incapaci di nuocere. Spettacolo macabro e sadico, che tuttavia non basta per scalfire la fiducia (ormai cieca) nutrita da Andrea per il Governatore.
Nel frattempo, nella prigione assistiamo al deragliamento della mente di Rick, che decide di entrare da solo nell'ala in cui Lori ha perso la vita, affrontando gli Erranti superstiti, ma non riuscendo a trovare il corpo di sua moglie. In assenza dell'ex poliziotto, il personaggio più equilibrato e presente sembra essere Daryl: è lui, infatti, a recarsi in città per cercare il latte in polvere necessario alla sopravvivenza della neonata; è lui ad accudire quest'ultima, una volta fatto ritorno dal viaggio, in uno dei pochi momenti rilassati di tutto l'episodio; è lui a porre un fiore Cherokee sulla tomba (vuota) di una Carol che l'episodio successivo riconsegnerà al mondo dei vivi. Episodio, il successivo La preda, preparato dal cliffhanger che chiude quello appena descritto: un telefono che suona nel blocco della prigione appena ripulito da Rick. L'interrogativo su come sia possibile, in un mondo come quello della serie, che qualcuno chiami per telefono un carcere abbandonato, resta sospeso per tutto l'episodio: l'ex poliziotto, nei tanti contatti telefonici intercorsi coi misteriosi interlocutori, parla non con una, ma con più voci, ognuna delle quali sembra essere a conoscenza di qualcosa della sua vita e del suo passato. Resterà quasi senza fiato, Rick, nel riconoscere nell'ultima voce quella di sua moglie Lori, e quindi nel dover prendere atto della natura allucinatoria di quelle telefonate. Una consapevolezza che, tuttavia, sarà utile a far tornare l'ex poliziotto nel mondo dei vivi, a fargli prendere in braccio finalmente la sua bambina, e a restituirgli con tutta probabilità il suo ruolo di leader.
Nei dintorni di Woodbury, intanto, Michonne diventa puntualmente la preda di cui si parla nel titolo dell'episodio: a guidare la battuta di caccia, un Merle che ha però il torto di sottovalutare la scaltrezza della guerriera, che riesce a fuggire uccidendo due inseguitori. Ferita, claudicante, ma guidata da una resistenza quasi sovrannaturale, Michonne raggiunge così la cittadina nella quale stanno convergendo anche Glen e Maggie, in cerca di provviste; ma viene preceduta da Merle, che non ha mai abbandonato i propositi di vendetta nei confronti del gruppo di Rick. La tensione subito creatasi, e il rifiuto dei due giovani di condurre il fratello di Daryl nel carcere, porta al sequestro dei due ragazzi da parte di Merle, e al loro trasporto forzato a Woodbury; qui, il Governatore ha ormai soggiogato la sprovveduta Andrea, che sembra aver abbracciato anche quel "lato oscuro" già intravisto nell'arena. Sarà presumibilmente Michonne, però (data incautamente per morta da Merle) a dare l'allarme presso la prigione, da lei raggiunta grazie all'abile camuffamento in mezzo agli Erranti. Il cliffhanger di fine episodio, arrivato dopo il ritorno in sé di Rick, e la scoperta della sopravvivenza di Carol, prepara l'incrocio tra le due storyline della stagione, di fatto già raggiunto col rapimento di Glen e Maggie ad opera di Merle.
Gli interrogativi si accumulano, dopo sei episodi che hanno già scombinato gli equilibri della trama, attenendosi solo in parte all'intreccio del fumetto originale di Robert Kirkman. Il primo di questi è legato a Lori, e al motivo del mancato ritrovamento del suo corpo: poiché quel colpo di pistola, con cui suo figlio Carl aveva evitato la sua trasformazione in Errante, è rimasto fuori campo, interrogarsi sulla reale sorte della donna resta esercizio legittimo. Sulla dipartita di Lori, dopo un taglio cesareo eseguito da sveglia, sembrano esserci ben pochi dubbi, ma l'aver lasciato in sospeso questo elemento da parte degli sceneggiatori, con la scomparsa del suo corpo, spinge a non dare nulla per scontato. L'arrivo nel carcere di Michonne, e la necessità, da parte della guerriera di colore, di conquistarsi la fiducia di un gruppo già duramente provato, apre nuovi possibili sviluppi; così come l'azione di Merle, che finora si è mostrato in grado di esercitare (anche a distanza) un notevole ascendente su un Daryl che, in questa stagione, sta emergendo sempre più come personaggio positivo. Si arriverà a una resa dei conti fratricida, tra i due, analoga a quella già vista tra Rick e Shane? Andrea riuscirà a sfuggire al giogo del suo nuovo, carismatico amante, o finirà per abbracciarne in pieno l'opera? Cosa faranno Rick e compagni per salvare Glen e Maggie? Interrogativi che si stagliano come una promessa (o una minaccia) su una stagione che per ora si è contraddistinta per il suo gran ritmo, e per una notevole densità di eventi, anche in quelli che si possono definire (ormai con sempre maggiore difficoltà) episodi di transizione. Mantenere le promesse, e tenere ulteriormente alta la tensione della serie, è la grande scommessa fatta dagli sceneggiatori di questa terza stagione. L'ormai altissimo numero di spettatori della serie AMC non può che attendere, sempre più appassionato, ma anche più che mai esigente.

Movieplayer.it

3.0/5