The Walking Dead - Stagione 3, episodi 12 e 13

Con questi Ripulire e Apri gli occhi, la terza stagione della serie AMC si avvia al suo finale. Due episodi entrambi di passaggio, che sembrano tuttavia spianare la strada per l'inevitabile showdown.

Corre verso il suo terzo finale di stagione, The Walking Dead. "Corre" è ovviamente un termine relativo, visto l'aumentare progressivo del numero di episodi della serie AMC (rispettivamente 6, 13 e 16 nelle tre stagioni di cui finora si compone lo show) e l'evidente rallentamento narrativo (potremmo quasi parlare di pausa) di questi Ripulire a Apri gli occhi. Ma la "corsa" di questa terza stagione, dai numeri che hanno di nuovo infranto ogni record di ascolto, sta soprattutto nella voracità con cui i fans ne hanno divorato ogni singolo episodio, nella struttura complessiva della serie, nel mantenimento di quella tensione narrativa che, anche in presenza di puntate poco dense di azione, tiene comunque alto l'interesse dello spettatore. E' sicuramente il caso di questi due episodi, entrambi a loro modo atipici, entrambi centrati su un evento particolare (rispettivamente la visita di Rick, Carl e Michonne a King County, e l'incontro dell'ex poliziotto con il Governatore di Woodbury) entrambi pensati per preparare il terreno al tanto atteso_ showdown_ finale, i cui contorni si chiariranno definitivamente nelle tre puntate restanti. Due episodi in qualche modo speculari nel messaggio che comunicano: la fiducia, il ricordo della vita prima del contagio, l'empatia e la voglia di restare umani del primo, il cinismo, il sospetto e l'opportunismo del secondo. Due facce della stessa medaglia, e due temi intorno ai quali ha finora ruotato l'intera serie.

Ripulire (in originale Clear, una parola che trova largo spazio nell'episodio) è tutto incentrato sul ritorno di Rick e Carl (accompagnati da Michonne) nella loro città natale, in cerca di armi e munizioni. Qui, si verifica un evento fondamentale e inatteso, almeno prima dell'inizio dell'episodio: l'incontro di Rick con una sua vecchissima conoscenza, quel Morgan Jones (interpretato da Larry James) che gli salvò la vita all'inizio della prima stagione, decidendo infine di restare in città con suo figlio Duane e consegnando all'ex poliziotto un walkie talkie. Il ritrovamento di Morgan fa breccia nella freddezza di Rick, quella che lo aveva spinto ad ignorare le richieste di aiuto di un giovane rimasto a piedi sulla strada, quella che finora gli aveva consentito (nonostante i fantasmi della sua mente - per ora accantonati) di sopravvivere: ma l'uomo è evidentemente molto cambiato, dal giorno in cui aiutò Rick all'inizio del contagio, e qualcosa nella sua mente ha (definitivamente?) ceduto. Il quartiere di King County dove vive è disseminato di trappole e di segnali di avvertimento, frasi deliranti vergate sui muri dei palazzi, a delimitare un territorio in cui l'uomo, ormai mentalmente instabile, ha costruito il suo solitario regno. Il confronto con Rick restituirà a Morgan un'eco di ciò che è stato, ma anche il dolore, insopportabile, della perdita di sua moglie e suo figlio; e quindi la rinnovata, nichilistica sfiducia nelle possibilità di ricostruzione di una società civile. Il nuovo distacco tra i due è inevitabile (ma non giureremmo che sia definitivo): ma quel che più conta è che l'ex poliziotto, per la prima volta dopo molto tempo, ha reazioni di empatia e fiducia (non prive comunque di pericoli) verso qualcuno che non appartiene al suo gruppo.
Ma anche un altro evento segna, quasi sottovoce, lo svolgimento di Ripulire (insieme alla ritrovata - ma non sappiamo quanto definitiva - stabilità mentale di Rick): è la definitiva accettazione di Michonne nel gruppo. La guerriera con i dreadlock, tra i protagonisti indiscussi della stagione, si è ormai conquistata la fiducia del protagonista, che da semplice alleata occasionale inizia a considerarla parte integrante del gruppo; e anche quella del piccolo Carl, quando aiuta quest'ultimo in un compito per lui particolarmente importante, in una di quelle sequenze tanto semplici quanto drammaturgicamente efficaci. La sceneggiatura è riuscita così, in modo discreto e quasi "invisibile", a far evolvere in modo fondamentale il personaggio della guerriera interpretata da Danai Gurira. Personaggio che ha un peso determinante (ma lo scopriamo solo alla fine) anche nel successivo Apri gli occhi; questo racconta il teso incontro, voluto da Andrea, tra Rick e il Governatore di Woodbury, Philip. Un altro episodio di transizione, quasi privo d'azione (a parte le uccisioni di Erranti da parte dei membri dei due gruppi che, quasi annoiati, attendono i rispettivi leader) che tuttavia vuole fare una riflessione sulle dinamiche, e le implicazioni, di quella che è a tutti gli effetti un'imminente guerra.
L'inizio di empatia, la temporanea apertura reciproca tra Hershel e Daryl da un lato, e Milton e Martinez dall'altro, non sono che il malinconico rimpianto di una possibilità mancata; lo scontro sembra imminente, come mostrano i subdoli tentativi manipolatori di un Philip che alterna il blandire alle minacce, mostrando ancora una volta una complessità notevole e una natura diabolica e pericolosa. La sua richiesta della "testa" di Michonne per evitare lo spargimento di sangue innocente è, chiaramente, una letale tentazione per Rick; il dilemma è quello, problematico quanto narrativamente antico, tra il sacrificio di un singolo e il bene della collettività; ma anche quello che mostra il confine, sottilissimo e sfuggente, tra la necessità della mediazione e quella dell'azione, per proteggere sé e gli altri. Forse non ancora liberatosi definitivamente dei suoi fantasmi (se così fosse, la sceneggiatura avrebbe effettuato un "salto" forse troppo frettoloso: lo verificheremo) Rick è ora chiamato a interpretare la parte del capo militare. Se, questo ruolo, l'ex poliziotto sarà capace di interpretarlo o meno, lo verificheremo molto presto; nella frazione conclusiva di una stagione in cui (ma questo è stato fin da subito evidente) gli esseri umani hanno di nuovo scalzato gli Erranti nel podio delle peggiori, e più concrete, minacce.

Movieplayer.it

4.0/5